"Massimo Crippa deve molto al Torino per la sua carriera. E’ grazie alla società granata, infatti, che dopo tanti anni di semi-professionismo riuscì ad accedere al calcio che conta. Era la stagione 1987-88 ed il centrocampista proveniva dal Pavia. Dopo tanta gavetta la maglia del Toro rappresentava l’occasione di una vita, il trampolino di lancio ideale. Situazione molto simile a quella di molti degli attuali giocatori a disposizione di Colantuono, arrivati a Torino dopo anni di serie C.
interviste
Dalla C al Toro senza patire il salto
Massimo Crippa deve molto al Torino per la sua carriera. E’ grazie alla società granata, infatti, che dopo tanti anni di semi-professionismo riuscì ad accedere al calcio che conta. Era la stagione 1987-88 ed...
"Buongiorno Crippa, cosa si sente di consigliare a questi giocatori?“Quello che posso dire io è che devono stare assolutamente tranquilli. Passare dalla serie C al Toro è un’occasione importante ma bisogna essere bravi ad aspettare, non voler dimostrare tutto subito. Perché all’inizio si possono trovare tante difficoltà”.
"Inizialmente è possibile che la voglia di emergere cancelli queste problematiche?“Certo. Può succedere. Magari sei protagonista di un’avventura importante e pensi di poter arrivare dove vuoi. Invece, non bisogna aver fretta, ma cercare di dimostrare le proprie qualità giorno dopo giorno. Ci sono molti casi di giocatori molto bravi che non hanno retto la pressione e hanno, così, sprecato buone opportunità. Si sono bruciati. Invece, bisognerebbe non farsi prendere né dalla pressione né dalla fretta”.
"Che ricordo ha dei suoi trascorsi al Toro?“Un ricordo bellissimo e non potrebbe essere altrimenti. Perché è la squadra che mi ha fatto giocare in serie A, permettendomi così di farmi conoscere e poi fare la carriera che ho fatto. Se non fossi partito dal Toro magari sarei rimasto tutta la vita in serie C. Come ho detto prima, infatti, ci sono tanti giocatori bravi che per sfortuna non riescono ad accedere ai livelli più alti”.
"Come mai il Toro sta incontrando così tante difficoltà in questo campionato?“Purtroppo non è una novità. E’ da un po’ di anni che la squadra fatica ad ottenere risultati. Sembrava che Cairo potesse risolvere i problemi, invece, si è tornati ai livelli precedenti, con problemi su problemi. Torino non è una piazza facile, i tifosi mettono pressione. Ma è anche vero che la gente merita molto di più dei risultati ottenuti negli ultimi anni”.
"C’è un giocatore attuale del Toro in cui su rivede?“Se devo dire la verità nessuno. Ma tutti i nuovi devono seguire lo spirito di Bianchi. Ha accettato di rimanere nonostante la retrocessione in serie B e le richieste pervenutegli. Ha uno spirito vincente, uno spirito da Toro”.
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