di Davide Agazzi - A 34 anni, Ivan Franceschini, non voleva saperne di andare in Lega Pro. Dopo aver ottenuto la promozione in Serie A con il Cesena e dopo gli anni di Reggio Calabria e Torino, l'ex difensore granata crede di poter ancora dire la sua nel mondo del calcio. Così, a gennaio 2011 finisce al Portogruaro, matricola del campionato cadetto. Ora, la sua squadra attuale sarà impegnata sabato prossimo con il Torino di Franco Lerda. Entrambe le formazioni hanno bisogno di punti e non vorranno perderne per strada. Lo abbiamo intervistato, in esclusiva, per sapere che partita si aspetta e con quale spirito il Portogruaro affronterà questo incontro.
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”Mi voleva solo il Portogruaro”
di Davide Agazzi - A 34 anni, Ivan Franceschini, non voleva saperne di andare in Lega Pro. Dopo aver ottenuto la promozione in Serie A con il Cesena e dopo gli anni di Reggio Calabria e Torino, l'ex difensore granata crede di...
Per prima cosa, come arriva il Portogruaro a questa partita?Stiamo bene, nonostante la sconfitta contro l'Ascoli. Ultimamente offriamo delle prestazioni un po' altalenanti, faticando con le piccole e dando filo da torcere alle squadre più blasonate. Per questo non vediamo l'ora di affrontare il Toro.
Che partita ti aspetti?Sicuramente una partita aperta. Entrambe le squadre vogliono vincere, perchè ora servono i risultati. Abbiamo obiettivi opposti, loro devono centrare la promozione e noi speriamo nella salvezza. Il Toro ha un organico importante, noi cercheremo di limitare i loro giocatori più bravi, anche se sono tanti.
Il Torino arriva dopo una buona vittoria, ma con qualche malumore nello spogliatoio. Tu, che hai vissuto la piazza granata, come reputi il gesto di Bianchi?Non lo giudico, non essendo all'interno dello spogliatoio. Certe cose le si possono capire solo vivendo quotidianamente all'interno della squadra. Ovviamente, da fuori, è un brutto gesto, che sarebbe meglio non vedere in una partita di calcio.
Il Portogruaro, con il cambio in panchina, ha avuto una scossa. Cosa ci dici di Agostinelli?Anche lui, come me, è arrivato in corsa. Non lo conoscevo prima di quest'esperienza, ma devo dire che capisce molto bene i problemi della squadra. Prepara con cura ogni partita, è molto preciso. E' stata una piacevole sorpresa e mi chiedo perchè sia stato fermo per parecchio tempo.
Come mai, a 34 anni, hai scelto il Portogruaro?E' semplice: non mi voleva nessuno. Avevo ricevuto offerte dalla Lega Pro, ma sinceramente, dopo aver ottenuto la promozione con il Cesena, non mi sembrava sensato retrocedere di categoria. Così sono arrivato al Portogruaro dove mi sto trovando molto bene e dove spero sempre di poter dire la mia sul campo.
Infine, una previsione sul campionato?Credo sia ancora troppo presto per definire la lotta salvezza. Ora come ora, le squadre in fondo alla classifica si sono risollevate tutte e la quota per rimanere in B si è alzata. Non basteranno i 40-43 punti. Noi speriamo di riuscire a salvarci, anche con l'aiuto dei play-out. In vetta le cose sono diverse. Siena ed Atalanta sono già in Serie A, non so se il Novara riuscirà a tenere questi ritmi.
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