interviste

”Costruiamo una rete valida di osservatori!”

di Valentino Della Casa

“Torino è un sogno”. Le prime quattro parole del neo Capo degli Osservatori, Matteo Lauriola, sono semplicemente l’indice dell’entusiasmo e della...

Redazione Toro News

di Valentino Della Casa

"“Torino è un sogno”. Le prime quattro parole del neo Capo degli Osservatori, Matteo Lauriola, sono semplicemente l’indice dell’entusiasmo e della voglia di tuffarsi in questa nuova avventura, tutta granata.Matteo Lauriola, buon giorno. Che effetto le fa essere parte dello staff granata, in un ruolo così delicato?Sono emozionatissimo! Non vedo l’ora di cominciare questa fantastica avventura. Già mi era stata chiesta la disponibilità, in passato, ma se adesso penso di essere al Torino, mi vengono solo i brividi.Lei è stato DS del Manfredonia, e in passato anche calciatore.Sono stato un difensore, non ad alti livelli, a dire il vero. Ho sempre giocato in C2, insomma in serie minori. Ebbi la fortuna di continuare a studiare, nonostante il calcio, e a laurearmi in Economia e Commercio. Poi, quando chiusi la carriera da calciatore col Manfredonia, divenni subito DS, in collaborazione con altre persone (tra cui anche Lupo, ex DS granata con Antonelli). Siamo riusciti addirittura ad arrivare in C1, poi, due anni fa, riuscii a conseguire il patentino per l’abilitazione ad essere Direttore Sportivo a tutti gli effetti, e quindi l’anno scorso dovetti fare tutto da solo. L’annata fu difficile, ma a livello calcistico abbiamo fatto vedere delle ottime cose, soprattutto con giovani interessanti.La politica dei giovani è quella che più è cara a Petrachi.Gianluca lo conosco da tantissimo tempo e con lui ho visto tante partite di calcio. La pensiamo allo stesso modo, infatti il mio compito sarà di dargli una mano, soprattutto nelle serie minori, ma anche nel mercato estero. Voglio costruire un’importante rete di osservatori, che non si faccia sfuggire nulla. Se si ha occhio, l’elemento valido e motivato riesci a vederlo e portarlo nella tua squadra. E noi vogliamo proprio questo. Bene o male è come ha fatto proprio Petrachi da Gennaio. Vi confesso che proprio da quando è approdato al Torino, ho iniziato a seguire di più le sorti della squadra granata.È già venuto allo stadio?Sì, non ero mai stato a Torino prima. Sono venuto per Torino-Brescia, ero ospite nei palchi. Non voglio dirvi l’emozione! Ho ancora i brividi al solo pensiero. Sembravo un bambino: con il cellulare ho fatto un sacco di video alla Maratona, mi ha lasciato davvero senza fiato. Veramente, ho ancora i brividi al solo pensiero. E ancor di più me ne vengono, se penso che adesso dovrò lavorare qui.Lo sa che non è facile, lavorare a Torino?Ma a me piacciono le sfide. Per questo ho firmato un contratto solo annuale. Mi piace valutare ed essere valutato. Come mentalità, non sono un dipendente, ma un imprenditore. E qui a Torino veramente c’è un grande entusiasmo, ed una grandissima umiltà. Per esempio, io lavorerò molto anche con Comi e Benedetti. Ancora non ci siamo visti di persona (comincerò solo da settimana prossima), ma li ho chiamati. A me quasi faceva impressione, parlare con dei mostri sacri del calcio e invece loro si complimentavano con me perché li mettevo a proprio agio! Io, che arrivo qui in punta di piedi e con una grandissima emozione!Ha anche parlato con Ferri?Sì, e siamo andati subito d’accordo. Mi ha detto: “A Torino vogliono vedere giocatori che sudano” e allora ho capito che io e il Torino siamo fatti l’uno per l’altro. Io adoro questo tipo di giocatori, e contribuirò affinchè a Torino ce ne siano tanti.E con il Presidente Cairo?Ho avuto il piacere di parlare con lui solo le volte che ero con Petrachi. Io lo reputo un ottimo presidente, tifoso del Toro e con voglia di investire, nonostante il periodo di crisi. Ma ripeto, non sta a me giudicare. Io sono talmente contento di essere qui a Torino, che veramente auguro a tutti di avere queste mie stesse sensazioni.Si è mai chiesto come mai uno come Petrachi sia rimasto fuori dal panorama calcistico per un certo periodo?Eccome, e ho avuto la mia solita risposta: nel calcio, purtroppo, la meritocrazia non è sempre padrona. Però Cairo ha avuto un’ottima intuizione ed infatti è stato ripagato. Io spero di meritarmelo il Torino. Per adesso so di avere una grandissima chance, che non voglio assolutamente perdere.Un entusiasmo che davvero lascerà il segno. Grazie mille, Lauriola.Grazie a voi per l’intervista! Forza Toro, spero di poter contribuire per qualcosa di importante.