interviste

Nicola, la voglia matta dell’ex

Nicola, sabato c’è la Ternana, società che lei conosce bene, ci ha giocato per tre anni. 'Nelle stagioni che ho passato a Terni abbiamo fatto molto bene ma non ci siamo lasciati nel migliore dei...

Redazione Toro News

Nicola, sabato c’è la Ternana, società che lei conosce bene, ci ha giocato per tre anni. 'Nelle stagioni che ho passato a Terni abbiamo fatto molto bene ma non ci siamo lasciati nel migliore dei modi. Alla gente brucia ancora la mancata promozione in serie A di qualche anno fa. Oltretutto c’è parecchio astio nei confronti del Toro. Uniranno le due cose. Non sarà facile'.

E’ nato tutto da quel rigore non concesso da Farina per fallo su Grappi, proprio al Liberati. “Sì, proprio quello. In qualche modo frenò la loro corsa. Dopodiché lo scorso anno hanno provato a cambiare le cose, con la nuova società. Ma non ci sono riusciti. Anche quest’anno volevano riprovarci ma hanno dato via uno dei pezzi migliori Kharja: i tifosi per questa situazione sono molto arrabbiati'.

Loro non hanno ancora segnato su azione. Voi non ne avete ancora subiti. 'Domenica, contro il Bologna, ci siamo andati vicino. Siamo coscienti che prima o poi succederà. Ma firmerei per subire tre gol ogni otto partite giocate. Per loro saranno fondamentali due elementi di un’altra categoria, come Jimenez e Frick. Mi piace sempre confrontarmi con calciatori di questo calibro, ma se soprattutto il primo non ci fosse, non ne sarei dispiaciuto'.

E’ soddisfatto del suo avvio di stagione? 'Abbastanza. Anche se devo dire che sono un perfezionista, non mi pongo mai limiti, visto che si può sempre migliorare. Vengo da un lungo infortunio, che lo scorso anno mi ha tenuto fuori per gli ultimi quattro mesi di campionato. Adesso voglio essere utile alla causa. Anche il mister, in questo senso, mi ha investito di grande responsabilità'.

Ma esattamente il suo ruolo qual è? 'E’ quello di fluidificante. Ho giocato sia a sinistra sia a destra. Poi ha qualità a disposizione per partire da dietro. Prediligo gli spazi e gli inserimenti da dietro. Mi piace giocare in difesa però, perché mi gratifica rubar palla agli avversari e ripartire. Comunque non ho mai fatto solo un ruolo. Sono uno che si adatta, sempre'.

Come reputi questo Toro? 'Sia in B che in A, le squadre forti sono squadre innanzitutto equilibrate, determinate a raggiungere l’obiettivo'.

E il Toro è una di queste? 'Per queste partite direi proprio di sì. L’equilibrio è dimostrato soprattutto dai numeri: gol fatti, gol subiti e non solo. Ma l’equilibrio è anche fatto di calciatori intelligenti, che sanno valutare bene ogni situazione e momento'.

Come si sta inserendo nell’ambiente granata? 'Direi bene sia dentro sia fuori dal campo. Solo in due o tre occasioni nei miei 13 anni di categoria mi era capitato di avere un feeling del genere con l’ambiente'.

Quindi è intenzionato a metterci radici al Toro. 'Aspettiamo, visto che è facile parlare quando va tutto bene. Prima voglio fare qualcosa di grandioso, come non ho mai fatto prima. Per questo sono disposto a tutto, a fare qualsiasi tipo di sacrificio. Dopodiché a fine campionato si vedrà. Anche perché io sono abituato a misurarmi con me stesso di anno in anno. Voglio essere sempre sotto esame domenica dopo domenica'.

Nell’ambiente, c’era talmente tanta euforia prima del Bologna, che per molti avreste dovuto vincere facile contro i felsinei. 'Sono meccanismi che si possono innescare nell’ambiente, vista la situazione. Ma noi non corriamo questo pericolo. Visto che il mister è un grande motivatore: ci dice sempre di non abbassare mai la guardia. Bisogna sì autostimarsi, ma bisogna anche autotenersi con i piedi per terra: solo così si può dare ai risultati una certa continuità'.

Infine che tipo è Davide Nicola? 'Scherzoso giocherellone'.

Abbiamo visto che in allenamento prova sempre esultanze differenti. A quando il primo gol? 'Ma io vendo modi di esultanza. Ne ho già venduto uno a Stellone. Stasera mi paga una cena'.