"La celebre ballerina ungherese, ormai torinese d’adozione, ha vissuto la fiction di Rai Uno sul Grande Torino con uno spirito molto particolare.Oltre ad essere stata inserita come uno dei personaggi principali vi ha lavorato nella parte dell’insegnante di danza
interviste
Susanna Egri ‘Successo della fiction Rai inaspettato’
La celebre ballerina ungherese, ormai torinese d’adozione, ha vissuto la fiction di Rai Uno sul Grande Torino con uno spirito molto particolare.
Oltre ad essere stata inserita come uno dei personaggi principali vi ha...
"“Sì è stato curioso fare la maestra di me stessa” racconta questa bella signora che conserva intatto il suo aspetto elegante “ovviamente c’è stata anche molta emozione recitare in quel ruolo”.
"Quante similitudini ci sono tra la sua realtà e quella inscenata?“Innanzitutto non sono mai stata redarguita dai miei insegnanti, come invece succede nella fiction. Come aspetto fisico sono molto diversa, però sono stati azzeccati alcuni aspetti del mio carattere. La determinazione, per esempio, l’essere solidale con i deboli e non con i potenti, non farmi influenzare dagli altri. In tutto questo c’è anche una profonda dolcezza”.
"La storia ovviamente è tutta inventata, lei ha mai avuto storie d’amore con calciatori?“No, assolutamente, né del Toro e nemmeno di altre squadre. All’epoca non era molto comune il binomio ballerine e calciatori. E’ buffo perché molti mi chiamano per chiedermi se davvero ho sposato Angelo!”.
"Le trova azzeccate le interpretazioni dei giocatori?“Gli attori assomigliavano davvero poco ai campioni. Comunque l’intento del regista Bonivento era quello di evocare quella squadra. Ciascuno di coloro che li ha conosciuti riserva il proprio ricordo”.
"Immagino sia stata contattata da parecchie persone dopo averla vista nel film“Sì, ricevo tantissime lettere, mail, telefonate di gente che è stata toccata dalla storia, che qualcuno nemmeno conosceva. Mi sono arrivate testimonianze anche da Lisbona, dove presto andrò in tournèe con la mia compagnia, da persone del mondo dello spettacolo. Il fatto è che parecchi non hanno mai unito il mio nome a quello di mio padre come ci fosse stato uno scollamento nel tempo tra la sua persona e la mia”.
"C’è un’immagine significativa che le è rimasta più impressa?“Direi il momento della tragedia, dove si abbracciano la finta Susanna e un’altra ballerina che è interpretata dalla figlia di Franco Ossola (figlio), Francesca, la quale ha un grande futuro come danzatrice. Io assisto alla scena, una scelta di Bonivento per unire il passato con il futuro. Fra tutti i personaggi ricordati l’unica ancora in vita sono proprio io”.
"Il film alla fine l’ha soddisfatta?“Direi di sì soprattutto è stato molto efficace nel portare alla ribalta il ricordo di quella memorabile squadra. Bisogna sottolineare che questo film non è il documentario sulla squadra, troppo difficile, quel modo di giocare è e rimane inimitabile. L’unico che ha messo in mostra una buona abilità calcistica è stato Angelo. Però il film ha saputo tratteggiare bene quel clima di amicizia e solidarietà che è stata la vera forza di quella squadra”.
"Suo padre è stato ben interpretato?“Certo, è stata evidenziata la sua bravura, non dimentichiamo che quella squadra l’ha creata lui, quando parlava aveva molto carisma e i giocatori lo ascoltavano con attenzione. E’ stato anche un buon veicolo per farlo conoscere, visto che molti non sanno ancora che era lui il vero stratega del Grande Torino”.
"Si aspettava questo successo?“Sinceramente no, è stata una bella sorpresa”.
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