PIOBESI (TO) – Dopo La sconfitta con il Siena, Paolo Pulici sale sul palco della discoteca Mitho, tra gli applausi. Marco Sisca, il presidente del Club di Poirino, insieme a Carlo Testa lo presentano al pubblico. I tifosi sono in estasi, tristi per la sconfitta di Siena, ma orgogliosi di essere vicini all’ultima bandiera granata. Pulici, non è bastata la sua presenza a far vincere il Toro?Io potevo farlo vincere se ero in campo, dal di fuori è molto difficile. Bisogna fidarsi di quelli che ci sono e sperare in bene.Oggi il Toro ha fatto quasi un tiro in porta, a Genova nessuno, cosa c’è che non funziona in avanti?Per vincere le partite bisogna fare gol e per fare gol bisogna tirare in porta, se non si ha la forza e il coraggio di rischiare il tiro, difficilmente si riuscirà a vincere. Non si può sempre sperare che gli altri sbaglino.Quali sono le carenze più gravi del Toro attuale?In questa squadra manca un regista, un Pecci, e soprattutto è brutto constatare che cinque attaccanti hanno fatto in una stagione sei gol. L’ultimo anno che ero nel Toro ne feci cinque e mi dissero che ero finito. C’è una terapia?Una sola. Se sono degni della maglia che hanno addosso, domenica sarà un’altra partita. Bisogna far capire ai ragazzi, se riescono a capirlo, che giocare nel Toro è un’altra cosa. Manca l’essenza granata.Il Filadelfia era il primo passo per acquisire l’essenza granata?Certo! La cosa che mi fa più male è che hanno distrutto tutto, in primis il Filadelfia, ci hanno fatto girare da Orbassano in tutti gli altri campi attorno a Torino. Adesso regalano il delle Alpi alla Juve e vogliono farci comprare il Comunale. È troppo piccolo per il nostro Toro. La città di Torino è in mano a certa gente, che non vuole il bene del Toro e del Filadelfia. Adesso sul glorioso stadio stanno facendo una manovra che non mi piace: stanno costruendo delle mura, ma all’interno non c’è nulla che ricorda il Toro. Si fanno solo i loro interessi.In che senso? Chi sono?Dire qualcosa di quella gente si rischia di passare nel torto, hanno il coltello dalla parte del manico.Cosa rappresenta per lei, il Fila?Non sono le mura: è lo spirito che si deve ricostruire. Edificare il Fila solo per certi discorsi commerciali non mi interessa. Il Filadelfia è uno stadio dove sono nati e ci sono ancora dei valori da riportare. Sta a noi capire gli insegnamenti del Fila. Lo possono costruire anche da un’altra parte, ma con la mentalità che c’era allora.Cosa significa il 4 maggio per Paolo Pulici?Sono ricordi importanti. È un insegnamento che mi è stato dato tanti anni fa da una grande squadra che lottava fino all’ultimo. Io ho sposato quella causa, quella degli invincibili e ho combattuto per onorare la loro memoria.
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Paolo Pulici: manca l’essenza granata.
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