interviste

Mondonico a 360° commenta il Toro

di Edoardo Blandino

È stato uno degli ultimi allenatori veramente amati dal pubblico. Con il Toro ottenne risultati importanti come la vittoria delle Coppa Italia nel ’93, un terzo posto...

Edoardo Blandino

di Edoardo Blandino

"È stato uno degli ultimi allenatori veramente amati dal pubblico. Con il Toro ottenne risultati importanti come la vittoria delle Coppa Italia nel ’93, un terzo posto in campionato nel ’92 e una finale di Coppa Uefa. Ma è senza dubbio anche un grande esperto di promozioni dalla B alla A, avendone ottenute ben cinque in carriera, di cui una anche con i granata. Oggi Emiliano Mondonico segue il Torino da vicino, pur non essendo più legato alla società da vincoli contrattuali. La squadra gli è rimasta nel cuore tanto che quando parla di questi colori usa il termine “noi”.Mister Mondonico, si aspettava un inizio così positivo?«Speravamo tutti che la squadra potesse partire alla grande e manifestare sul campo la superiorità che tutti le attribuivano. Le prime due partite sono state simili: dopo il gol la squadra ha dilagato. Questo significa che gli avversari contro di noi hanno paura quando vanno in svantaggio. Non dimentichiamo che abbiamo giocato contro due squadre che l’anno passato lottavano per i play-off e questa è sicuramente una soddisfazione in più».In questi due 3-0 su Grosseto ed Empoli, c’è qualcosa che l’ha particolarmente sorpresa?«Diciamo che lo spirito del Toro deve essere esattamente questo. Colantuono in tal senso lo incarna bene. Ero un po’ preoccupato dalle tante dichiarazioni prima dell’inizio che in genere sono il preludio a tante delusioni, ma l’avvio è stato senza dubbio positivo. Si sta mantenendo quanto detto prima del campionato e credo che i tifosi siano contenti, anche perché noi con questa maglia abbiamo un rapporto speciale».Qualche mese orsono disse che Colantuono avrebbe potuto diventare un allenatore “da Toro”. Che opinione si è fatto dopo questo inizio?«Solo il tempo dirà se Colantuono è uno dei pochi allenatori “da Toro” o uno dei troppi allenatori “del Toro”. Per adesso non lo si può ancora dire, ma potrebbe diventarlo. In questo momento tutto quanto ingrana alla perfezione. L’umiltà che c’è e i buoni risultati contribuiscono a creare la fama di allenatore “da Toro”».Foschi è stato molto attivo sul mercato. Come giudica la campagna acquisti di questo anno?«Sono arrivati giocatori che stanno bene a questo allenatore e che incarnano alla perfezione la filosofia del Toro. Loria, per esempio, non è un novellino: Colantuono lo ha già avuto a Bergamo l’anno della promozione. Credo che gli acquisti siano tutti adatti per affrontare al meglio questa categoria».Considerato l’organico a disposizione, è sbagliato dire che questa promozione la può fallire solo il Toro?«Diciamo che il Toro è favorito e come tale non essere promossi sarebbe delittuoso. Penso che in questo momento non si debba parlare di non-promozione, ma piuttosto di quando arriverà la promozione. Nelle prime interviste Colantuono accennava a marzo. Se fosse così sarebbe ottimo, perché ci sarebbe il tempo per programmare tutto con calma».Lei che ha centrato ben cinque promozioni, ci dica: c’è un segreto? Che cosa i giocatori devono o non devono assolutamente fare?«Sono due cose che coincidono per questo Toro: bisogna riacquistare l’affetto dei tifosi. I giocatori devono riconquistare la fiducia della gente e non devono più perderla con le loro prestazioni. Il pubblico per questa Piazza è importante e senza il loro aiuto difficilmente si possono ottenere risultati».