"C'era una volta il "Chievo dei miracoli". Correva la stagione 2001 - 2002, ed i "piccoli" clivensi, promossi in Serie A per la prima volta nella loro storia, raggiunsero addirittura il quinto posto in classifica, conquistando la qualificazione in Coppa Uefa. In quel Chievo, in pochi lo ricordano, militava un difensore cresciuto nel vivaio del Torino, esordito diciannovenne nella massima serie, retrocesso coi granata per poi accasarsi alla Lucchese ed, infine, proprio ai gialloblu. Quel difensore era un certo Moreno Longo, che mercoledi ritroverà, da allenatore, proprio quel Chievo Verona che, da giocatore, aveva incrociato ma senza brillare, condizionato da un bruttissimo infortunio, una rottura dei legamenti che, di fatto, ne comprometterà il proseguio della carriera. Dopo le 12 presenze nel 2000-2001 ed il contributo offerto per la promozione, infatti, Longo non riuscirà a trovare spazio in "quel"Chievo, quello "dei miracoli", restando, di fatto, fermo per tre stagioni, prima di accasarsi in Serie C, prima al Teramo, poi alla Pro Vercelli, ed appendere, nemmeno trentenne, le scarpette del calcio professionistico al chiodo per poi iniziare la propria carriera da allenatore.
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Toro Primavera, Longo da ex contro il “nuovo Chievo dei miracoli”
Verso la finale Scudetto Final Eight Primavera, Torino - Chievo / Il tecnico granata ritrova la squadra con la quale riconquistò la Serie A da calciatore: un club che, a livello...
"IL CHIEVO NON E' PIU' UNA SORPRESA - Tredici anni dopo, il Chievo Verona non è più una sorpresa: società solida, ben organizzata, presenza fissa, in un modo o nell'altro, della Serie A e, soprattutto, un settore giovanile da fare invidia alle big, che ne fa, da questo punto di vista, un modello assolutamente virtuoso ed un punto di riferimento per tutto il movimento calcistico italiano. Ecco perché, probabilmente, sarebbe persino ingeneroso definire questa Primavera che, dopo aver vinto il Girone B di campionato mettendosi alle spalle l'Atalanta e le due milanesi, Inter e Milan, proprio ieri sera si è conquistata la finalissima Scudetto ai rigori contro la Fiorentina, giocando una gara stoica in inferiorità numerica, un "miracolo", ma la definizione resta comunque calzante.
"PRESENZA FISSA ALLE FASI FINALI - Del resto, la formazione di mister Paolo Nicolato, non è certo una novità nel "Gotha" del calcio giovanile: nella passata stagione i gialloblu, dopo aver buttato fuori ai quarti la Juventus di Baroni si fermarono in semifinale contro la Lazio, che avrebbe poi vinto lo Scudetto. Nel 2012, i clivensi giunsero fino alle semifinali play-off, eliminati dal Palermo. Nel 2011 uscirono, sempre ai play-off, contro la Fiorentina; nel 2010 fu fatale il Genoa, poi campione d'Italia, ai quarti di finale Scudetto; nel 2009 i gialloblu si fermarono in semifinale Scudetto contro il Palermo, anche in questo caso, poi, campione d'Italia; nel 2008 fu la Sampdoria fatale agli ottavi, ed anche allora i blucerchiati poi vinsero lo Scudetto. Per vedere un Chievo fuori dalle fasi finali, bisogna risalire al lontano 2007: si può dire, insomma, che i gialloblu si siano ormai meritati da anni un posto tra i migliori del nostro panorama calcistico per quanto riguarda la categoria, anche grazie alle scelte azzecatissime di scouting condotte dalla dirigenza, con il direttore sportivo Giovanni Sartori ed il responsabile del vivaio, Maurizio Costanzi, entrambi unanimente considerati tra i migliori d'Italia nel ruolo.
"DA SILVA LA STELLA, MA NON CI SARANNO NE' LUI NE' ALIMI - Un "simbolo" di questa politica lungimirante? Il gioiello, Victor Da Silva, attaccante classe '95, pescato quindicenne in Brasile, capocannoniere del girone B (con la bellezza di 19 reti in 22 presenze!) ed ora trascinatore assoluto dei compagni fino all'appuntamento più importante della stagione (eccezionale il suo rigore con "cucchiaio" ieri sera contro i Viola). Appuntamento cui, però, per uno bizzarro scherzo del destino, Da Silva sarà costretto a mancare: già diffidato, infatti, il brasiliano ieri ha rimediato un cartellino giallo che ne comporterà la squalifica per la finalissima, così come per il compagno, la punta macedone classe '94 Isnak Alimi, decisiva contro la Juventus e ieri in rete per il momentaneo 1-0. Buone notizie per il Torino? Forse si, ma attenzione ad una rosa di grande qualità e ad una squadra battagliera, che ha saputo tirarsi fuori da situazioni complicate, come la sfida al cardiopalma vinta ieri sera contro i Viola ha dimostrato.
"Torino - Chievo: una sola delle due si cucirà lo Scudetto sul petto, e l'ex di giornata, Moreno Longo, sa bene che l'insidia è dietro l'angolo, al di là delle assenze... poco meno di 72 ore per preparare la sfida più importante della stagione, e la febbre sale...
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