Giovanni De Biasi da 24 ore è ufficialmente il nuovo allenatore del Torino Fc, oggi pomeriggio ha diretto il suo primo allenamento ad Asti, ma già da qualche tempo lavora dietro le quinte insieme ad Urbano Cairo per creare una squadra in grado tornare in serie A: 'Oggi, con l’organico che abbiamo – ha detto con grande onestà - il nostro obiettivo è rimanere in B. Non sarebbe realistico parlare d’altro, nonostante abbia trovato un gruppo di ragazzi molto determinati. Per la serie A ci stiamo attrezzando. Entro questa sera arriveranno due o tre giocatori: uno è Orfei, difensore centrale, svincolato, che ho avuto un anno a Modena con me, l’altro è Fantini. Per quanto riguarda il terzo voglio aspettare finché non sono sicuro'.
interviste
De Biasi: ‘Come sarà il mio Toro’
Giovanni De Biasi da 24 ore è ufficialmente il nuovo allenatore del Torino Fc, oggi pomeriggio ha diretto il suo primo allenamento ad Asti, ma già da qualche tempo lavora dietro le quinte insieme ad Urbano...
Per quanto riguarda il mercato, De Biasi è fiducioso, ma la situazione non è delle migliori, come lui stesso ammette: 'Ovviamente il nostro non si può nemmeno chiamare ‘mercato di riparazione’, perché tutte le squadre sono già a posto. Abbiamo solo una settimana e ci sono grosse difficoltà. In parole povere: quando vai a chiedere un giocatore è dura. Comunque sia, la società ha obiettivi ben chiari e poi a gennaio aggiungeremo certamente qualche altro tassello. Se così non fosse, vuol dire che stiamo andando bene'.
Dopo l’esperienza con il Brescia, De Biasi ha avuto diverse richieste, alcune molto interessanti, ma non ha saputo dire di no al progetto Toro: 'Sono felice di essere qui e spero di esserlo anche a fine campionato. Dopo aver accarezzato l’idea di allenare l’Udinese in Champions League, sono pronto a buttarmi con orgoglio in un’altra bellissima avventura in serie B. Ho ricevuto offerte anche più allettanti e mi voglio scusare pubblicamente con altri presidenti, ma non potevo rifiutare il Toro. Questa è una società con un blasone tale ed una storia gloriosa alle spalle che non potevo dire di no. Oltretutto l’entusiasmo del Presidente Cairo mi ha contagiato e ci siamo trovati subito in sintonia'.
Quale sarà il nuovo Torino targato De Biasi? 'Dal punto di vista tecnico-tattico voglio un Toro come il Chelsea, anche se il paragone può far sorridere in questo momento: una squadra rognosa, dal carattere offensivo e, soprattutto, che si convinca della propria forza e che esca dal campo sempre a testa alta. Il Toro deve cercare di farsi ben volere in Italia: dobbiamo diventare una squadra simpatia che crei un gruppo di amici, che giocano con correttezza e grinta. Dal punto di vista tattico – ha concluso l’allenatore - mi comporterò a seconda dei giocatori che avrò a disposizione. Certo che per me è più facile giocare con la difesa a quattro e il modulo che mi ha dato più soddisfazioni è stato il 4-3-1-2 di Modena: giocammo un gran bel calcio. E poi per vincere le partite è vero che non bisogna prenderle, ma bisogna anche segnare e in attacco noi non stiamo benissimo. L’unica vera punta vera, non di peso, è De Sousa. Per il resto poco o nulla. Ci servono degli attaccanti. Ciò nonostante sono consapevole che, sebbene il ritardo, Cairo farà di tutto per dare ai tifosi e alla società un assetto duraturo sia nell’immediato che nel tempo. Ringrazio Stringara per il lavoro svolto, ma più che un esonero è stato un cambio di proprietà. Gli auguro di accasarsi al più presto'.
Quanta voglia ha di tornare in campo dopo l’esonero a Brescia? 'Molta: mi dedicherò anima e corpo, 24 ore su 24, al Torino. D’altronde vivrò qui da solo'.
