interviste

”Mercato nuovo, società zavorrate”

di Valentino Della Casa

Uno scudetto vinto (1976) da Direttore Generale, artefice della rinascita granata ai tempi di Orfeo Pianelli, Beppe Bonetto ai tifosi del Toro non ha bisogno di grandi...

Redazione Toro News

"di Valentino Della Casa Uno scudetto vinto (1976) da Direttore Generale, artefice della rinascita granata ai tempi di Orfeo Pianelli, Beppe Bonetto ai tifosi del Toro non ha bisogno di grandi presentazioni. Da diversi anni a questa parte, è uno dei più importanti agenti dei calciatori (della sua scuderia è anche Rivalta, ma il discorso si chiude subito con un “no comment”), distinguendosi da sempre per la grande conoscenza del mondo del pallone. Contattato da Toro News, l’ex DG granata analizza il movimento del mercato italiano, soffermandosi anche sul Torino e sulle mosse di Petrachi. Dottor Bonetto, quest’anno il mercato, sarà anche per la crisi, fatica a decollare. Analisi corretta. È uno dei calciomercati più strani a cui abbia mai assistito. Ma sono i numeri a testimoniare: pensiamo alla Juventus e ai suoi investimenti. Ora necessariamente ha bisogno di vendere, per non avere problemi. Ma ancor più eclatante è il caso del Milan, che si ritrova a chiedere giocatori in prestito al Genoa, ovviamente senza mancare di rispetto alla società rossoblu. C’è una grande mancanza di stabilità. A suo parere, quando potrà assestarsi questo nuovo calciomercato, che stiamo imparando a conoscere? Io credo che ci vorranno circa tre anni. In questo momento le curve statistiche di mercato sono evidenti: quella della domanda e quella dell’offerta non coincidono, di conseguenza le società si ritrovano piene di giocatori in esubero e con contratti particolarmente pesanti. È chiaro che la situazione dovrà cambiare, ma ci vorrà del tempo. Sembra che abbia rappresentato perfettamente il Torino. Mi creda, è il problema di molte squadre. E noi agenti, ovviamente, facciamo fatica a venire in contro alle esigenze delle varie società e dei nostri assistiti. Mi sono reso conto che quest’anno vengono accettate delle proposte, che negli anni precedenti difficilmente venivano prese in considerazione. Anche questo è indice di come i tempi stiano cambiando. E il Toro, a suo parere, si sta adattando? Già a Gennaio avevo elogiato l’operato di Petrachi, e lo ribadisco. Penso che il DS granata si stia muovendo bene, curando molto il bilancio ma allo stesso tempo cercando di portare dei giocatori di livello. Attualmente, però, credo che la rosa debba essere ancora puntellata, ma leggendo sui giornali mi sembra di capire che la società si stia muovendo in questa direzione. È un Torino che può puntare alla A diretta? Non saprei dire. Il campionato di B è molto lungo e con un andamento irregolare. Credo che possa sicuramente ambire a raggiungere i Play Off, magari anche in una posizione privilegiata. La squadra, ripeto, mi sembra competitiva, anche se penso che, almeno sulla carta, ci siano formazioni che paiono meglio attrezzate per raggiungere l’obiettivo della promozione diretta. Parlando di storia granata, conosceva l’Avvocato Lievore? Con lui a Torino non ho mai lavorato. Ma è un professionista che ho sempre stimato, considerandolo uno dei migliori conoscitori di calcio di sempre, e infatti il Toro ha vissuto un periodo d’oro, con lui in dirgenza. Quando sono venuto a conoscenza della notizia mi è dispiaciuto moltissimo, e colgo l’occasione per portare nuovamente le mie condoglianze alla famiglia. Grazie Dottor Bonetto. Buon lavoro. Arrivederci, buon lavoro a voi.