di Ermanno Eandi
interviste
Red Tattoo: il Toro sulla pelle
di Ermanno Eandi
Red Tattoo, ha un sorriso simpatico, una barba elettrica e gli occhi vispi. Vive a Beinasco, comune un pugno di chilometri da Torino. Da vent’anni dipinge con abile maestria i corpi,...
Red Tattoo, ha un sorriso simpatico, una barba elettrica e gli occhi vispi. Vive a Beinasco, comune un pugno di chilometri da Torino. Da vent’anni dipinge con abile maestria i corpi, trasformandoli in sculture semoventi, grazie alla magia di ago e china tatua i suoi clienti. Sul braccio ha impresso i nomi degli Invincibili di Superga ed è specializzato a tatuare la fede granata ai suoi clienti. Proviamo a conoscerlo meglio.
Red Tattoo, cos’è per lei il Toro?È una cosa che uno ha dentro, inizia da piccolo, spesso grazie ai genitori, poi ti accompagna per tutta la vita: non puoi più farne a meno.
Se Pulici le chiedesse di tatuarlo, cosa dipingerebbe sul corpo del campione?Innanzitutto sarei onorato, emozionato. Sarei a sua disposizione per qualsiasi sua richiesta, ma se dovessi proprio fare qualcosa gli scriverei “Grazie”.
Ha molti clienti del Toro?Per fortuna sì. Non voglio vantarmi ma circa il 20% della Maratona è venuta da me.
Quali sono i soggetti più richiesti?Il Toro rampante, ovviamente, la Mole Antonelliana e la Basilica di Superga.Una volta ho tatuato il volto di Valentino Mazzola.
Cosa prova ad avere la formazione del Grande Torino scritta indelebilmente sul suo corpo?Il tatuaggio è un sentimento forte espresso sul corpo, fotografa l’emozione più vera, sono orgoglioso di avere sempre con me gli Invincibili di Superga.
Come rappresenterebbe il Toro attuale?Un alito di vento che si trasforma in due biglie d’acciaio! Mi spiego meglio: l’alito di vento è la fede granata che ci trascina verso la gloria, le biglie d’acciaio rappresentano il futuro.
Con futuro così il Toro può stare tranquillo, speriamo che si avveri la profezia di Red e di tatuare sui corpi dei granata, prima o poi, un nuovo tricolore.
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