Moreno Longo a TN: “L’Europa fa parte del Dna del Toro, non è un’ossessione”
Moreno Longo a TN: “L’Europa fa parte del Dna del Toro, non è un’ossessione”
In esclusiva a TN le parole dell'ex calciatore e allenatore del Toro, al termine di un'amichevole tra il Chieri ed alcune vecchie glorie granata
Gianluca Sartori
L'ex giocatore e allenatore del Torino, Moreno Longo, nella serata di ieri - lunedì 27 giugno -, insieme ad altre vecchie glorie granata quali Stefano Sorrentino, Luca Mezzano, Simone Loria, Omar Milanetto, Franco Semioli, Antonino Asta e Lorenzo Parisi, ha preso parte ad una partita amichevole contro il Chieri. Nel post-gara poi, si è concesso per un'intervista per Toro News, nella quale, tra le altre cose, ha espresso il suo parere circa la situazione attuale del Toro.
Mister Longo, in formissima come non mai anche in questa amichevole contro il Chieri. Che serata è stata?
"E' stata una bella serata tra amici, con sport, passato, e che ha fatto molto amarcord. Indossare la maglia da calciatori fa sempre piacere, anche alla nostra età. Noi ci divertiamo insieme e penso che abbiamo messo questo spirito per portare avanti l'iniziativa delle 'vecchie glorie', che lascia sempre quel sapore di ricordi ai tifosi".
Deve essere stato un piacere soprattutto rivestire la maglia granata, lì sulla fascia destra come ai vecchi tempi.
"Non voglio ricadere nel banale. Sapete tutti che vuol dire per me indossare la maglia del Toro. Noi in queste manifestazioni cerchiamo di onorarla, anche se è solo una partita tra amici".
Qui a Chieri abbiamo visto il Toro di ieri. Il Toro di oggi invece a breve inizierà la preparazione, ripartendo da un'unica certezza, ovvero Ivan Juric, che ha dimostrato di essere il valore aggiunto per questa società nell'ultima stagione. Sei d'accordo?
"Sono d'accordo. E' stata un'ottima annata, in cui sono state messe basi importanti, con l'allenatore ma anche con la società. L'organico del Toro era veramente forte, allestito bene. Quest'anno la società dovrà rilavorare di nuovo bene dato che si dovrebbero perdere diversi giocatori. Ma sono convinto che se ha lavorato bene l'anno scorso può farlo anche quest'anno. Io comunque sono fiducioso, nell'ultima stagione mi sono divertito molto a vedere il Toro".
In questo mese di giugno si è ripartiti dal riscatto di Ricci e da quello di Pellegri, che a breve sarà ufficiale. Sono due titolari dell'Under 21 italiana, ti piacciono?
"Innanzitutto mi piace la politica, ovvero il rinnovare il contratto a due giocatori giovani, che possono dare continuità e prospettiva: questa è la filosofia del Toro. Serviranno certamente anche altri innesti da affiancare affinché si esprimano a grandi livelli, ma bisogna iniziare a portare in Italia la cultura dei giovani. Ben vengano queste operazioni".
Al fianco di Ricci troveremo Lukic, giocatore che hai allenato al Toro. Ti aspettavi che facesse questo step in più diventando leader della mediana granata?
"Mi hanno fatto spesso questa domanda. Ho sempre risposto in maniera positiva. Lui, Bremer e Singo, come ho potuto notare durante la mia gestione, sono uomini prima di calciatori. Hanno grande attaccamento alla maglia, voglia di lavorare, sono abituati alla fatica ed hanno ottime qualità. Il loro percorso non potrà che essere roseo. Sono ragazzi che hanno molto da dire. Hanno l'umiltà giusta per affermarsi a livelli importanti".
"Non so quali siano state di preciso le parole di Juric, ma la parola 'ossessione' non mi piace. Il Toro deve lottare per l'Europa: è nel Dna di questa squadra. Ci possono stare annate diverse, magari per costruire il percorso, ma il Toro è il Toro. L'Europa non è un'ossessione, è una volontà di una società che ha una storia importante e che deve lottare in palcoscenici importanti. Sappiamo che non è semplice, che va costruita, ma ci sono riusciti con Ventura, possono riuscirci anche con Juric".
Riguardo al tuo futuro. Che succederà?
"Ho un contratto con l'Alessandria e lo rispetterò. Devo ancora parlare con il presidente, ma da quel colloquio penso e spero che possano nascere cose positive".
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