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Zaccagno: “Ho chiesto al mio procuratore di non darmi notizie di mercato”

Under 20 / Dopo il mondiale, terminato con una sconfitta in semifinale, ha parlato il portiere della Nazionale minore di proprietà del Torino

Redazione Toro News

"Dopo il mondiale Under 20, che in realtà deve ancora finire (l'Italia affronterà l'Uruguay per la finale terzo-quarto posto), Andrea Zaccagno, portiere titolare della Nazionale, ha parlato ai microfoni di Sportmediaset, riguardo alla sua esperienza in Azzurro, non volendosi pronunciare particolarmente sul suo futuro. Ecco le sue parole:

"Ci abbiamo creduto nel Mondiale, e all'inizio è stata davvero dura smaltire la sconfitta. La giornata di riposo, con la cena tutti insieme, è servita a riportare un po' di buonuomore e a farci pensare che sì, abbiamo solo un obiettivo: il terzo posto. La vetrina è davvero importante, inutile negarlo. Ma non ci montiamo la testa. In fondo, prima di partire, siamo venuti qui con un obiettivo minimo: superare il girone, che, a conti fatti, era molto più duro rispetto a quello degli altri. Poi pian piano ci abbiamo creduto sempre di più. Contro l'Inghilterra eravamo stanchi, arrivavamo dalla partita con lo Zambia giocata in 10 e finita ai supplementari. Col passare dei minuti è emersa la fisicità degli inglesi. Per quanto riguarda il mio fisico, sono alto 184 cm e sono più che sufficienti per fare il portiere: grazie alla mia conformazione fisica ho delle caratteristiche di esplosività che magari altri non hanno, ad esempio".

"Questa stagione l'ho vissuta serenamente. Ho imparato tanto anche senza giocare, ho colto alcuni aspetti della vita di spogliatoio che si possono imparare solo stando in un club professionistico. Poi certo, una stagione senza giocare e poi di colpo sono finito in porta al Mondiale. Ma non avevo paura, lo sapevo già perché Evani aveva fiducia in me. Ed è stato facile. Certo, sarebbe bello se una squadra di A o di B desse fiducia da subito ai giocatori che escono dalla Primavera, ma senza norme che lo impongano: solo grazie al merito deve avvenire questo passaggio. Non servono imposizioni, solo un pensiero positivo diffuso sull'impiego di noi giovani talenti. Mi sento di aver sbagliato solo sul 3-1 di Solanke in questo Mondiale, ma sono davvero contento delle mie prestazioni. È merito della scuola italiana se i portieri sono così preparati. Se andate a vedere i portieri europei, i tedeschi usano di più il corpo, gli inglesi hanno uno stile tutto loro. Noi invece siamo meglio impostati tecnicamente, andiamo sempre a cercare il pallone. Siamo sicuri, decisi. Il mister è stato bravissimo, ci ha insegnato a giocare sempre nonostante il risultato, in qualunque situazione. Abbiamo sempre dato più del 100 percento e siamo contenti di essere finiti sulle prime pagine dei giornali. È stata una bella soddisfazione e un bel messaggio. Si può concludere bene però, battendo l'Uruguay. Al debutto nel girone ci hanno battuto, anche se avevo parato un rigore. Sono bravi, hanno delle individualità forti ma siccome li abbiamo già affrontati e abbiamo perso, siamo motivatissimi e vogliamo batterli a tutti i costi. Qui in Corea ci siamo trovati bene, cibo a parte che sicuramente è meglio in Italia. Ma ci hanno accolto con calore, hanno fatto il tifo per noi. È stato bello. Una volta a casa... Non lo so cosa accadrà: sono di proprietà del Torino, ma in questo periodo ho espressamente detto al mio procuratore di non rivelarmi una singola notizia di calciomercato. Sapete perché? Abbiamo solo una cosa in testa. Ve l'ho già detto? Sì? Esatto: battere l'Uruguay".