di Edoardo Blandino
interviste
Ricordi dal mondo granata
di Edoardo Blandino
Il 4 maggio è una ricorrenza che lega profondamente e inevitabilmente ogni persona alla maglia granata. Chiunque l’abbia vissuta almeno una volta la ricorderà...
"Il 4 maggio è una ricorrenza che lega profondamente e inevitabilmente ogni persona alla maglia granata. Chiunque l’abbia vissuta almeno una volta la ricorderà per sempre con grande emozione. Indro Montanelli disse: "Gli eroi sono sempre immortali agli occhi di chi in essi crede. E così i ragazzi crederanno che il Torino non è morto: è soltanto in trasferta". Noi di TN abbiamo allora chiesto ad alcuni ex granata di rivolgere un pensiero agli Invincibili, a Superga e a questa suggestiva ricorrenza.
"Giancarlo Camolese«Superga è sempre un’emozione e un ricordo unico. Una società che non ha memoria, secondo me, non ha neanche dignità. Il Toro ha una grande memoria e credo che sia l’aspetto più bello di questa ricorrenza. Credo che Superga rappresenti il rispetto per la propria storia.»
"Emiliano Mondonico«Più che rivolgere un pensiero io parlerei di mediazione. È una meditazione e una riflessione su cosa rappresenti il Toro e su quello che è ora, per capire che il Toro non è una squadra normale.»Beppe Scienza«C’è sempre un ricordo per quella data tremenda. Questa ricorrenza è la dimostrazione di quanto sia profondo l’attaccamento per questa maglia, quanto questa maglia sia amata e che questo pubblico sia diverso dagli altri in tutta Italia. Dopo tanti anni c’è ancora grande commozione. Siamo speciali.»Gianni De BiasiIl miste scrive sul suo sito internet: «E' inevitabile un pensiero alla Memoria del Grande Torino. Per chi, come me, ha "indossato" la maglia granata, questa giornata avrà sempre un valore particolare.»Eraldo Pecci«Oggi piove anche qui in romagna. Ricordo che c’era sempre quel lì. Superga rappresenta la storia del Toro. Ricordo che ci andavo sempre volentieri. Oggi mi sarebbe piaciuto essere lì. Il 4 maggio ci ricorda le nostre origini, lega il passato al presente. Il 4 maggio è una tappa importante, perché ci ricorda che siamo discendenti di quella squadra.»Antonio Pigino«Mi sento molto coinvolto in questa ricorrenza. Sono stato ragazzo del fila, poi giocatore, poi allenatore, poi dirigente delle giovanili. Per anni abbiamo organizzato e portato tanti ragazzi alla Santa Messa. Questo è un segno di continuità e un’immagine della situazione epica che fu quella del Grande Torino. Trasmettere queste mie emozioni a tutti mi ha fatto sentire partecipe e vicino a quello che è il 4 maggio.»Roberto Policano«Indubbiamente è una data chiaramente indelebile nelle menti degli sportivi, non solo nei tifosi del Toro. È venuta a mancare una delle squadre più forti dell’epoca. Di quando ho partecipato ricordo l’affetto e la partecipazione stessa di tutti i tifosi del Torino, anche quando c’era brutto tempo, la gente è sempre venuta numerosa e calorosa. È un ricordo che non si cancellerà mai. A distanza di anni il ricordo è sempre vivo.»Roberto Muzzi«Quando vai su è emozionante. È una giornata bellissima e triste allo stesso tempo. È bellissima l’atmosfera, è bellissimo ricordare questi grandissimi giocatori. Ogni giocatore, quando partecipa al 4 maggio, si lega di più al Toro e a questa maglia. Non sono di Torino, ma da quando ho indossato questa gloriosa maglia il Toro ha un tifoso in più. Devo ringraziare Cairo per avermi dato questa opportunità.»
"(Foto: M. Dreosti)
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