Una giornata bizzarra quella vissuta all'Ata Hotel nella giornata di ieri: del resto, la situazione che il Torino avrebbe vissuto era ben nota. Le priorità del mercato granata, volenti o nolenti, le conoscevamo ed, in fondo, sapevamo bene come sarebbe andata a finire.Inutile negare, però, che, un qualche colpo a sorpresa ce lo saremmo aspettati. Ci riferiamo ad operazioni che avrebbero potuto accendere il cuore dei tifosi, scommesse, magari giovani, se non addirittura giovanissime, che si sarebbero potute piazzare prima del battere del gong. In questi mesi, abbiamo fatto un gran parlare di operazioni di mercato spesso apparentemente insignificanti, all'esterno, riferite a talenti quattordicenni o poco più, talvolta attirandoci commenti talmente sarcastici dall'avvicinarsi all'essere sprezzanti ('E questo chi è? Ma noi volevamo Maxi Lopez...'). Eppure, la nostra intenzione era, ed è, chiarissima: valorizzare l'operato del Torino FC almeno per quanto riguarda lo scouting ed il reclutamento di giovani talenti nelle categorie inferiori, vero e proprio terreno di caccia del responsabile del vivaio Massimo Bava.Compatibilmente alle risorse a disposizione, da questo punto di vista la Società di Via Arcivescovado ha sempre lavorato in modo encomiabile, ovviamente anche negli anni di gestione dell'attuale DG Antonio Comi. Del resto, se lo scorso anno la Primavera del Torino si è presentata alle finali scudetto con una rosa interamente composta di giocatori cresciuti nel vivaio, oltre ai colpi Barbosa e Diop, ed il solo puntello, voluto da Bava, di Cristini ed Astone... inutile negare, che l'attuale Direttore delle giovanili granata abbia ereditato un ottimo operato. Proprio l'osservazione capillare del panorama calcistico, sopratutto locale, non può, dunque, non continuare ad essere la direzione verso la quale muoversi. Giunti ad un certo livello, che la categoria Primavera ben rappresenta, però, un club dalle ambizioni che la storia vorrebbe imporre al Torino, necessità di un ulteriore salto di qualità: gli investimenti.La leva dei '95 e '96 granata, con la sola eccezione del brasiliano Pardini, le cui qualità, comunque, sono ancora tutte da dimostrare, e dell'ex Fiorentina Rosa Gastaldo, indubbiamente un ragazzo di qualità ma dal quale sarebbe ingeneroso attendersi un impatto tale da cambiare volto alla formazione Primavera di Moreno Longo, non è stata oggetto di rinforzi significativi dal punto di vista degli investimenti (peraltro, anche nel caso dei due nomi citati si tratta di prestiti, con esborsi eventualmente rinviati alla prossima estate). Una scelta, forse, non necessariamene soltanto economica, ma anche tecnica (non a caso, mister Longo ha confermato nelle prime gare tutti ragazzi già a disposizione del Torino nelle passate stagione), sulla quale però non possiamo non rilevare qualche ombra. La situazione, del resto, è figlia di un'anomalia tutta granata, che vede una rigida separazione tra i due 'vasi non comunicanti' della Primavera e della prima squadra: le convocazioni di Parigini e Aramu per il ritiro estivo, arricchite dalle comparsate a Bormio di Barreca e Gyasi, non hanno certo rappresentato un passo in avanti da questo punto di vista. Se Parigini è partito in prestito verso la Juve Stabia, Aramu ne ha sicuramente tratto giovamento dal punto di vista della preparazione fisica, risultato uno dei più in forma tra i ragazzi a disposizione di mister Longo. Ma, carte di identità alla mano, dopo aver avuto i '93 Diop e Menga, ora Ventura si trova ad avere, come più giovani in rosa, i '91 Maksimovic e Bellomo, con il serbo, soprattutto, destinato a vedere il campo molto poco, considerata la concorrenza ed il trend di impiego della beata gioventù negli ambienti della prima squadra.Da questo punto di vista, forse è meglio rileggere senza troppa delusione quanto accaduto negli ultimi giorni di calciomercato: a gennaio arrivarono il '93 Menga ed il '94 Kabasele, innesti che fecero sognare i tifosi, che dai giovani ragazzoni stranieri e di colore si attendono, talvolta anche solo per adesione ad uno stereotipo, sempre grandi prestazioni. Tutti sappiamo come è andata a finire, per motivazioni di varia natura che non sarebbe il caso di disquisire in questa sede, l'avventura dei due belgi in granata, ma tutti ieri, all'Ata Hotel, ci saremmo aspettati un innesto simile, anche soltanto per consentire ai tifosi di sognare un po'.Così non è andata, ed anzi, oltre alla conferma di Scaglia, difensore classe '92 che non rientrava nei piani della Società ma che non è stato convinto dalle destinazioni offerte, è arrivato un terzo portiere trentenne, che andrà a togliere il posto agli allenamenti della prima squadra all'estremo difensore della Primavera granata, Umberto Saracco, che, lavorando con Padelli e Gomis, sicuramente avrebbe tratto giovamento. Non avrà un ingaggio stratosferico, Berni, ottimo professionista cui, anzi, ci sentiamo di dare il benvenuto, ma resta il fatto che, per una stagione, si spenderà del denaro per un portiere che non vedrà mai il campo, cifra che magari avrebbe potuto essere destinato proprio a un qualche rinforzo a livello giovanile, o anche solo a mettere sotto contratto qualche giovane molto interessante già a disposizione del Torino, per blindarlo ed avviare una seria politica di costruzione di una rosa di qualità, e di proprietà. Coi trecentomila Euro lordi abbondanti corrisposti a Caceres nella passata stagione, quanto si sarebbe potuto costruire a livello giovanile? Verrà un giorno in cui qualcuno di questi '95, '96, finanche '99, vestirà la maglia granata sotto i riflettori dell'Olimpico: i tempi cambiano, ed anche le scelte tecniche in casa granata, oltre ai protagonisti delle scelte stesse, non saranno eterne. Perché non iniziare ad organizzarsi per poi poter alzare la mano e dire che, in fondo, ci avevamo sempre creduto?Diego ForneroFollow @diegofornero
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Toro, e quel colpo giovane che fa sognare i tifosi?
Una giornata bizzarra quella vissuta all'Ata Hotel nella giornata di ieri: del resto, la situazione che il Torino avrebbe vissuto era ben...© RIPRODUZIONE RISERVATA
Una giornata bizzarra quella vissuta all'Ata Hotel nella giornata di ieri: del resto, la situazione che il Torino avrebbe vissuto era ben...
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