"di Valentino Della CasaTra i giocatori che negli ultimi anni hanno lasciato un segno indelebile nella memoria dei granata, figura certamente Gigi Lentini, che nel Toro è cresciuto, che dal Toro è stato presentato al palcoscenico del grande calcio, che il Toro tifa da sempre. All’inizio della sua brillante carriera (che non è ancora finita, gioca infatti a Nizza Monferrato, nella Niccese) Lentini ha però giocato anche nell’Ancona, che “mi è servita molto per migliorare” dice.Inutile pensare a chi tiferai, domani.Beh, il Toro è stata la mia vita. Ad Ancona ho trascorso comunque un anno importantissimo per la mia carriera, ma non potrò mai dimenticare il Toro è tutto quello che il granata mi ha dato.A Torino hai sempre lasciato degli ottimi ricordi. A parti invertite, qual è il tuo ricordo più bello con questa maglia?Dunque è difficile stabilirne uno solo. A Torino ho trascorso anni intensissimi, pieni di ricordi positivi, che però spesso venivano seguiti da altri meno belli. Sto pensando ad esempio a tutta la stagione che ci portò alla finale in Uefa, persa poi contro l’Ajax (1992/1993, ndr). Ad esempio quell’anno credo che sia stato il più bello che ho avuto a Torino. Solo che poi quella maledetta finale ha un po’ “rovinato” quello che di buono avevamo fatto.Meno positivo, invece, il tuo ritorno a Torino, collimato con una retrocessione. Ora come allora la società era in vendita, con Vidulich presidente. Quanto può influire tutto questo nella testa dei calciatori?Direi veramente poco, o nulla. Sai, quando un giocatore sta per entrare in campo, si dimentica di tutto il resto. Si isola. Resta concentrato solo sulla partita e su chi dovrà affrontare. Noi facevamo così, o almeno io facevo così, perché poi il discorso può essere più o meno soggettivo. Però lasciatemi dire una cosa.Prego.Io appunto pensavo solo alla partita, cercando di dare il massimo. Poi a volte andava bene, a volte di meno, ma le questioni societarie le abbiamo sempre lasciate fuori dalla nostra testa. Anche perché altrimenti sarebbe stato difficile scendere in campo con la mente libera.Tu fai anche parte del progetto "RIFILA", di Marco Cena. Quanto è importante il Filadelfia per la storia granata?È tanto importante, davvero tanto. Poi io mi ricordo quando ci allenavamo lì. Erano davvero delle emozioni uniche. Quando c’era la minaccia di costruire dei centri commerciali, tremavo al solo pensiero. Leggo che questo acquirenti posseggono anche delle aree commerciali. Il mio appello è che ci pensino due volte, prima di prendere il Toro per il Fila, e destinarlo a quanto di più brutto possa essere destinato.Grazie mille, Gigi.Grazie a voi, un saluto a tutti i tifosi.
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”Toro, concentrati solo sul campo!”
di Valentino Della Casa
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