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Ludergnani a 360°: “Dal Robaldo alla Primavera, la vedo così”

Roberto Ugliono Caporedattore settore giovanile 

Investire maggiormente sul territorio può essere un fattore aggiuntivo?

"Nel calcio le dietrologie e le chiacchiere vanno veloci. Non è vero che non siamo attenti al territorio, tant'è che aver inserito Musumeci va in questa direzione. Per fare certe cose serve avere rapporti ed essere radicati. Per fare certe cose serve sapere il competitor che hai vicino. Nel fare il meglio possibile non è vero che non c'è attenzione al territorio e infatti in estate arriveranno. Noi siamo comunque una società professionistica e dobbiamo produrre. Siamo molto attenti al territorio. Poi ci sono situazioni quotidiane che vanno seguite. Noi al torneo delle regioni avevamo 5 osservatori e colgo l'occasione per fare i complimenti all'Under 17 del Piemonte. Ci struttureremo ancora di più per migliorare l'attività di scouting sul territorio".

Con le regole che cambieranno, considerando che il contesto giovanile è inserito nell'ambito internazionale. Quali saranno le strategie? Sulle strutture ci saranno dei cambi per quanto riguarda le giovnaili?

"In relazione alle future normative, non è chiarissima e aspetterei a parlare perché potremmo rischiare di andare a finire in situazioni non chiarissime. Ogni giocatore vuole stare in un settore giovanile forte. Noi dobbiamo cercare di avere le squadre quanto più competitive per attrarre giocatori e per averle servono strutture di prim'ordine. Da lì vengono fuori tutte le cose. Il Toro ha un grandissimo appeal per le strutture. Al momento abbiamo uno dei convitti più belli e questo ce lo dicono tutti. Le famiglie mettono sulla bilancia il servizio che offriamo al ragazzo. In questa ottica qua va il discorso delle strutture. Stiamo lavorando in questi giorni la qualità dei servizi per i ragazzi che si dovranno allenare. Abbiamo delle idee su cui lavoriamo e che porterebbero un grande miglioramento. Moretti dice sempre che dobbiamo migliorare i servizi per i giocatori così da migliorare la qualità della squadra. Stiamo girando con i collaboratori per migliorare la qualità dei servizi e dello staff. La qualità dello staff è importante per le strutture poi".

Le seconde squadre possono essere una strada da percorrere per migliorare il sistema? La futura riforma la trova d'accordo?

"Per quanto riguarda il discorso Under 23 posso portarvi la mia esperienza in cui si cerca di convincere ragazzi a giocare per il Torino. Spesso ci viene rinfacciato è che in Italia facciamo fatica a far giocare i giovani, quindi ci chiedono quale possa essere il percorso dopo la Primavera. L'Under 23 ti aiuterebbe a facilitare la costruzione di un percorso sui ragazzi. Di Scalvini ce n'è uno, Gineitis è dominante in Primavera e deve lavorare per entrare nel contesto dell'undici titolare della prima squadra. Una categoria di mezzo per far giocare i giovani sarebbe molto importante. Poi però nei giovani ci si deve crescere. È importante che i responsabili delle prime squadre credano nelle giovanili. Noi possiamo arrivare fino a un certo punto. In questo io sono convinto in quello che sto cercando di trasmettere. Io su questo mi sento fortunato. Non lo dico perché lavoro con Vagnati da anni. Quando ho richieste da fare o quando c'è da prendere un ragazzo sento sensibilità. Le parole di Juric stimolano a lavorare. Il discorso sulla riforma futura, dico che dobbiamo fare in modo che la competitività del campionato rimanga alta. Una delle cose che sentiamo dire di più sui ragazzi è che non siano pronti. Ci dev'essere sempre una meritocrazia tecnica".

Uno dei problemi che Viscidi lamenta alla luce del sole è la mancanza di determinati ruoli tra gli italiani. È un problema culturale?

"Io ho un'idea molto chiara. L'anno prossimo ne parlerò bene con i nostri allenatori. Noi non dobbiamo guardare la partita di domenica ma il ragazzo tra quattro anni. Come settore giovanile dobbiamo pensare di più al lavoro individuale e meno su quello collettivo. Dobbiamo tornare di più alla ricerca del particolare. Insieme a Barbero stiamo organizzando un lavoro individuale dal punto di vista atletico. In Primavera e Under 18 i ragazzi sono cresciuti tanto. Dal prossimo anno invertiremo la rotta".

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