D'Ambrosio, innanzitutto buongiorno.
interviste
‘Il nostro limite è stato a livello psicologico”
di Edoardo Blandino - Dopo un'annata non brillante, si sta cercando di costruire un nuovo gruppo che possa essere guidato da Giampiero Ventura. Sono tante le operazioni di mercato che Petrachi sta cercando di...
«Grazie, buongiorno anche a voi».
Partiamo dalla notizia più recente: la Juve Stabia in B.
«Onestamente a inizio stagione non me lo sarei aspettato. Col passare del tempo, però, le prestazioni erano sempre più convincenti. Poi conosco il pubblico e so bene cosa può dare in più alla squadra».
Vi siete già sentiti o non c'è ancora stata l'occasione?
«Si, si, li ho chiamati. Lì stanno ancora festeggiando. Ho sentito Donovan, Fabbro ed altri. Hanno dimostrato di essere una squadra importante come gruppo. Ci sono molti giocatori interessanti. D'altronde, andare a Roma a vincere 2-0 non è semplice. Ho letto qualche parola di Braglia ed il mister diceva che avrebbero stupito. È giusto dare il merito anche a lui».
Passiamo al Torino. Hai già delle sensazioni sulla prossima stagione?
«Per quanto riguarda il mercato non si può ancora dire nulla e poi di questo se ne occupa la società. Per adesso è arrivato Ebagua e credo che sia un ottimo giocatore che ha dimostrato grandi qualità. Parlando della prossima stagione, invece, dico che è ancora presto. Non è neppure ancora iniziato il ritiro».
Parliamo di fantamercato. Ipotizzando di avere un budget illimitato ed il gradimento più assoluto, con quale giocatore le piacerebbe giocare il prossimo anno?
«Beh, se la mettiamo così allora dico Palombo».
Tornando alla stagione appena conclusa, che cosa è successo al Torino?
«Non siamo partiti benissimo. Poi abbiamo centrato 10 risultati utili consecutivi prima della pausa natalizia e questo ci ha dato morale. Dopo la sosta, però, non abbiamo ricominciato come avevamo finito. Col passare del tempo, il nostro è diventato un problema psicologico. Credo che sia stato questo il nostro grande limite. Non eravamo più consapevoli delle nostre reali potenzialità».
Quanto crede che abbia influito la pressione della Piazza sulla vostra stagione?
«Le pressioni nelle grandi piazze ci sono sempre. Qualche mugugno ci può stare, anche perchè non è possibile giocare sempre come vorrebbe il tifoso. Durante l'anno ci sono sempre degli alti o bassi. Non è tanto un problema di ricevere o meno i fischi, quanto di saper reagire come squadra. Delle volte ci siamo riusciti, altre no».
A livello personale lei è soddisfatto della propria stagione?
«Non si può essere soddisfatti di questo Torino in generale. Parlando personalmente credo poi che D'Ambrosio abbia reso meno. Il prossimo anno riparto dalla voglia di imparare e dalla voglia di riscatto che ho. Ci terrei però a dire che mi hanno dato fastidio alcune cose non vere scritte sul mio conto, come quelle che ho avuto certi atteggiamenti durante la stagione».
Il prossimo anno che cosa deve fare il Torino per evitare di ripercorrere una stagione simile a questa?
«Ci vuole maggiore attenzione e ci vuole più gioco di squadra. In questo sarà importante Ventura e da queste basi si può ripartire e fare bene».
Ha già avuto modo di conoscere l'allenatore?
«No, non ancora. Non ci siamo ancora sentiti. Lo conoscerò poi in ritiro. Però sono contento. I risultati parlano per lui. Credo che abbia giocato i miglior calcio italiano degli ultimi quattro anni. L'anno passato il Bari è retrocesso, ma onestamente non credo che lui sia il colpevole. Ritengo sia un ottimo allenatore per il Torino».
Grazie mille D'Ambrosio. In bocca al lupo per la prossima stagione.
«Crepi grazie».
(Foto: M. Dreosti)
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