di Ivana Crocifisso
interviste
”Giovani di prospettiva? Sì, ce ne sono”
di Ivana Crocifisso
È al secondo anno alla guida dei Giovanissimi Nazionali Roberto Fogli: alle spalle una carriera da professionista con quasi 200 presenze in B e un passato proprio nelle giovanili del Torino. I...
È al secondo anno alla guida dei Giovanissimi Nazionali Roberto Fogli: alle spalle una carriera da professionista con quasi 200 presenze in B e un passato proprio nelle giovanili del Torino. I suoi ragazzi granata guidano la classifica del girone A quando manca un solo turno al termine della regular season. L'analisi della stagione, i motivi del mancato esordio dei giovani del vivaio in Prima squadra e la questione del rinnovo contrattuale. Questi ed altri i temi toccati dal tecnico granata.Partiamo dall'ottima annata dei tuo ragazzi, primi ad una giornata dalla fine, con alle spalle Juventus, Genoa e Sampdoria.Direi che l'annata è stata positiva fino a questo punto. Manca una gara ma al di là di questo, l'essere lì, a giocarsela per il primo posto credo debba essere motivo di vanto per noi. Un campionato a fasi alterne. Ottimo inizio, tante vittorie, derby compreso. Poi una flessione dopo la pausa invernale, con la prima sconfitta ed una serie di risultati poco soddisfacenti, prima della ripresa. Solo appagamento?Dopo la pausa c'è stata qualche difficoltà, è chiaro che i risultati condizionano l'opinione e il giudizio degli addetti ai lavori. Ma a livello di prestazioni siamo sempre stati a buon livello. Un calo fisiologico ci può stare: questa è una fascia d'età delicata, i ragazzi passano dalle medie alle superiori. Al di là del calcio è un periodo di cambiamenti per loro, al di là del calcio.Ottimo collettivo quello di questo Toro, ma anche più di un singolo all'altezza. Come testimoniano le chiamate in Nazionale di Lentini, Dalmasso e Parigini.Quando, durante l'anno, sono state rese note le varie convocazioni ho fatto presente alla squadra come queste debbano essere uno stimolo in più, una gratificazione. Adesso è toccato a loro tre ma in futuro magari sarà la volta di altri. La chiamata in Nazionale è il frutto di un percorso e di una maturazione, c'è chi arriva prima chi dopo.Tu hai fatto parte del Settore giovanile del Toro negli anni ottanta, adesso sei uno dei tecnici di quello stesso settore. Quali le differenze tra adesso ed allora? Visti gli ultimi ottimi risultati si potrà tornare ai fasti di un tempo?Differenze ce ne sono, in generale è difficile paragonare i ragazzi di adesso a noi ragazzi di un tempo, anche per i mutamenti della società di oggi. Negli ultimi anni pochi ragazzi del Settore giovanile sono arrivati in Prima squadra. Questo purtroppo perchè, di questi tempi, la squadra ha lottato per una promozione, per non retrocedere, e non sono le condizioni migliori per lanciarli. Prima la squadra militava in A stabilmente, ed era forse più facile. Adesso mi rendo conto che avere il coraggio di buttare dentro un ragazzo non è facile. Non è semplice giocare certe partite.Qualcuno dei tuoi ragazzi può aspirare a diventare professionista? Qualche ragazzo di prospettiva c'è. È da considerare il fatto che subentrano vari aspetti, c'è chi al momento non sembra pronto ma magari sarà poi proprio lui che arriverà. Tempo di rinnovi questo, si è cominciato con Benedetti e con qualche tecnico della Scuola calcio. E per te e il tuo staff?Da parte mia la volontà c'è, credo che con Comi ci si ragionerà su ma grossi problemi non dovrebbero essercene.
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