Giorgio Merlo: ‘Niente amnistia’

“No all’amnistia per calciopoli”. Non ha mezze misure l’onorevole Giorgio Merlo nel ribattere alla proposta dell'avvocato e deputato di Forza Italia Maurizio Paniz, presidente dello Juventus Club Montecitorio che propone il colpo di spugna in caso di vittoria della Nazionale ai mondiali.Onorevole cosa pensa della proposta del suo collega Paniz?Ha ragione il Ministro Melandri: se passasse la tesi di Paniz vorrebbe dire che il calcio deve convivere con la corruzione a livello strutturale. Noi vogliamo il calcio pulito, lo stesso che vogliono tutti i tifosi che hanno seguito in questi giorni la Nazionale. Un calcio basato sui valori di etica, trasparenza e correttezza che si sono persi. Lei ha organizzato l’incontro con Cairo e De Biasi insieme al Toro Club Montecitorio. Cosa pensa dell’impresa che hanno compiuto?Hanno fatto un capolavoro. Cairo mi ha colpito per l’entusiasmo equilibrato che ha. E’ molto dinamico, un personaggio carico di entusiasmo e progetti ma al tempo stesso ha anche la giusta dose di equilibrio che gli ha permesso di rimanere calmo nei momenti difficili. Alla guida del Torino ha fatto passi di grandi equilibrio e di grande correttezza. Cosa che non mi pare Berlusconi fece. Come vede il mister De Biasi?Il tecnico mi sembra una persona seria, preparata e responsabile, un uomo di raro spessore umano, un personaggio atipico nel mondo del calcio. Insieme a Cairo ha dato vita a un tandem azzeccato che ha centrato un traguardo storico, se pensiamo a dove eravamo a settembre.Cosa devono fare adesso in vista della nuova stagione?Rafforzare la difesa con qualche innesto e almeno uno, in attacco. Si deve però procedere per passi. Non puntiamo subito alla Champions League, ma a fare un buon campionato per entrare poi stabilmente nella parte medio-alta della classificaCome procede l’iter per riavere lo scudetto del 1927?Sullo scudetto torneremo a batterci presto. Con il collega Alberto Nigra, abbiamo presentato una mozione firmata da un centinaio di parlamentari e sottoposta alla Figc. Penso che la nuova dirigenza del calcio, uscita dalle macerie di calciopoli non potrà non tenerne conto.