interviste

Oskar: ‘Tifosi pazienza, giocatori impegno’

di Federico Floris e Alessandro Salvatico

Da due anni, la musica degli Statuto accompagna l'ingresso in campo del Torino tra le mura amiche; da qualche anno in più allo stadio...

Redazione Toro News

"di Federico Floris e Alessandro Salvatico

"Da due anni, la musica degli Statuto accompagna l'ingresso in campo del Torino tra le mura amiche; da qualche anno in più allo stadio campeggia lo striscione dei Mods, dietro al quale la stessa band segue le partite, e da venticinque anni i musicisti torinesi fanno la loro musica e incidono i loro dischi. Un anniversario che viene celebrato con l'uscita di un album in cui sono raccolti i loro successi più amati, nonché un brano inedito, e del quale abbiamo parlato con Oskar, leader del gruppo, proprio sotto la Maratona.

"Oskar, è uscito un disco che celebra i 25 anni di una band storica italiana e torinese: Elegantemente Rudi.CI sembrava giusto celebrare questo quarto di secolo mettendo insieme tutte le nostre canzoni più importanti, più conosciute, in un unico disco; anzi, per la precisione in un cd doppio che però viene venduto al prezzo di uno. E’ uscito anche su vinile, perché ci sembra giusto il nostro pubblico possa ascoltare le nostre canzoni nel formato che noi privilegiamo (lì, solo 15 pezzi). Crediamo di aver scelto i brani più belli.

"Un ritorno allo ska, dopo il disco più soul dell’anno passato.L’unico inedito, Qualcuno da amare, è ska, in effetti, poi nel disco ci sono tutti i generi che abbiamo sempre suonato, con in maniera più presente sicuramente lo ska. Ma anche soul, rhythm’n’blues, beat, tutti i generi amati dai mods.

"E quanto Toro c’è, in queste canzoni?C’è la canzone Grande, scritta da Gian Paolo Ormezzano per rendere omaggio ai caduti di Superga in occasione del 50° anniversario, nel 1999; c’è Facci un gol, dedicata a Paolo Pulici, il cui videoclip vede lo stesso Pupi al giorno d’oggi come protagonista; c’è Ragazzo ultrà, che non parla specificamente della Maratona ma un po’ di tutte le curve italiane, quindi di Toro ce n’è molto.

"L’anno prossimo ricorrerà il 60° anniversario della tragedia di Superga: avete in mente di ricordarlo in un modo speciale?Al momento no, a livello artistico al 50° abbiamo avuto la necessità di celebrare con una canzone, questa volta ci vorrebbe qualcosa di diverso. Come tifoseria qualcosa si farà, sicuramente.

"Oltre alle canzoni (per il Grande Torino, per Paolo Pulici), il vostro inno accompagna la squadra al suo ingresso in campo, allo stadio.Una soddisfazione veramente grandissima, inaspettata. Il nostro inno “Cuore Toro” ci era stato commissionato in fretta e furia quando c’era appena stato il fallimento, non doveva avere nessun legame con cose passate, alcune parole dovevano essere evitate anche per motivi legali. Abbiamo riarrangiato un vecchio brano, Balla, molto veloce, con cori da stadio, come piace a noi; vivendo in curva sembrava la sonorità più adatta. La prima volta che venne suonato non c’eravamo, ma c’è ancora. Peccato si senta poco e male dagli altoparlanti dello stadio, questo non per colpa degli Statuto né del Torino FC.

"Quali i prossimi appuntamenti dal vivo con gli Statuto?Tanti, ma non in zona di Torino; il 24 a Marghera, il giorno seguente ci perderemo il derby perché saremo a Monaco di Baviera. Gli altri non li ricordo, ma siamo sempre in giro.

"Per ulteriori informazioni, c’è il vostro sito.Come no, statuto.net, sito aggiornato quotidianamente, siete tutti invitati a venirci a trovare, a scrivere, a fare quello che volete voi!

"Parliamo più strettamente di Toro. Un Toro che sta un po’ soffrendo in questo inizio di campionato: più o meno di quanto ti aspettavi?Una domanda che sembra facile ma non lo è. Rispetto allo scorso anno abbiamo sofferto meno perché abbiamo avuto momenti di buon gioco, cosa che non vedemmo a inizio campionato un anno fa, per cui si pensa possa esserci un miglioramento nella stagione, specie in personalità; i risultati sono più o meno gli stessi ma ottenuti in maniera diversa, per cui alla fine ho sofferto più o meno come mi aspettavo.

"Rifarsi ad un passato come quello di Pulici di cui dicevamo non è cosa sensata o giusta; rispetto allo scorso campionato, ti senti di essere più ottimista?Non bisogna farsi delle illusioni, credo che la rosa sia dignitosa e possa ottenere risultati; il principale è salvarsi con un po’ di anticipo. Altre ambizioni mi paiono molto difficili, costruiamo bene questa squadra che comunque è molto giovane.

"A breve, il derby. Che partita sarà?Per fortuna il derby fa storia a sé. Guardando alla carta, dovremmo stare a casa, ma non è mai stato così; si innescano meccanismi che permettono di giocarsi alla pari, se il Toro gioca da Toro, può farcela. L’anno scorso in realtà lo fece; poi è andata come andata, ma se i ragazzi scenderanno in campo con lo spirito giusto possono fare il risultato, e sono ottimista.

"Mai come ora la tifoseria è attraversata da opinioni discordanti: chi pensa si stia facendo il massimo, chi vede un andamento disastroso. Tu cerchi un giusto mezzo?Dovremmo essere più obiettivi, più realisti. Partiamo da un fallimento, partiamo da sottozero; una squadra messa su in sette giorni, che due anni fa fece una grande cavalcata, con una caparbietà da Toro, e forse questo ci ha un po’ illusi, ma non c’era nulla, non c’era il vivaio. E non c’è il Filadelfia, che era la nostra fucina e senza il quale è più difficile, i giovani li devi comprare, altra cosa rispetto ad averli in casa. Tanti fattori che dicono a noi tifosi che devono avere pazienza. A patto che i giocatori sputino l’anima, in campo; nel momento in cui non lo fanno, a quel punto giustamente devono essere “impacchettati”, ma se c’è l’impegno, mettiamocelo anche noi. Come abbiamo sempre fatto, peraltro.

"Un grande anniversario cade proprio oggi (ieri per chi legge, ndg): la scomparsa di Meroni. Quanto manca un uomo come lui al Toro attuale, al calcio attuale?Purtroppo quando Meroni è mancato io ero appena nato, non ho vissuto le partite con lui in campo. Ho idea che un giocatore come lui non ci sia più stato. Abbiamo avuto grandi giocatori, abbiamo avuto Claudio Sala, Pecci, abbiamo avuto artisti del pallone, anche più recenti; ma Meroni aveva quell’estro che si sposava bene con la mentalità del Toro, a Torino. Non avendolo vissuto, mi riporta ad un senso di mito, come capita con il Grande Torino, con Giorgio Ferrini, cose che solo il Toro ha.