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Il Toro e i giovani esordienti: non è questo il momento adatto

<strong><em>La gioia della Primavera dopo il successo interno sul Senica

Approfondimento / Non è mancanza di coraggio, ma una semplice situazione sfavorevole. Il rischio di un effetto boomerang è altissimo

Manolo Chirico

"Non è mancanza di coraggio, non è questione di fiducia e sfiducia. Non è neanche un problema di mentalità, di sensazioni ricevute dal campo o altro. Ma un semplice momento di difficoltà, nel quale lanciare in campo giovani esordienti potrebbe paradossalmente rivelarsi controproducente. Il rischio di un effetto boomerang, infatti, è altissimo.

"Inutile fare i soliti paragoni facili e faciloni con squadre come il Milan, che di recente ha mandato in campo un certo Donnarumma: 16 anni, prodotto del vivaio e ora titolare. Quella dei rossoneri, non era un semplice momento di difficoltà. Ma una vera e propria situazione disperata, nella quale ha senso provarle tutte, anche il giovane esordiente.

"Diverso ancora il momento in cui Sousa decide di mandare in campo il ventenne Luca Lezzerini: facile in quel caso, quando vinci con quattro gol di scarto e sei in testa alla classifica. Il Torino finora ha avuto raramente tra le mani il momento giusto per poter fare esordire i propri giovani, evitando di dar loro un semplice ed inutile contentino di fine stagione. E diciamola tutta: un contentino, più per i tifosi che per i giocatori stessi. I quali sanno bene che la gioia effimera di un esordio fatto a margine del progetto sportivo, lascia sempre il tempo che trova...

"Compattare l'ambiente, anche per questo. Perché quando il popolo granata tutto sarà in grado di fare pugno chiuso, pochi saranno i muri che resisteranno alle cariche. E quel punto, con risultati e classifiche decisamente più confortanti, allora ci sarà spazio di manovra per buttare nella mischia anche i vari Mantovani, Edera, Zaccagno e chi più ne ha, più ne metta.