Lazetic: ‘Non è una cosa seria!’ Speravo in un duello regolare’

Orbassano (Torino) - La decisione di far giocare Catanzaro-Catania in campo neutro (al "Via del Mare" di Lecce) scuote anche lo spogliatoio granata. Se ne parla eccome in casa Toro, con comprensibile sconcerto. Nikola Lazetic non ha difficoltà ad ammetterlo: "Quando l'abbiamo saputo non ci potevamo credere. Ma come, si cambia stadio solo perchè il Catania ha tanti tifosi che vorrebbero andare in trasferta? Questo succede a molte squadre ogni domenica eppure il campionato continua a prevedere partite in casa e fuori, se non che senso avrebbe? Allora facciamo così: se andiamo ai playoff, propongo di giocare in campo neutro le gare in trasferta perchè avremo 50 mila tifosi al seguito!".

C'è molta amarezza nelle sue parole Lazetic, cosa ne pensa della vicenda?

"Non è una cosa seria! C'è qualcosa che non va in tutta questa storia: nonostante il caos che sta attraversando il mondo del calcio succedono ancora episodi del genere. I primi a dare una mano dovrebbero essere gli addetti ai lavori e invece atteggiamenti come quelli dei siciliani mi fanno dubitare seriamente sulla possibilità di riformare il sistema..."

Può darvi stimoli maggiori la scelta della prefettura di Catanzaro?

"Di stimoli ne avevamo già prima. Semmai nutro un forte dispiacere perchè pensavo che il campionato potesse concludersi in un altro modo"

Cioè?

"Speravo in un duello ad armi pari. A due partite dalla fine si poteva assistere a una sfida tra due grandi squadre e vedere chi era più forte, chi aveva ancora energie da spendere. Invece tutto verrà falsato"

Con quello che è successo nelle ultime ore, non è che avete perso di vista la gara di Brescia?

"Per carità, stiamo preparando bene la partita di domenica ma non posso dire che queste polemiche ci siano indifferenti"

Gli scandali potrebbero ridisegnare i campionati, come vede l'ipotesi di un ripescaggio?

"Non ci penso, vogliamo raggiungere l'obiettivo sul campo. Se fossimo ripescati significherebbe non averlo meritato con la nostra fatica. Detto questo, se l'11 giugno le cose andassero diversamente da come speriamo ne potremmo riparlare"