interviste

Dal Belgio un granata D.O.C.

di Ermanno Eandi

 

Nel nostro viaggio alla ricerca dei granata nel mondo, questa volta facciamo scalo in Belgio, precisamente a Bruxelles, città ricca di cultura e sede...

Ermanno Eandi

di Ermanno Eandi

Nel nostro viaggio alla ricerca dei granata nel mondo, questa volta facciamo scalo in Belgio, precisamente a Bruxelles, città ricca di cultura e sede di importanti istituzioni dell’Unione Europea. Ovviamente anche in terra fiamminga vivono i cuori granata. Luigi Lana, è nato in Belgio, i suoi genitori lasciarono nel 1960 l’isola a tre punte e dalla Sicilia si trasferirono a Bruxelles per lavoro. Luigi ha 34 anni è diplomato in ragioneria, viene talvolta in Italia per rivedere i parenti a Nichelino e a respirare il profumo del suo amato ToroSignor Lana, quali differenze ha riscontrato tra l'Italia e il Belgio? La prima cosa è il clima. Qui c'è molto freddo, mi manca il clima mite della nostra nazione. La gente qui è come la temperatura, fredda, austera, gli italiani sono molto passionali. Infine la cucina, in Italia si mangia veramente bene! Le manca l'Italia?Anche se vengo solo di estate, posso dire che l'Italia mi manca tanto. Ricorda che emozioni le dava la Maratona ?Mi dava emozioni particolari. Sono andato poche volte ma è stato fantastico, incredibile. Una cosa da brividi, mai vissuta prima !È difficile essere granata in Belgio? Sì perché qui in Belgio, purtroppo, ci sono molti tifosi dell'altra squadra di Torino. La maggior parte fa il tifo per le squadre di vertice (molti sono diventati milanisti dopo l'arrivo di Berlusconi) quindi Milan e Inter. Io sono un uomo a parte, come tutti i granata. A Bruxelles, calcisticamente parlando, sono sempre solo, sono uno dei pochi a tifare Toro. Essere granata è un simbolo di distinzione per me e ne sono orgoglioso! Ha trovato degli amici per condividere la fede granata, esiste un Toro Club? Purtroppo no ! Ho degli amici che hanno molto simpatia per il Toro, ma tifano per l'Inter o la Fiorentina.

Viene talvolta a Torino allo stadio?Non ho ancora potuto assistere ad un incontro all’Olimpico, ma resta un mio sogno e presto si avvererà,

Riesce a seguire il Toro in Tv? Si, c'é un bar vicino a casa mia, frequentato da italiani, che ha l'abbonamento a Sky. Quindi posso vedere le partite. Ho vissuto grandi momenti in quel luogo, mi ricordo i due spareggi contro il Perugia. L’anno scorso, per festeggiare la serie A, ho acquistato la parabolica, quindi posso seguire tutte le partite su rai sport sat e mi creda, non ne perdo una.I suoi ricordi più belli? Ne ho tanti ma ne scelgo tre: la vittoria sul Real Madrid (grandissima), la semifinale di coppa Italia 93 (quel 2-2 con pareggio di Aguilera un minuto dopo il goal di Ravanelli) e naturalmente, la finale di coppa Italia 93. Quel 5-2 da brividi con tre rigori contro. il fischio finale dell'arbitro é arrivato come una liberazione! I suoi campioni preferiti?Junior naturalmente (il più grande), Scifo (è stata una grande gioia vedere un connazionale in maglia granata), il primo Lentini, Policano (per temperamento e grinta). Ci sono due giocatori che hanno un posto speciale: Lorieri (che si chiama Fabrizio, proprio come me) e Tony Polster (non ho mai capito la sua cessione). Cosa pensa del Toro attuale? Anche se ultimamente i risultati non sono positivi, sono certo che la squadra si salverà senza grossi problemi. Il ritorno di De Biasi ha fatto un grande bene a tutto l'ambiente. Il prossimo anno sarà un anno importante. Rosina è un punto fermo, su cui costruire il futuro del Toro, non dobbiamo assolutamente farcelo soffiare da qualche altra squadra.

Ha visto qualche campione in Belgio da consigliare a Cairo?Il campionato belga é poca cosa, la gente segue il calcio con meno entusiasmo, in ogni nazione ci sono dei talenti ma non avrei nessuno da consigliare caldamente al presidente.

Se volete condividere la passione granata con Fabrizio Lana e aiutarlo a fondare un club in Belgio scrivete a: fabrizio.lana@belgacom.net