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Impiego di giovani del vivaio? L’Italia è ultima in Europa, il Toro ultimo in Italia…

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L'Italia è, sempre di più, un paese per vecchi. O meglio, per vecchi o meno vecchi, ma sicuramente slegati dalle proprie tradizioni... Anche a livello calcistico.Le statistiche rese note in mattinata dal CIES,...
Diego Fornero

L'Italia è, sempre di più, un paese per vecchi. O meglio, per vecchi o meno vecchi, ma sicuramente slegati dalle proprie tradizioni... Anche a livello calcistico.Le statistiche rese note in mattinata dal CIES, l'osservatorio statistico indipendente svizzero che, dal dato apparentemente "freddo" della matematica, trae spesso indicazioni importanti per chi osserva il mondo pallonaro europeo, del resto, sono impietose. La Serie A si conferma, senza riserva di appello, il campionato europeo che offre meno spazio ai ragazzi cresciuti, o perlomeno militati, nel proprio vivaio: un dato, questo, che coinvolge tutti i club italiani ma che si dimostra particolarmente impietoso per alcuni, Torino compreso.A fronte del dato stratosferico del "solito" Barcellona (7.2 il dato statistico medio di giocatori cresciuti nel vivaio blaugrana in campo in ogni partita), vero e proprio riferimento insuperabile in materia, non sono pochi i club europei che ben figurano in questa speciale classifica. 6.9, ad esempio, è il dato medio di giocatori del vivaio in campo per l'Athletic Bilbao, 6.4 per la Real Sociedad, ma sono ottimi anche i dati dei club francesi. In Ligue 1, il Lione, ad esempio, schiera una media di 5.8 giocatori del vivaio per partita, il Montpellier una media di 4.6 ed il Rennes di 3.9. Buone performance anche in Bundesliga, dove è il Friburgo a distinguersi con 5.2 giocatori del vivaio in campo, in media, per ogni gara, ma dove anche il "grande" Bayern Monaco, campione d'Europa in carica, può fregiarsi di una media in campo di 4.2 giocatori del proprio settore giovanile ogni domenica.Non fa benissimo neppure la Premier League, dove è l'Arsenal a comandare questa speciale classifica, con 3.9 giocatori del vivaio mediamente in campo, ma dove il dato scende in fretta tra gli altri club: dopo i 3.5 medi del Southampton, e discreti 2.7 di Manchester United ed Aston Villa, ecco che i valori medi si assestano su un giocatore del vivaio in campo per ogni gara.E la Serie A? Come anticipato è, ovviamente, il campionato nel quale i ragazzi del vivaio trovano meno spazio, con dati, francamente, inquietanti e scoraggianti. A comandare la classifica è l'Atalanta, che si fregia di un ottimo settore giovanile (sia chiaro, storicamente sempre appaiato come prestazioni a quello granata, ed anzi... spesso un passetto indietro) e può schierare, mediamente, 2.8 giocatori del proprio vivaio in ogni incontro di campionato. Insegue, subito sotto, la Roma con il dato medio di 2.2 (i nomi li conosciamo bene: già solo Totti e De Rossi aiutano i giallorossi a mantenere questo dato), poi viene il Livorno con una media esatta di 2 giocatori del settore giovanile in campo ogni partita.Alle spalle di questo terzetto, Sampdoria, Milan e Genoa, poi... il nulla. Ben rappresentato anche dal Torino, che, così come Inter, Catania, Udinese, Parma e Chievo può "fregiarsi" dell'invidiabile media dello 0. Zero giocatori in campo tra quelli cresciuti nel vivaio in campo ogni domenica, dato che, del resto, avremmo potuto ben comprendere anche senza affidarci alle statistiche ma che, messo nero su bianco (e non bianco su nero, sia chiaro...) è da osservare in tutta la sua perentorietà. Per rientrare in questo specifico calcolo del CIES è necessario aver militato almeno 3 stagioni nel settore giovanile: l'unico in rosa a rispondere a questi requisiti, ad oggi, è Lys Gomis. Granata da sempre, qualità indubbie... Eppure, per lui, ad oggi, 90 minuti in una partita insignificante di Serie B ed altri 90 in una, ancora più insignificante, in Coppa Italia. A voi le conclusioni...Diego Fornero