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Torino Primavera, si lavora su idee e sinergie: cosa ci dice il Mamma e Papà Cairo

Torino Primavera, si lavora su idee e sinergie: cosa ci dice il Mamma e Papà Cairo - immagine 1
A una settimana dal via al campionato, il Torino prende consapevolezze e lavora su se stesso
Irene Nicola
Irene Nicola Redattore 

Con il successo al Mamma e Papà Cairo, si è chiusa anche la lunga parentesi di preparazione estiva in vista del campionato Primavera, ormai alle porte. Le sfide a Milan e Atalanta hanno permesso di sbirciare nei meccanismi della creatura di Fioratti e di iniziare a vedere quale saranno i principi su cui si fonderà il lavoro dei prossimi mesi. Ne è risultata un'idea piuttosto nitida della nuova Primavera, perché anche nel precampionato il campo può dire qualcosa di interessante.

Torino Primavera, la chiave è sempre il gruppo

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Fioratti è un allenatore che crede fortemente nel valore del gruppo. Tutti si devono sentire parte del progetto sempre, al di là di quelle che poi sono e saranno le fisiologiche scelte. Non sono parole al vento, ma un punto cardine nel modo di pensare del tecnico granata, che ne ha dato prova anche al Mamma e Papà Cairo. Basta guardare le distinte del Toro per il Memorial con 28 giocatori in lista per entrambe le partite. Una rosa lunga e ampia ma senza seconde scelte in cui sono stati chiamati in causa tutti coloro che hanno disputato il precampionato alle direttive di Fioratti, più Gabellini e Cacciamani. Chi in semifinale, chi in finale: tutti sono scesi in campo (due undici titolari diversi nelle due gare) e tutti hanno avuto spazio per mettersi alla prova. Fa parte della gestione delle energie, ma prima ancora della gestione del gruppo. Sentirsi parte di qualcosa fa la differenza ed è un sentimento che si costruisce sin dalla preparazione. Poi c'è un altro aspetto su cui spesso il tecnico rimarca: le responsabilità dei singoli nei confronti del gruppo. In Primavera le differenze di età ed esperienza sono un aspetto non di poco conto ed è per questo che ognuno deve avere chiaro cosa poter dare ai compagni: i 2006 rimasti in rosa devono far valere il proprio bagaglio e agevolare l'inserimento dei compagni più giovani, i 2007 devono responsabilizzarsi nel salto dall'Under 18, i 2008 apprendere il più possibile. Tutti hanno e avranno un ruolo.


Torino Primavera, al lavoro sulle idee e sulle sinergie

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Il resto lo faranno le idee. Anche su questo Fioratti è stato molto chiaro, nello specifico quando interrogato sulla scelta del 4-2-3-1 su cui anche la prima squadra lavora con Baroni: "Avere un'unione di modulo sicuramente può agevolare i ragazzi, ma è importante ancora di più avere idee comuni. Giusto che i ragazzi si sentano parte di un progetto che ha poi uno sbocco". Il tempo permetterà di notare le somiglianze e le discrepanze, intanto si sono potuti osservare i primi dettami della nuova Primavera al Mamma e Papà Cairo. Contro l'Atalanta in finale il Toro ha voluto provare a fare la partita e proporre il proprio gioco fin dall'inizio, aspetto su cui Fioratti già lo scorso anno insisteva sia in Under 18 che in Primavera. In campo si è vista poi una squadra votata all'offensiva, come era lecito aspettarsi considerando i numeri fatti registrare dai 2007 e come spesso hanno abituato le squadre di Fioratti. Da sottolineare anche la maggior attenzione a livello difensivo. Rischi ed errori fanno parte del gioco, ma nel momento di maggior difficoltà con l'Atalanta il Torino non ha ripetuto le incertezze delle amichevoli con Asti e Chisola, e questo è positivo. Tutto ciò che si è visto resta da sviluppare essendo ancora ai blocchi di partenza della stagione, ma come ha detto il tecnico "Le premesse sono positive". Tra una settimana l'esordio in campionato contro la Fiorentina al Viola Park, il Toro ci arriva col sorriso e con tanta voglia di mettersi alla prova.