De Biasi chiude con un pensierino che sa di rammarico: 'Si è perso troppo tempo per trovare l’accordo in società e questo mi dispiace parecchio. Sulla carta avevamo una grande squadra, dei signori giocatori pronti a venire da noi che poi si sono accasati altrove (Marazzina, Vignaroli, Doni, Tosto, ndr). Adesso saremmo qui a parlare di tutt’altre cose. Mi spiace veramente, anche se le difficoltà non mi spaventano'.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Giovanni De Biasi da 24 ore è ufficialmente il nuovo allenatore del Torino Fc, oggi pomeriggio ha diretto il suo primo allenamento ad Asti, ma già da qualche tempo lavora dietro le quinte insieme ad Urbano...
Per quanto riguarda il mercato, De Biasi è fiducioso, ma la situazione non è delle migliori, come lui stesso ammette: 'Ovviamente il nostro non si può nemmeno chiamare ‘mercato di riparazione’, perché tutte le squadre sono già a posto. Abbiamo solo una settimana e ci sono grosse difficoltà. In parole povere: quando vai a chiedere un giocatore è dura. Comunque sia, la società ha obiettivi ben chiari e poi a gennaio aggiungeremo certamente qualche altro tassello. Se così non fosse, vuol dire che stiamo andando bene'.
Dopo l’esperienza con il Brescia, De Biasi ha avuto diverse richieste, alcune molto interessanti, ma non ha saputo dire di no al progetto Toro: 'Sono felice di essere qui e spero di esserlo anche a fine campionato. Dopo aver accarezzato l’idea di allenare l’Udinese in Champions League, sono pronto a buttarmi con orgoglio in un’altra bellissima avventura in serie B. Ho ricevuto offerte anche più allettanti e mi voglio scusare pubblicamente con altri presidenti, ma non potevo rifiutare il Toro. Questa è una società con un blasone tale ed una storia gloriosa alle spalle che non potevo dire di no. Oltretutto l’entusiasmo del Presidente Cairo mi ha contagiato e ci siamo trovati subito in sintonia'.
Quale sarà il nuovo Torino targato De Biasi? 'Dal punto di vista tecnico-tattico voglio un Toro come il Chelsea, anche se il paragone può far sorridere in questo momento: una squadra rognosa, dal carattere offensivo e, soprattutto, che si convinca della propria forza e che esca dal campo sempre a testa alta. Il Toro deve cercare di farsi ben volere in Italia: dobbiamo diventare una squadra simpatia che crei un gruppo di amici, che giocano con correttezza e grinta. Dal punto di vista tattico – ha concluso l’allenatore - mi comporterò a seconda dei giocatori che avrò a disposizione. Certo che per me è più facile giocare con la difesa a quattro e il modulo che mi ha dato più soddisfazioni è stato il 4-3-1-2 di Modena: giocammo un gran bel calcio. E poi per vincere le partite è vero che non bisogna prenderle, ma bisogna anche segnare e in attacco noi non stiamo benissimo. L’unica vera punta vera, non di peso, è De Sousa. Per il resto poco o nulla. Ci servono degli attaccanti. Ciò nonostante sono consapevole che, sebbene il ritardo, Cairo farà di tutto per dare ai tifosi e alla società un assetto duraturo sia nell’immediato che nel tempo. Ringrazio Stringara per il lavoro svolto, ma più che un esonero è stato un cambio di proprietà. Gli auguro di accasarsi al più presto'.
Quanta voglia ha di tornare in campo dopo l’esonero a Brescia? 'Molta: mi dedicherò anima e corpo, 24 ore su 24, al Torino. D’altronde vivrò qui da solo'.
De Biasi chiude con un pensierino che sa di rammarico: 'Si è perso troppo tempo per trovare l’accordo in società e questo mi dispiace parecchio. Sulla carta avevamo una grande squadra, dei signori giocatori pronti a venire da noi che poi si sono accasati altrove (Marazzina, Vignaroli, Doni, Tosto, ndr). Adesso saremmo qui a parlare di tutt’altre cose. Mi spiace veramente, anche se le difficoltà non mi spaventano'.
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