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”Maratona da brividi, sarà fondamentale”

di Valentino Della Casa - Tra i tanti doppi ex di Torino e Brescia, c'è anche Corrado Colombo (qui con la maglia dello Spezia), l'attaccante che, nel trio con Schwoch e Maspero, fu artefice della storica promozione con...

Redazione Toro News

di Valentino Della Casa - Tra i tanti doppi ex di Torino e Brescia, c'è anche Corrado Colombo (qui con la maglia dello Spezia), l'attaccante che, nel trio con Schwoch e Maspero, fu artefice della storica promozione con Camolese nel 2000, giocando giovanissimo (aveva poco più di vent'anni) ventidue partite, e segnando due reti. Dopo un lungo vagabondare, la punta cresciuta nelle giovanili dell'Atalanta (con un trascorso anche all'Inter) si è trasferita nel 2006 a Brescia, dove rimase fino a metà stagione, disputando 18 partite. In esclusiva per Toro News, Colombo ci racconta la sua Torino-Brescia, ricordando volentieri il suo trascorso in granata.Ciao Corrado, possiamo dire che quelle di Toro e Brescia siano state esperienze positive nella tua carriera?In parte, perchè a Torino ho vissuto una stagione esaltante, mentre a Brescia sono stato solo di passaggio. Purtroppo il calcio è anche questo, comunque mi piace sempre ripensare alla mia esperienza in granata: arrivare giovanissimo in una piazza come quella era già un traguardo, per quanto mi riguarda. Giocai tanto e riuscimmo a ribaltare una situazione molto, molto difficile. È stata un'annata che mi ha fatto crescere molto.C'è un merito in particolare?Beh, credo che Camolese sia stato il vero artefice di quella promozione. È stato un finissimo psicologo ed è riuscito a gestire un gruppo di trenta persone, tutte con personalità decisamente importanti. E, credetemi, non è per niente facile. Dal punto di vista tecnico, poi, mi fece giocare in una nuova posizione, allargato a sinistra: riuscì a mettere in mostra gran parte del mio potenziale. Lo ricorderò sempre con affetto, anche perchè davanti a me avevo gente come Ferrante, Schwoch, ma mi diede tantissima fiducia.Ci sono dei ricordi particolari di Torino?Sì, uno è legato alla mancata festa promozione, dopo la partita con il Pescara. Io e Castellini non potemmo esserci, perchè convocati in Under 21, devo dire che mi sarebbe piaciuto molto fare la passerella in città. L'altro, invece, è molto particolare: appena arrivato, giocai contro il Siena e mi ricordo di una Maratona vuota, con sugli spalti un bandierone con disegnato un segno del dollaro. La frase era: “Questa è la vostra unica fede”. Se frasi come queste scuotono? Io, giovanissimo, non ci pensavo, ma molti miei compagni devo dire che raggelarono. D'altra parte Torino è così, quando vai male te lo fa capire, come avviene in altre piazze calde quali per esempio la Samp (Colombo ha giocato anche con i blucerchiati, ndr). Però è fantastico quando inizi a vincere, ti fa letteralmente volare. E la prova è stata al termine del campionato: i tifosi sapevano che era difficile che rimanessi e mi fecero un regalo. Quale? Sotto casa mia, ricoprirono il portone di sciarpe del Toro, se non è pasione questa!Sono passati dieci anni, e il Toro è di nuovo a lottare per salire. Potrebbe darsi che con Ventura ce la possa finalmete fare?Senza dubbio Ventura è uno degli allenatori più preparati del campionato. Lo ebbi a Pisa, e riuscì a fare un mezzo miracolo, portandoci in altissimo. Anche lui, come Camolese, è un allenatore capacissimo a motivare la squadra. È poi importantissima anche l'unità del gruppo: il nostro era solidissimo, ci vedevamo sempre anche dopo gli allenamenti. Anche questo conta tantissimo in un campionato difficile come quello di Serie B.A proposito di campionato, cosa ti aspetti da Brescia e Torino?Il Brescia potrebbe essere la classica sorpresa della B: ha un gruppo giovanissimo e molto interessante, con un allenatore di cui in futuro sentiremo parlare. In particolare Juan Antonio mi sembra un giocatore con ottime potenzialità: la difesa granata dovrà stare molto attenta. Dal Toro invece mi aspetto la vittoria del campionato, e se la giocherà fino all'ultimo con Samp e Padova. Forse i blucerchiati hanno ancora qualcosina in più in attacco, ma con Bianchi che è rimasto in granata, la differenza non mi sembra poi così tanta.Non hai citato Bianchi a caso.Esattamente, siamo buoni amici: lui si avvicinava alla prima squadra, quando io giocavo nell'Atalanta. Se è uomo simbolo? Secondo me sì, di diritto, anche perchè con tutti quei goal non puoi non diventarlo. Sono contento che sia rimasto a Torino, ha ancora tantissimo da dare.Ultima domanda, d'obbligo: un pronostico per Torino-Brescia?Non voglio gufare, ma dico Toro. Come affermavo poco prima, la carica della Maratona potrebbe essere decisiva, e penso che in un match di cartello il tifoso non mancherà. Alla fine sono queste le cose che fanno la differenza. E un pubblico caloroso può davvero diventare fondamentale.Grazie mille, Corrado.Grazie a voi, un saluto a tutti i tifosi del Toro!