"Della Casa, oggi comincia il festival del cinema in un vero è proprio feudo granata. Come è nata l’idea della manifestazione ?
interviste
‘Corini ? Spero giochi più da Baggio…che da Pancaro’
E’ il regista torinese più granata della città. Steve Della Casa, oltre a essere direttore del Torino Film Festival, è anche uno degli ideatori del Festival Internazionale del Cinema...
"E’ un evento a cui una giornata intera sarà dedicata al Toro, perché ?
"Perché questa è una colonia granata. Qui c’è un Toro club molto forte, quello di Valle Scrivia. due commercianti hanno provato anche con il Grande Torino, andando al campo sull’auto guidata da Valentino Mazzola. E poi avevo fatto un documentario sulla colonia granata di qui, la cosa buffa è sentire parlare del Toro con accento ligure.
"L’anno scorso com’è andato l’evento ?
"Bene: c’erano duecento persone, fra cui il padre del presidente che è stato quasi portato in trionfo.
"Perché venerdì, granata day, bisogna venire fino a Gavi ?
"Perché proietteremo l’anteprima del documentario di Felice Pesoli “Meroni la farfalla granata”, faremo una piccola “marcia dell’Orgoglio granata” da Gavi fino al forte dove sarà proiettato il filmato che in autunno passerà anche su Raidue nell’ambito del programma di Minoli, la “Storia siamo noi”.
"Torniamo all’attualità granata. Da regista a regista come valuta l’arrivo di Corini ?
"O è uno alla Baggio oppure fa come Pancaro.
"Facciamo gli scongiuri…
"Quando si hanno 34 anni i casi sono due: o si fa come Baggio che concluse alla grande la sua carriera a Brescia oppure si non gioca come Pancaro. Corini classe ne ha, è stato gobbo ma non importa e se intorno a lui arriva una squadra con gli attributi e il giovane regista di cui si parla, è un buon acquisto
"Novellino ?
"Mi piace molto. Mi è sempre piaciuto come allenatore. Mi dispiace per De Biasi e perché paghiamo 3 allenatori. Però questo è veramente l’uomo che può dare la svolta, se gli si da la squadra che chiede.
"Cairo dice che è stata un’annata da sei in pagella, lei che voto da ?
"Concordo. L’abbiamo sfangata. Poteva andare peggio, speravo facessimo di più. Purtroppo hanno deluso le persone su cui si contava maggiormente come Fiore su cui avrei scommesso a occhi chiusi. Era un Toro che non giocava bene, sterile. Ci ha salvato la difesa con Brevi e Comotto.
"Qual è il film che identifica al meglio lo spirito Toro ?
"Tradizionalmente è “Il mucchio selvaggio”. Il primo anno di Cairo era “Miracolo…a Torino” anziché a Milano. L’anno scorso, invece, “I soliti ignoti”.
"Cosa c’è di granata nella sua vita ?
"Da quando ho sei anni è uno dei primi pensieri con cui mi sveglio. Poi tradizionalmente sono uomo di lotta sul lavoro e per quello in cui credo. La prima pagina che apro al mattino è quella dedicata al Toro, quindi difficilmente non ci penso durante il giorno.
"Prossimi progetti ?
"Mi piacerebbe fare un documentario sul Toro club di Roma che c’è sulla casilina all’angolo con Palmiro Togliatti. Lì c’è un Toro club dove vado quando sono a Roma per lavoro: ci si ritrova in un garage a vedere la partita a 2,5 euro a partita. E’ un’ambiente bellissimo, con tutti i tifosi romani che parlano in dialetto di Toro.
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