interviste

Berto: ‘Il Toro, la mia famiglia’

MACUGNAGA (Verbania) - Berto, al secolo Alberto Croce da Biella, è un personaggio delizioso, simpatico ed onesto. Perdutamente innamorato del Toro, immancabile ad ogni ritiro. Lo vedi arrivare, non si può fare a...

Ermanno Eandi

"MACUGNAGA (Verbania) - Berto, al secolo Alberto Croce da Biella, è un personaggio delizioso, simpatico ed onesto. Perdutamente innamorato del Toro, immancabile ad ogni ritiro. Lo vedi arrivare, non si può fare a meno di notarlo, con il suo cappello di paglia, gli zoccoli ai piedi con su scritto "Alè Toro", una damigiana di vino da versare a tutti, un sorriso vero e il suo vocione inconfondibile. Proviamo a conoscerlo meglio.Berto come mai questo abbigliamento rurale?“Questo è l’abbigliamento da granata DOC! Perché siamo nati dalla terra, siamo umili, agricoltori e quindi ci vestiamo da contadini ruspanti e rampanti: non siamo come i gobbi che hanno sempre vinto! Noi siamo agricoltori nell’anima, anche se facciamo i manager, non siamo VIP dopati, siamo come i frutti pregiati nel giardino dello sport”Cos'è il Toro per Berto?“È la mia famiglia. È una madre! Quella che ho perso e quella che ho sempre avuto”.Come spieghi la Juve che forse va laggiù e il Toro unica squadra in serie A della città: cos’è, un miracolo?“No, è giustizia, dopo cent’anni di ladrate!”Berto continua a versare il vino a tutti, sorride, scherza con i calciatori e con i tifosi: “Il Toro è come il vino rosso barricato, ruspante come il sangue, quello che ne bevi un bicchiere e ti taglia le gambe”. Mentre parla felice, vede Doudou, lo saluta caldamente: “Hei Moretto! Guarda che devi rimanere con noi e giocare bene”. Poi s’illumina: “Adesso voglio dire a tutti i tifosi, di tenete duro ragazzi che questo è il momento giusto per godere! Se quelli a strisce vanno giù, per noi, è come una notte con Eva Henger”. Berto, un’anima splendida, un uomo autentico, che nella sua semplicità è profondo, vive circondato di Toro in ruspante universo granata.