"È a Coverciano per il supercorso da allenatore il mister della Primavera granata che non sa più vincere. Da terza forza del campionato, ultimamente è scivolata ai margini della promozione al girone di qualificazione. Un punto e 3 sconfitte nell’ultimo mese.
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Pigino: ‘Più dei risultati conta la formazione dei giovani’
È a Coverciano per il supercorso da allenatore il mister della Primavera granata che non sa più vincere. Da terza forza del campionato, ultimamente è scivolata ai margini della promozione...
"Mister cosa succede ?
"E’ successo che abbiamo fatto una buona gara contro il Genoa che ha segnato su autorete sull’unico tiro in porta che hanno fatto. Noi di contro, abbiamo fatto uscire il loro numero 1 fra gli applausi. E’ mancato solo il gol.
"Teme per la qualificazione alla fase finale ?
"Direi che la qualificazione è quasi compromessa perché per il 4° posto siamo in lizza ma rispetto a Genoa e Pro Sesto abbiamo un organico più giovane.
"Come stanno i ragazzi ?
"Sono molto dispiaciuti, ci credevamo tutti e poi quando vedi che nonostante l’impegno, i tiri e gli sforzi gli altri segnano e vincono e tu no, il contraccolpo psicologico è comprensibile.
"Ha avuto novità sul suo contratto in scadenza a giugno ?
"Non ho avuto modo di parlarne ma il tempo non manca, siamo solo ad aprile.
"Un’eventuale mancata qualificazione ne comprometterebbe il suo rinnovo ?
"Dispiacerebbe molto non qualificarci ma non buttiamo il lavoro fatto perché il nostro obiettivo principale è la formazione dei ragazzi prima del risultato.
"Quindi che bilancio può fare di quest’annata ?
"Quelli si fanno alla fine. In ogni caso quest’anno abbiamo dato Ogbonna alla prima squadra, poi abbiamo messo in luce un altro nato nell’’89 come il portiere Gomis, che sta crescendo bene tanto che è stato premiato come il miglior giovane di Viareggio. E sono questi i risultati che contano perché, paradossalmente, quando anni fa siamo arrivati in fondo al campionato e ai tornei i ragazzi di allora stentano persino a giocare in C-2.
"Come mai ?
"Perché il nostro è un lavoro che non si limita al campo. Curiamo il miglioramento della maturità, dobbiamo dargli la cultura del lavoro, insegnargli il giusto modo di reagire a situazioni negative. Insomma questa è l’anticamera della professione.
"Come si spiega il crollo di quest’ultimo periodo ?
"Con il fatto che molti di questi ragazzi poco tempo fa erano solo agli allievi nazionali. Se lei guarda le squadre che stanno nei primi tre posti della classifica vedrà che la Juve ha tutti ragazzi dell’87 più 2 fuori quota, lo stesso dicasi per l’Atalanta e la Sampdoria.
"Fra i ragazzi che prestate spesso alla prima squadra c’è anche Negrello che però non è un titolare con voi, come mai ?
"Perché uno degli attaccanti. Classe ’87 è una punta centrale longilinea che deve potenziarsi a livello muscolare, è un ragazzo che arriva dall’Oreggio in prima categoria, quando è arrivato e abbiamo lavorato molto sulla tecnica. Poi abbiamo fatto un po’ di programmazione e dopo che è stato nei Beretti per qualche partita è tornato con noi facendo bene.
"Sabato contro il Toro c’è un suo ex-allievo. Se lo aspettava già in Nazionale ?
"Così presto no, Quagliarella aveva indubbie qualità ma non credevo di vederlo esplodere in poco tempo così. E’ stata una bella sorpresa. L’ho avuto negli allievi e poi in prima squadra nel periodo dei play off. Merita tutto il bene che gli sta succedendo.
"Come si spiega “un’esplosione” di questo tipo, dopo i soli 3 gol segnati l’anno scorso ad Ascoli ?
"Ha saputo far tesoro dell’anno di assestamento che si sconta passando dalla B alla A dove le differenze sono molto grosse. A questo si aggiunge che gioca convinto, leggero e fa le cose di istinto che ha sempre avuto molto sviluppato e stando tranquillo gli vengono anche quelle più difficili che a mente fredda non farebbe.
"Insomma non pensa, gioca…
"Sì, a volte per gente come lui e per gli attaccanti in generale pensare troppo può essere un danno.
"Quindi ad Abbruscato potrebbe capitare la stessa cosa ?
"Abbruscato ha mezzi sicuramente superiori a quello che i risultati dicono e può sicuramente fare bene. Basta dargli l’opportunità giusta.
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