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‘Cari Della Valle: amici sì, ma alla fine’

RAFFAELLA BON


Vigilia di Torino-Fiornetina. Con il presidente granata Urbano Cairo abbiamo parlato non solo della partita, ma anche della sua storia personale, una storia molto...

Redazione Toro News

"RAFFAELLA BON

"Vigilia di Torino-Fiornetina. Con il presidente granata Urbano Cairo abbiamo parlato non solo della partita, ma anche della sua storia personale, una storia molto simile a quella della famiglia Della Valle, a cui è legato da profonda amicizia e stima.Sognava di prendere il Torino e alla fine ci è riuscito.“E’ vero. Già nel 1999 volevo acquistare il Torino. Quell'anno provai ad affacciarmi, visto che il gruppo dirigente che faceva capo a Massimo Vidulich era deciso a disimpegnarsi, e l'avrebbe fatto l'anno successivo. Tastai un po' il terreno, ma capii subito che non me lo potevo permettere, era fuori dalla mie possibilità. Infatti, non decollò nulla di serio. Fu proprio una mezza idea, forse un sogno”.Tutti i presidenti dicono che lo fanno per l’amore verso la squadra ma non è che ci sia un guadagno?"Non è vero. È molto difficile guadagnarvi"Ci sono ritorni diversi?“Sì, come la notorietà, ma può anche essere un elemento rischioso. Se le cose non vanno bene la tua immagine può anche danneggiarsi”.Anche lei come Della Valle ha avuto un aiuto da parte delle autorità cittadine.“Non nego che tutto è iniziato da uno scambio di telefonate, inizialmente tra il sindaco ed un avvocato di nome Giovanni Trombetta, un amico di mio cognato che conosco da alcuni anni, il 10 agosto si è messa in moto la macchina”.La sua scelta a cosa si deve?“Prima del Torino mi erano state offerte altre squadre di calcio, come ad esempio il Bologna, e sono andato molto vicino ad acquistare l’Alessandria. Ma l'unica che desideravo era il Toro, la squadra per cui tifano i miei genitori, sulla quale ho fantasticato, per la quale mi sono emozionato, l'unica per la quale avrei potuto compiere, ed ho compiuto un gesto irrazionale in cui sono maggiori le incognite dei costi, che le certezze di guadagno”.Lei sembra avere un buonissimo rapporto con i tifosi.“Il nostro rapporto è ottimo. Sentire che la gente ti vuole bene è una cosa magnifica. L'affetto dei tifosi è una cosa che scalda e poi i sostenitori granata sono veramente unici".Lei è preoccupato per il suo Torino?“Non lo sono, anzi sono fortemente motivato a trasmettere alla squadra tutta la mia carica positiva che ho ed il mio ottimismo, a spronare la squadra a fare evidentemente meglio”.E l’esonero di De Biasi?“Oramai è una storia passata. Non c’era più la sintonia con il mister. Ho preferito cambiare e prendere Zaccheroni. Meglio cambiare se non sei più convinto. Ho fatto tutto dolorosamente, visto che ero molto legato al mister”.Alcuni tifosi non sono convinti della sua scelta ricaduta su Zaccheroni.“Secondo me ha qualità per essere allenatore del Toro. Carattere determinato, cosa importante. Non è assolutamente in discussione, ha la mia piena fiducia. A lui sto trasmettendo tutta la mia energia positiva”.Adesso arriva la Fiorentina.“E’ una partita importante per le due tifoserie. La prima dell’era Cairo, per adesso non ci siamo mai incontrati. Sarà una bella gara, impegnativa, dura, ma vissuta nell’insegna dell’amicizia”.Cosa teme della Fiorentina?“E’ in un ottimo momento arriva da tre vittorie conseguite, ma ora tocca a noi iniziare a fare una striscia positiva. Una bella squadra formata da tante individualità”.La preoccupa Toni? Visto che domenica non ha segnato, che consiglio si sente di dare ai “suoi” difensori?“Io non do consigli tattici, questo è compito del mister. Non mi piace ingerire nelle vicende altrui. Ma se fossi in loro gli darei pochi spazi, standogli addosso per non farlo giocare”.Sarà presente il suo amico Della Valle?“Non l’ho sentito, se ci sarà mi farà piacere. Ma in queste occasioni sempre meglio trovarsi fuori dallo stadio, che vicini a vedere la partita. Durante la partita bisogna essere liberi da ogni vincolo di amicizia”.Lei quest’estate gli è stato molto vicino, si è fatto un‘idea di quello che è successo?“Sono stato vicino ai miei amici Diego e Andrea dandogli la mia fiducia e il mio sostegno morale, invitandoli a non mollare, il mio sostegno morale. Non ho mai letto le carte, non ho avuto né tempo, né voglia, questo spettava agli avvocati e ai giudici”.Spera in un ridimensionamento della penalizzazione dei viola nell’arbitrato?“Noi oltre essere amici siamo anche presidenti di due squadre gemellate, sarei felice che alla Fiorentina venisse tolta parte di questa penalizzazione”.Giusto ritrattare i diritti televisivi?“Dobbiamo riportare la situazione a perfetto equilibrio. Credo che il vero problema sia riuscire ad avere una maggiore equità nella ripartizione delle risorse fra squadre importanti e squadre piccole. Per fare questo serve introdurre la contrattazione collettiva”.Una sua opinione sulla Lega.“E' in fase evolutiva, noi Presidenti dobbiamo dare il nostro contributo positivo per renderla efficiente il più possibile. Matarrese? Io non l’ho votato in realtà, ma oggi dico che è necessario farlo lavorare perché due mesi sono pochi per esprimere un giudizio e, quindi, bisogna evitare tutte queste guerre che fanno male al mondo del calcio ed alla Lega. Oggi, quello che conta, è ottenere risultati concreti ed economici come la vendita dei diritti televisivi”.