interviste

Pancaro: ‘Lazio, se segno esulto!’

Pancaro: ‘Lazio, se segno esulto!’

Pippo Pancaro contro il suo passato, arriva la Lazio con la quale ha vinto uno scudetto e lavorato con Zaccheroni. I ricordi sono tanti e bellissimi. Sabato per lei sarà una partita speciale. "Senza dubbio, giocare contro la Lazio non sarà mai...

Redazione Toro News

Pippo Pancaro contro il suo passato, arriva la Lazio con la quale ha vinto uno scudetto e lavorato con Zaccheroni. I ricordi sono tanti e bellissimi. Sabato per lei sarà una partita speciale. "Senza dubbio, giocare contro la Lazio non sarà mai una gara come le altre. Ho passato sei anni magnifici oltretutto ho la residenza a Roma e a fine carriera tornerò a vivere nella capitale". Se dovesse segnare esulterebbe?"Sì, perchè non dovrei?. Il mio attaccamento alla Lazio l'ho dimostrato quando vi giocavo, ma non esultare sarebbe una mancanza di rispetto verso la mia nuova squadra, il Torino". Si ricorda quanti gol ha segnato finora?"No, tra i dieci e i dodici... dunque non c'è una grande probabilità che io segni...". (ride) Come sta andando l'ambientamento a Torino? "Bene, già conoscevo la città perchè vi ho vissuto ai tempi delle giovanili granata. Oltretutto frequento alcuni miei compagni dell'anno scorso, come Fiore e Di Loreto, passavamo già a Firenze del tempo insieme fuori dal campo". Quando vedremo il vero Pancaro? "Prima possibile, mi sento meglio di partita in partita. Ora soffriamo, come tutte le altre squadre, la forma ancora precaria". Cosa teme di più della Lazio? "Innanzitutto è una squadra dall'impianto già collaudato, lavorano da due anni con lo stesso allenatore, inoltre sono partiti bene. Sanno cosa devono fare in campo, è una squadra ordinata che gioca in velocità. Sarà senza dubbio un avversario difficile". Pensa che al momento sia uno scontro salvezza? "Allo stato attuale delle cose direi di sì, poi vedremo". Come stanno le cose dopo il pareggio di Reggio Calabria? "Meglio, domenica abbiamo visto dei miglioramenti, c'è stato maggior equilibrio. Questa è una squadra che possiede ottime doti tecniche, ora occorre trovare la condizione e l'amalgama giusta tra di noi. Una volta ottenuto faremo la differenza". Quando comincia il vero campionato del Toro? "Ci vorrebbe del tempo ancora, ma nel calcio non ce n'è, siamo consapevoli di non essere al massimo, ma dobbiamo cercare di esserlo prima possibile. La sosta può essere indubbiamente positiva, sperando di goderci la vittoria di sabato, ci teniamo moltissimo a battere la Lazio". C'è differenza di approccio alla partita tra Zaccheroni e De Biasi? "Questo è un fatto molto soggettivo, ognuno di noi la vive in modo diverso e molto personale, che esula dal mister". Lei ha avuto Zaccheroni alla Lazio e ora l'ha ritrovato al Toro. E' cambiato rispetto al periodo biancazzurro? "L'ho trovato più determinato, si vede che stare fermo qualche anno gli ha fatto venir voglia di fare sempre meglio, sicuramente un vantaggio per noi". Sente la concorrenza di Balestri? "No, tutti lavoriamo per il bene del Toro. Dobbiamo farci trovare pronti, poi deciderà il mister. Gli allenatori scelgono sempre l'undici per vincere le partite. Noi siamo in tanti, ma Zaccheroni ci tiene tutti in considerazione. Se uno entra in campo e fa bene non lo toglie per far posto ad un altro, magari fuori per infortunio. Io sto bene e spero ovviamente di giocare". La partita contro la Lazio può essere una svolta per voi, considerando che probabilmente è l'avversario più forte sin qui incontrato? "Sulla carta ci sono partite che sembrano facili, ma non è così. Noi siamo ancora una squadra in costruzione e come tale anche con le cosiddette squadre più deboli abbiamo avuto difficoltà, perchè dovevamo costruire noi il gioco, ma non ci siamo riusciti a dovere. Ci manca tanto la vittoria, se arriva ci permetterà di fare le cose più serenamente". Si aprirà un nuovo filone di Calciopoli dopo lo scandalo intercettazioni?"Parto dal presupposto che chi ha sbagliato è giusto che paghi, ma avrei preferito una pena soggettiva e non oggettiva, perchè hanno pagato i giocatori, i tifosi, che in tutto questo non c'entravano nulla. Spero che si risolvano questi problemi e si dia nuovamente più credibilità al calcio, i primi a volerlo siamo noi giocatori, che vogliamo tornare a pensare solo al campo".