interviste

”Toro come nell’89? No, ma è forte”

di Alessandro Salvatico

 

Vent'anni fa, tondi tondi, il Torino dominava la Serie B con uno squadrone mai visto fino ad allora in cadetteria. Tra i protagonisti di quella formazione emergeva...

Redazione Toro News

di Alessandro Salvatico

Vent'anni fa, tondi tondi, il Torino dominava la Serie B con uno squadrone mai visto fino ad allora in cadetteria. Tra i protagonisti di quella formazione emergeva una giovane e guizzante ala di nome Gianluigi Lentini, che si sarebbe confermato ben di più l'anno dopo in Serie A; ma nella stagione precedente, il ragazzo del Fila vestiva la maglia dell'Ancona. E' con i dorici che si è "fatto le ossa", sempre in Serie B, e lunedì forse guarderà la partita. Anche se ultimamente non ne segue molte.Gigi Lentini, non parliamo dei ricordi della vita in granata perchè sarebbero probabilmente troppi; quali, invece, quelli di Ancona?Beh, ricordo poco, perchè di anni ne sono passati tanti!Ma no, non è vero. Ero giovane ed era la mia prima stagione fuori da Torino. E fu una stagione positiva: nelle Marche mi sono trovato molto bene, facevo anche il militare, quell'anno. E' stata un'esperienza importantissima per la mia carriera.Ora, nel Torino potrebbero giocare contemporaneamente Gasbarroni e Leòn: sta seguendo la rivincita delle ali e dei trequartisti, nel calcio italiano?Sinceramente non sto seguendo molto, perchè ho tanti altri impegni rispetto al calcio vero e proprio, al calcio giocato. Ma ho visto, e posso dire che sì, è così, e d'altronde i giocatori di valore fanno sempre comodo. Certo, ci sono stati alcuni anni in cui sono stati un po' abbandonati; ma ora tornano alla ribalta.Tornando al "suo" Toro, quali analogie tra la squadra del 1989 e quella del 2009? Paragoni fattibili o...?No. Nessun paragone, secondo me. Ma l'attuale è comunque una squadra molto forte, e ha la possibilità di risalire, il che è quello che mi auguro in quanto "vecchio" sostenitore granata.E' un ostacolo portare il nome del Toro in B, ed affrontare avversari che giocano sempre la partita della vita?E' una cosa che pesa. Dover vincere a tutti i costi non è mai facile, anzi è sempre difficile; si affrontano squadre che contro di te non hanno nulla da dimostrare nè da temere, fanno il loro massimo cercando di portare via più punti possibile. Questo, al Toro, crea molte difficoltà; ma in fondo, se è più forte delle altre alla fine viene sempre fuori.Gigi Lentini, a 40 anni, ha ancora voglia di correre dietro ad un pallone...?Correre mi piace sempre... Bisogna vedere, ora non lo sto facendo, ma ci penso. Ci penso.L'intervista è stata realizzata per "Toro News" in tv, alle 19:25 su Rete 7.