interviste

Fontana: ”Sogno Toro e Novara a braccetto in A”

di Gianluca Sacchetto

Comunque andrà a finire, il match di lunedì sera tra Novara e Torino rimarrà per sempre nel suo cuore. Il presente contro il passato, e non un passato qualsiasi. Per Jimmy...

Redazione Toro News

di Gianluca Sacchetto Comunque andrà a finire, il match di lunedì sera tra Novara e Torino rimarrà per sempre nel suo cuore. Il presente contro il passato, e non un passato qualsiasi. Per Jimmy Fontana la maglia granata non significa, infatti, soltanto sette anni di gioie e dolori ma rappresenta tanto, tantissimo altro. Del Toro Fontana è tifoso e quando ne ha la possibilità lo segue anche dalla Maratona.Un anno e mezzo fa l’addio al Torino, ora lo ritrova con tredici punti in meno in classifica. Se lo sarebbe mai aspettato?“La risposta è banale ma non avrei mai pensato ad un’eventualità del genere, anche in considerazione del fatto che c’era una categoria di differenza. In veste di tifoso avrei sperato che le cose andassero in modo diverso per il Toro ma questa è la realtà e non posso dire di non essere soddisfatto della scelta professionale da me compiuta”.C’è voglia di rivalsa da parte sua verso una società, il Torino, che non ha mai dimostrato di credere davvero in lei?“Sinceramente neanche tanta, perché nel calcio come nella vita può accedere che le strade si separino ed è quello che è accaduto. Poi non potrei mai avercela con qualcuno che rappresenta il Toro ed il presidente Cairo è da ringraziare perché mi ha permesso di continuare la mia avventura per altre quattro stagioni in maglia granata”.Il momento più bello che ricorda dei sette anni al Torino?“La parata di Catania al novantesimo, che ci ha permesso di mantenere il 2-1. E’ stato l’attimo più bello, quello che conservo più gelosamente”.Qual è il segreto del Novara?“In realtà è un non segreto, è il gruppo. In tutti gli ambienti di lavoro è quello che fa la differenza. Forse il Novara a livello qualitativo non è la squadra più forte di questa serie B ma in diciassette anni di carriera non avevo mai visto uno spogliatoio così unito e questo poi si ripercuote sui risultati. Quando ad inizio stagione ci siamo ritrovati per la preparazione la prima sensazione è stata quella di non aver mai smesso di allenarci, non aver cambiato molto in sede di mercato è stato fondamentale”.Un aspetto che, invece, non si può dire del Torino. Ogni anno si cambia tanto e i risultati non arrivano. E’ questa la causa di tutti i mali?“Cambiare tanto non facilita le cose ma è anche vero che tra Toro e Novara la differenza ambientale è notevole. Il Novara può stare in B senza tanti problemi mentre il Toro, aggiungo giustamente, non può permettersi di vivacchiare. Si cambia per trovare la soluzione più adatta ma il calcio non è una scienza esatta e per ottenere risultati ci vuole tempo per creare un gruppo e dei processi di amalgama”.Secondo posto in compagnia del Siena. Questo Novara può davvero lottare fino alla fine per la promozione diretta?“Il Novara è partito con l’obiettivo della salvezza ma adesso non possiamo più nasconderci. Siamo lì davanti e vogliamo starci, vogliamo giocarcela fino alla fine con Siena e Atalanta. Perché se è vero che si tratta di due squadre molto attrezzate, noi lo siamo altrettanto”.La decisione di bloccare la trasferta ai tifosi granata ha creato tante polemiche, soprattutto perché all’andata fu consentito a quelli novaresi di accorrere in massa all’Olimpico. Una sconfitta per il calcio?“Dare un giudizio sulla tessera del tifoso significa entrare in un campo minato. L’Osservatorio penso che si basi su dei parametri prima di prendere le proprie decisioni ma è incredibile che in tanti stadi ci sia un settore ospiti vuoto, mentre in altre parti dello stadio le tifoserie stiano a contatto. In vista di lunedì sono dispiaciuto come sportivo e come cittadino piemontese, perché avremo un “Piola” pieno e un settore mezzo vuoto”. Il fatto che il Toro non abbia ancora vinto nel 2011 e Lerda sia sulla graticola la rassicura oppure ha paura per una possibile reazione d’orgoglio?“Il Toro quando è stato dato per morto ha sempre rialzato la testa, quindi bisogna scendere in campo con la massima concentrazione. Per quanto riguarda Lerda non lo conosco ma mi auguro che si continui con lui, perché cambiare vorrebbe dire rifare tutto daccapo. Il mio sogno è che Toro e Novara vadano entrambe in A. Se è difficile che arrivino nei primi due posti, mi auguro una promossa direttamente e l’altra attraverso i playoff”.Lunedì si giocherà sul sintetico. Quanta differenza c’è rispetto al manto erboso classico?“Il calcio è fatto di cose stereotipate e anch’io quando sono arrivato a Novara ero stupito di questa cosa. Invece, ora posso dirti che sul sintetico si gioca molto bene, sono favorite le squadre tecniche su una superficie di questo tipo. In questi giorni ho spiegato ad alcuni giocatori del Toro quali tacchetti utilizzare per arrivare preparati. Comunque, non è che la differenza rispetto all’erba naturale sia così elevata. Noi a Novarello non ci alleniamo sul sintetico”.