Ospiti d’onore per la consueta trasmissione “Toro News” del Lunedì sera su Rete 7 (canale 846 sul satellite): Antonio Pigino, attuale Responsabile della Giovanili della Pro Vercelli, insieme con l’ex calciatore e allenatore degli Allievi della stessa società Cristiano Scazzola hanno volentieri partecipato al programma, appuntamento ormai consolidato per tutti i tifosi granata. Proprio il “Ragazzo del Fila”, e fino a due anni fa Responsabile dell’Area Tecnica delle Giovanili granata, commenta la delicata situazione del Toro: “Dopo tantissimi anni di carriera” dice Pigino “mi sono fatto un’idea circa gli equilibri di uno spogliatoio: vale di più una parola di un giocatore, rispetto a dieci di un allenatore o di un dirigente. Il motivo è molto semplice, spesso gli ultimi due parlano davanti a dei microfoni, mentre chi gioca sa dipingere molto meglio le situazioni della propria squadra, in ambienti più riservati. Solo che poi le voci rischiano di correre. Spesso sento dire che la forza di una squadra, il suo rendimento, sta nel gruppo; è una frase detta e stradetta, ma assolutamente vera: se non c’è unità di intenti, non si va da nessuna parte”. E lo dice chi, al Toro, di difficili situazioni ambientali ne ha vissute tantissime: “Quando insieme a Camolese, nel 2000, subentrammo a Gigi Simoni, ci catapultammo in un’avventura veramente molto complicata. La squadra era in rotta con la società, che stipendiava ben 30 giocatori, tutti di grande qualità. Naturale che ci fossero dei malumori: è il rovescio della medaglia, quando si ha una rosa estremamente competitiva. In quel caso fu molto abile Giancarlo, insieme a qualche leader dello spogliatoio come Galante, a mantenere bene gli equilibri, senza che nessuno si lamentasse molto. Il finale lo conoscono tutti: dalla zona retrocessione della Serie B, si arrivò primi in quel campionato facendo un recupero record”. Delude l’attuale prima squadra, vanno molto meglio le Giovanili, i cui giocatori, però, faticano a trovare un posto tra i “grandi”, così Pigino: “Nel campionato 2004-2005, quando con Zaccarelli si centrò la promozione, poi vanificata dal triste fallimento, il Toro schierò ben 8 giocatori cresciuti nel proprio vivaio. Credo che sia un record nella storia granata, segno, però, che le Giovanili lavoravano bene: c’era una grande selezione, si lavorava con grande attenzione. Non che adesso questo non si faccia, per carità, ma forse al Toro manca una cosa importantissima, che è poi la caratteristica peculiare di questa società: stare tutti insieme. Se si riuscirà a ricreare quella situazione positiva e assolutamente fruttuosa, come quella di far lavorare il settore giovanile insieme alla prima squadra, allora le cose potranno sicuramente migliorare: un ragazzo ne trarrebbe grande insegnamento e sarebbe ancora più stimolato a dare del suo meglio, per questa maglia”.
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”La forza sta nel gruppo”
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