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Claudio Ferrarese ‘Calma! Il bello deve ancora venire’

E’ stato l’uomo decisivo per Torino-Mantova. Invocato da critica e tifosi, lo si è visto titolare dal primo minuto per la prima volta in casa. Claudio Ferrarese ha dimostrato, con i fatti, di non indossare per caso il numero...

Redazione Toro News

E’ stato l’uomo decisivo per Torino-Mantova. Invocato da critica e tifosi, lo si è visto titolare dal primo minuto per la prima volta in casa. Claudio Ferrarese ha dimostrato, con i fatti, di non indossare per caso il numero 10. Guai però a fare paragoni scomodi. L’umiltà e lo spirito critico dell’ex-giocatore del Cagliari si vede anche da come reagisce a questi confronti.

Il 10 era uno dei numeri rimasti disponibili –racconta a fine gara-. Di prenderlo me lo hanno suggerito gli altri compagni dopo il primo allenamento. In ogni caso non c’è paragone con Mazzola e con gli dei, Ferrarese è Ferrarese”.

Ci racconti il gol ?

"Ho impostato l’azione e ho sperato che la palla finisse lì dove ero appostato. E’ arrivata e l’ho messa dentro".

Nel primo tempo ti abbiamo visto sbracciarti parecchio…

"Obiettivamente non ho giocato molto bene, non trovavo la posizione e continuavo a scivolare. Nella ripresa ho cambiato scarpe e… ritmo, ho avuto anche più spazi".

Cosa è successo alla fine del primo tempo?

"Ho saltato un avversario e mi sono ritrovato per terra, con l’arbitro che mi ha ammonito. Mi sono rialzato e ho cercato di capire perché. La tensione ha fatto il resto".

Quanto è importante questa vittoria ?

"Andiamoci piano, perché tutte le volte che si parla di partita della svolta finisce male. Diciamo che abbiamo acquistato ancora più fiducia di prima nei nostri mezzi e i risultati, checchè se ne dica, aiutano sempre e sono la cosa che mancava di più".

Cosa avete detto a Muzzi a fine gara ?

"Muzzi è un testone e si è dimenticato. Lui era parecchio arrabbiato, ma anche noi eh…".

Cambia qualcosa per voi dopo questa vittoria ?

"A livello di punti non abbiamo guadagnato tanto. E’ stato importante soprattutto per il morale. Siamo ancora a due punti dall’Arezzo che è sesto, per cui la strada è ancora lunga".

A questo punto ti senti più titolare di prima?

"Non mi sento in vantaggio rispetto a nessuno. Fantini ha fatto grandi cose all’andata: è stato un professionista serio e ha accettato una scelta che ho dovuto condividere anche io quando magari stavo meglio. A tutti dà fastidio andare in panchina. Eppure ci va Vryzas che è campione d’Europa. C’è un gruppo fantastico, chi va in campo fa bene. Mancano ancora 9 partite e poi speriamo di vincerne altre tre di fila".

Per cui il 10 ha trovato un degno padrone?

"Ripeto, andiamoci piano. Io non ho visto i film sul Grande Torino, conto di farlo al più presto, però paragoni con certe leggende sono sempre esagerati e prematuri".