interviste

”Anche la nostra è una rivoluzione petrachiana”

di Valentino Della Casa

Si rivede il Frosinone. La squadra che all’andata fece traballare moltissimo la panchina di Lerda (sconfitta per 1-2, prima che il suo Toro si riscattasse contro l’Ascoli per poi...

Redazione Toro News

di Valentino Della CasaSi rivede il Frosinone. La squadra che all’andata fece traballare moltissimo la panchina di Lerda (sconfitta per 1-2, prima che il suo Toro si riscattasse contro l’Ascoli per poi iniziare quel magico filotto di 11 risultati utili consecutivi) ora affronta i granata che, se possibile, sono ancora più in crisi. Così come una grande crisi hanno vissuto proprio i ciociari, protagonisti nel mercato di Gennaio (con 17 movimenti in totale, 10 in entrata e 7 in uscita) esattamente come fece proprio il Toro, un anno solare fa. In esclusiva per Toro News, l’artefice di tale rivoluzione, il DS frusinate Armando Ortoli, parla con noi di Toro, Frosinone e, immancabilmente, mercato.Direttore, questa la volta sul mercato il più attivo è stato il Frosinone. Possiamo parlare di “Rivoluzione petrachiana”?Sì, il termine è appropriato, anche perché l’idea di cambiamento che dovevamo portare è stata molto simile a quella del mio stimato collega. Avevamo esigenza di cambiare diversi giocatori, non tanto dal punto di vista tecnico-qualitativo, quanto soprattutto dal punto di vista delle motivazioni: c’era infatti chi non credeva più nel progetto, aveva pochi stimoli, o non confidava nella salvezza, un ricambio era più che necessario.Quindi anche in questo caso si è molto guardato al carattere, alle ambizioni.Esattamente, perché nella situazione difficile in cui noi versiamo, sono le ambizioni e le motivazioni a fare la differenza. E per ora, qualche frutto si è visto: prima della brutta sconfitta contro il Modena di settimana scorsa, avevamo raggiunto i cinque risultati utili consecutivi, che ci hanno permesso di risalire, anche se a rilento, la china. L’obiettivo comunque è chiaro: dobbiamo e vogliamo salvarci a tutti i costi. Se non ce la faremo, avremo fallito tutti per cui non possiamo che rimboccarci le maniche e ripartire dagli errori di Modena, correggendoli.Quanto è costata una rivoluzione come quella messa da voi in atto?Fortunatamente poco, anche perché siamo stati bravi e fortunati nel portare a termine alcune operazioni a costo 0 o con scambi. Insomma, in un mercato povero di per sé, la strategia del “Dare e avere” può portare ad un risultato anche positivo.Che Frosinone ci dovremo aspettare, Sabato prossimo?Un Frosinone cazzuto. Voglio rivedere quella grinta che non ho visto a Modena, e proprio su quello stiamo lavorando, per stuzzicare e stimolare i nostri giocatori, affinchè non ricapiti più una partita come quella. Se temiamo il Torino? Mancano undici giornate, non dobbiamo né possiamo guardare in faccia a nessuno. A questo punto del campionato le situazioni tecnico-tattiche contano poco o nulla. Soprattutto è il cuore a fare la differenza. Se saremo più determinati del Toro, allora potremo fare risultato.Ma se dovesse dare un giudizio alla rosa del Toro?Mi metterei le mani nei capelli: sono veramente una squadra dall’organico importantissimo! Purtroppo, però, non sempre la qualità equivale automaticamente ai risultati, per questo dico che non dovremo avere paura del fatto che affronteremo i granata. Dobbiamo solo pensare a noi stessi e cercare di fare il massimo.Sicuramente il massimo lo vorranno dare Masucci, Pestrin e Bottone, giocatori che a Torino hanno lasciato un’impronta più o meno importante e che al Torino si sono riavvicinati in questo Gennaio.Esattamente, infatti proprio con loro stiamo parlando moltissimo, affinchè trovino quei giusti stimoli di rivalsa. Masucci siamo riusciti a strapparlo al Toro a fine mercato, è stato un colpo molto importante, così come quello di Pestrin che in granata l’anno scorso ha fatto benissimo, ma non è stato riconfermato, e Bottone, prodotto del vivaio. Spero che diano battaglia, così come tutto il resto della squadra.

(Foto: Frosinonecalcio.com)