"Angelo Cereser, nato portiere, trasformatosi in centromediano per esigenze tattiche, passato alla storia come libero sotto la guida di Edmondo Fabbri. Protagonista in positivo di un pezzo di storia granata, Angelo Cereser ricorda con noi il suo Toro, per poi analizzare lo stato attuale della banda granata.
interviste
”Il tremendismo non esiste più”
Angelo Cereser, nato portiere, trasformatosi...
".
"Ma da cosa nasceva questo termine?
"‘’Era nato dalla voglia di vincere e dall’amicizia che c’era tra di noi fuori dal campo, ora per quel che vedo è un po’ diverso. È difficile da spiegare. Diciamo che quando il Toro era così-così, noi tutti lo abbiamo trasformato. E la gente aveva poi paura del Toro. Il ‘tremendismo’ erano le decisioni del gruppo che diventavano poi legge, se vogliamo dirla così. Aggrapparsi a qualcosa per poi produrre, giocare per la gente. Ma erano altri tempi…’’.
"Ci parli dei suoi derby:
"‘’Nel derby la Juve ci pativa eccome. Ricordo che una volta marcavo De Paoli, capocannoniere, e abbiamo fatto 0-0 ed è stato un risultato incredibile perché di solito si perdeva. Poi da lì è cambiato tutto e abbiamo iniziato anche a vincere noi. E la Juve alla fine ci temeva. Quest’anno il Toro ha preso coscienza di se stesso. Poi sai in campo è questione di momenti, di attimi. Ma credo che sarà un derby importante e non credo che faremo la figura della Roma. Un consiglio? Mai sottovalutare niente e nessuno’’.
"Lei ha giocato come libero ed oggi si potrebbe dire lo stesso di Ogbonna. Ci parli di lui e della difesa granata attuale:
"‘’Ogbonna è un ottimo giocatore, ma ha qualche difetto. Non vorrei si trattasse di un problema di personalità. In generale credo che ci sia del bel materiale lì dietro, ma non scordiamoci il centrocampo che aiuta e non poco. Se non prendi gol, o viceversa, non dipende tutto soltanto dalla difesa. Ventura lo sa e ha fatto un gran lavoro sotto questo profilo. Ha curato il cuore, l’asse centrale, rendendolo sempre coperto. Il merito dei risultati ottenuti fino adesso è di tutti, Mister per primo’’.
"Dove può arrivare il Toro quest’anno?
"''Non saprei dire, di certo è una squadra che può stupire. L’unica cosa che dico e che non bisogna porsi dei traguardi. Perché mettere un punto di riferimento in avanti nel tempo, ti mette in difficoltà. È molto meglio giocare ogni partita come se fosse l’ultima, senza pensare troppo alla salvezza o altro. Senza ossessionarsi, bisogna vivere alla giornata, di partita in partita, per intenderci. Ad ogni modo mi auguro che il Toro resti nella parte sinistra della classifica il più possibile''.
"Un ultimo aneddoto?
"''Ne ho uno proprio in rifermento alla classifica e al ‘tremendismo granata’: Giorgio Ferrini, senza dire nulla al mister, la cosa nasceva e restava nel gruppo; arrivava con la classifica in mano dopo ogni domenica. Se eravamo dalla parte giusta ci si dava le pacche sulle spalle, diversamente.. Mi ricordo una frase che ripeteva sempre: donne? Da domani tutti a stecchetto, fino a che non torniamo nella parte sinistra. Forse era anche questo il noto ‘tremendismo’’.
"
"Manolo Chirico
"(seguimi e parliamone su twitter @ManoloChirico)
"
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Angelo Cereser, nato portiere, trasformatosi...
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"Ma da cosa nasceva questo termine?
"‘’Era nato dalla voglia di vincere e dall’amicizia che c’era tra di noi fuori dal campo, ora per quel che vedo è un po’ diverso. È difficile da spiegare. Diciamo che quando il Toro era così-così, noi tutti lo abbiamo trasformato. E la gente aveva poi paura del Toro. Il ‘tremendismo’ erano le decisioni del gruppo che diventavano poi legge, se vogliamo dirla così. Aggrapparsi a qualcosa per poi produrre, giocare per la gente. Ma erano altri tempi…’’.
"Ci parli dei suoi derby:
"‘’Nel derby la Juve ci pativa eccome. Ricordo che una volta marcavo De Paoli, capocannoniere, e abbiamo fatto 0-0 ed è stato un risultato incredibile perché di solito si perdeva. Poi da lì è cambiato tutto e abbiamo iniziato anche a vincere noi. E la Juve alla fine ci temeva. Quest’anno il Toro ha preso coscienza di se stesso. Poi sai in campo è questione di momenti, di attimi. Ma credo che sarà un derby importante e non credo che faremo la figura della Roma. Un consiglio? Mai sottovalutare niente e nessuno’’.
"Lei ha giocato come libero ed oggi si potrebbe dire lo stesso di Ogbonna. Ci parli di lui e della difesa granata attuale:
"‘’Ogbonna è un ottimo giocatore, ma ha qualche difetto. Non vorrei si trattasse di un problema di personalità. In generale credo che ci sia del bel materiale lì dietro, ma non scordiamoci il centrocampo che aiuta e non poco. Se non prendi gol, o viceversa, non dipende tutto soltanto dalla difesa. Ventura lo sa e ha fatto un gran lavoro sotto questo profilo. Ha curato il cuore, l’asse centrale, rendendolo sempre coperto. Il merito dei risultati ottenuti fino adesso è di tutti, Mister per primo’’.
"Dove può arrivare il Toro quest’anno?
"''Non saprei dire, di certo è una squadra che può stupire. L’unica cosa che dico e che non bisogna porsi dei traguardi. Perché mettere un punto di riferimento in avanti nel tempo, ti mette in difficoltà. È molto meglio giocare ogni partita come se fosse l’ultima, senza pensare troppo alla salvezza o altro. Senza ossessionarsi, bisogna vivere alla giornata, di partita in partita, per intenderci. Ad ogni modo mi auguro che il Toro resti nella parte sinistra della classifica il più possibile''.
"Un ultimo aneddoto?
"''Ne ho uno proprio in rifermento alla classifica e al ‘tremendismo granata’: Giorgio Ferrini, senza dire nulla al mister, la cosa nasceva e restava nel gruppo; arrivava con la classifica in mano dopo ogni domenica. Se eravamo dalla parte giusta ci si dava le pacche sulle spalle, diversamente.. Mi ricordo una frase che ripeteva sempre: donne? Da domani tutti a stecchetto, fino a che non torniamo nella parte sinistra. Forse era anche questo il noto ‘tremendismo’’.
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"Manolo Chirico
"(seguimi e parliamone su twitter @ManoloChirico)
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