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Lentini: ‘Il trionfo della passione’

Il Canelli – neo promosso in serie D - è una realtà di “cuori toro” dal momento che vi militano Paolo Danzè, Diego Fuser e Gigi Lentini, tre colonne della Primavera più vincente della storia...

Redazione Toro News

Il Canelli – neo promosso in serie D - è una realtà di “cuori toro” dal momento che vi militano Paolo Danzè, Diego Fuser e Gigi Lentini, tre colonne della Primavera più vincente della storia granata. Domenica la squadra astigiana è stata seguita a Santhià da ben 500 tifosi per la partita che ha deciso una stagione. E' finita 2 a 1. Un successo maturato grazie alle reti di Diego Fuser, su punizione e di Gigi Lentini, con un destro da fuori area. “Era la classica sfida da Toro – spiega Lentini -: eravamo costretti a vincere sperando in un passo falso del Biella Villaggio Lamarmora. E la fortuna, si sa, in queste imprese aiuta sempre”. Ma cosa si prova a passare da una sfida di Champions League a una partita con il Santhià ? “C’è un tempo per tutto. Da professionista lo scudetto è il massimo, qui a livello dilettantistico è stato il trionfo della passione per il lavoro”.

Regista dell’operazione che ha portato Fuser e Lentini a giocare fra i dilettanti è stato Paolo Danzè, difensore protagonista della cavalcata del Moncalieri dall'Eccellenza alla C2, società poi rilevata da Cimminelli (con il figlio Simone presidente) di cui preferisce non parlare: “Mi limito a constatare: Lecco fallito, Moncalieri fallito (“sportivamente”, retrocesso in seconda categoria, ndr), Torino fallito”. E’ stato difficile convincere Lentini e Fuser? “Non direi. Volevamo divertirci come a 18 anni nella Primavera. Quest’anno il salto di qualità è dovuto ai miei due amici campioni e a un gruppo che li ha supportati seguendo i loro consigli . Gigi e Diego hanno dimostrato di essere dei professionisti fino in fondo, innamorati del pallone con ancora addosso il piacere e il gusto di stare sul campo”. Una filosofia di vita che i tre ex-granata hanno appreso da maestri come “Marchiò, Marchetto, Naretto e Vatta. Verso cui c’era un timore reverenziale che oggi non si vede più. Loro – racconta Danzè, laureato in scienze politiche e libero professionista - insegnavano a stare in gruppo e al mondo come in una famiglia che era al tempo stesso anche una fabbrica e un’azienda. Tutti i valori che ci sono serviti non poco durante la vita facendoci diventare prima uomini e poi calciatori”.

Spiega Fuser: “Per me Gigi e Paolo questa promozione è una gioia enorme, perché i nostri compagni sono ragazzi che studiano e lavorano, dunque vivono il calcio in maniera diversa. E’ stata un' esperienza che continuerà se riusciamo ad andare avanti con la leggerezza e la voglia di divertirsi avuta finora. Grande merito va alla società e ai ragazzi che ci hanno seguito dando retta ai nostri consigli”. Fuser, Lentini e Danzè il 4 maggio saranno al Filadelfia, dove altrimenti? Sono tre ragazzi con il Toro addosso.