Prima di lasciare il ritiro di Malles Stefano Antonelli ha fatto il punto di questa prima parte di ritiro.
interviste
Antonelli: ‘Il mercato non è ancora finito’
Prima di lasciare il ritiro di Malles Stefano Antonelli ha fatto il punto di questa prima parte di ritiro.
Siete contenti di quello che avete fatto?
Siamo contenti di quello che...
"Siete contenti di quello che avete fatto?
"Siamo contenti di quello che abbiamo fatto a prescindere dai voti più o meno positivi che ci danno i giornali, sarà il campo a parlare, a maggio/giugno potrò dare una risposta più precisa a questa domanda. Guardate, qui sta nascendo un gruppo di spessore, ma non solo tecnico, soprattutto umano, morale, caratteriale, abbiamo fatto attenzione a tutte queste cose prima di acquistare i giocatori, non a caso abbiamo preso diversi elementi che nelle loro precedenti squadre avevano indossato la fascia di capitano, per questo sono sicuro che il gruppo che sta nascendo saprà superare anche i momenti difficili che ci saranno nel prosieguo della stagione.
"C'è una squadra che vi piace oltre alla vostra?
"Siamo talmente presi da questa avventura che non siamo in grado di dare giudizi seri sull'operato degli altri, oltretutto il mercato, vale anche per noi, non è ancora finito. Tutte le sere io e Fabio Lupo ci confrontiamo su come è andata la giornata per vedere quello che è stato fatto, come è stato fatto e se poteva essere fatto meglio. Ci mettiamo in discussione tutte le sere e da qui troviamo la forza per cercare di fare sempre meglio.
"Dobbiamo aspettarci quindi novità da qui al ritiro di Acqui?
"Da stasera a domattina faremo una decina di operazioni in entrata e uscita...(sorride), passiamo oltre.
"L'aver fatto il procuratore l'ha avvantaggiata nei rapporti con i giocatori?
"Ora è diverso, prima dovevo "tirare l'acqua al mulino" dei miei assisititi, ora devo stare attento agli equilibri del gruppo, questa nuova esperienza mi dà un'emozione forte e una grande responsabilità, è stato comunque importante il lavoro dal quale provengo. Tutti i miei giocatori, che ora sono al Torino, sanno che io farò il massimo per loro come facevo il massimo per i miei assistiti.
"Come si è trovato invece nei rapporti con gli altri direttori sportivi?
"Qui è diverso, con gli altri direttori sportivi c'è stata più difficoltà, perchè da amico, da quello che gli portava il buon giocatore, sono diventato un concorrente, ora cerco di prenderlo io il buon giocatore. Avendoli conosciuti per tanto tempo però so come loro si atteggiano, quali sono le loro strategie e quindi in questo caso posso godere di un certo vantaggio.
"Martedì usciranno i calendari quando vorreste il derby?
"Alla nona o alla decima e il primo in casa, ma io sono abituato a ragionare su una partita alla volta. Per noi non ci sono partite amichevoli, sono tutte da vincere, così come quella di domenica, quando i giocatori sapevano che dopo un paio d'ore avrebbero rivisto i loro affetti e le loro famiglie per due giorni.
"La lasciamo allora al suo lavoro...
"Quello che dovevamo fare io e Fabio l'abbiamo già fatto.
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