di Stefano Rosso - Approfittando dell'interesse specifico che il diesse Petrachi sta riservando in questa primissima fase di calciomercato alla questione dei portieri ed al momento generalmente negativo che sta attraversando la categoria nei recenti campionati europei in Polonia e Ucraina, TN ha intervistato in esclusiva Massimo Taibi, primo portiere del neonato Torino Football Club nella stagione 2005-2006.
interviste
”Toro prendi Gillet”
di Stefano Rosso - Approfittando dell'interesse specifico che il diesse Petrachi sta riservando in questa primissima fase di calciomercato alla questione dei portieri ed al momento generalmente negativo che sta attraversando la...
Incominciando proprio a parlare della condizione generale di forma degli estremi difensori più forti, cosa sta succedendo in Europa con la Repubblica Ceca che deve fare in conti con gli errori di Cech o l'Inghilterra messa in crisi da Hart - per fare alcuni nomi - reduci da Champions League e Scudetti vari? ''Ci può stare un periodo di calo - esordisce Taibi - dopo l'annata straordinaria che molti hanno fatto; non è però solo la categoria dei portieri, basta vedere molti dei big tanto attesi come Cristiano Ronaldo o anche i giocatori dell'Olanda. Un errore ogni tanto ci può stare, il punto è che commettendolo durante la stagione si va a sommare a tutte le altre prestazioni positive e dunque una partita sbagliata su 50 non si nota, in competizioni come gli Europei dove si gioca a gara secca chiaramente gli errori hanno pesi decisamente maggiori''.
A proposito di Italia all'Europeo, si è parlato molto anche della tradizione nostrana dei portieri: e del calo della scuola in questi ultimi anni: "Rispetto a qualche stagione fa effettivamente si sta registrando una tendenza un po' calante, ma l'Italia continua a contare portieri di alto livello: Gigi Buffon continua a confermarsi su buone prestazioni e dietro di lui gente come De Sanctis e Sirigu sta dimostrando di crescere bene, ma ci sono anche altri nomi che sono rimasti a casa. Forse c'è meno scelta rispetto a qualche anno fa, ma in Italia ad alto livello dietro a Buffon ci sono almeno 5-6 altri giocatori''.
Rimanendo in tema nazionale: Angelo Ogbonna. C'era da aspettarsi la sua partecipazione alla rassegna continentale nonostante il campionato di serie B? ''Anzittutto ci tengo a premettere che Angelo è assolutamente un giocatore da serie A che milita in un club, il Torino, da serie A che si è temporaneamente soffermato in serie B. Ciò detto, senza sminuire il giocatore, la sua presenza è stata anche favorita dall'assenza di altri centrali di livello: Milan, Nesta a parte, ed Inter hanno le difese interamente straniere, la Juve sta prestando mezza difesa e nel Napoli c'è forse il solo Cannavaro all'altezza''.
Finora però Prandelli ha preferito impiegare De Rossi fuoriruolo e Bonucci non al top piuttosto che Ogbonna: questo può influire sul morale del giocatore, che magari può percepire una mancanza di fiducia da parte del ct? ''Assolutamente no: Angelo è un ragazzo intelligente ed ha sicuramente capito che Prandelli sta cercando di tutelarlo. La serie B è comunque un campionato decisamente diverso e la mancanza di esperienza a certi livelli potrebbe esporre Ogbonna al rischio di bruciarsi: con questo non voglio dire che non sia all'altezza, anzi, ma in Italia sappiamo come siamo fatti. Basta vedere l'esempio di Balotelli, nonostante il suo curriculum, ha commesso un errore alla prima partita ed è già stato messo in croce: un attaccante, però, può anche permettersi di sbagliare un gol, per un difensore invece rischiare di farlo subire...''.
Parlando del Toro? ''Ha vinto il campionato dopo tre anni perchè c'è stata maturazione completa, società compresa: con investimenti mirati finalmente si è stati capaci di completare la rosa al 90% a luglio e, sotto la guida di un allenatore scelto con cura, non è stato necessario intervenire massicciamente a gennaio e stravolgere tutto''.
Sempre restando sul tema portieri, come giudichi l'annata di Benussi e Coppola? E le prospettive di Gomis? "Sia Coppola sia poi Benussi hanno fatto molto bene, altrimenti il Torino non sarebbe arrivato a fine stagione a conquistarsi la promozione. Lys invece me lo ricordo quand'ero a Torino: un portiere forte ma un po' pazzoide (sorride, ndr) nel senso buono del termine. All'epoca doveva crescere ancora un po' ma già se ne parlava bene. Per l'anno prossimo, secondo me, dovrebbe andare a farsi le ossa da qualche parte: ormai ha l'età per farlo ed anche per il Torino dovrebbe essere un banco di prova per verificare la validità dell'investimento''.
Parlando di mercato, invece, si fanno i nomi di Gillet – che pare destinato ad arrivare al toro entro il week end, qui i dettagli – oppure di Agazzi o Sorrentino: ''Sono tre ottimi portieri e ciascuno può risultare appetibile in base a determinati parametri: se si vuole puntare sul futuro dico sicuramente Agazzi per l'età, se si vuole ragionare nell'immediato Gillet e Sorrentino sono due giocatori di sicuro affidamento. Io però ho un debole per Gillet, lo seguo da tempo e si sta rilevando davvero un buon portiere: quando ho letto che il Torino voleva comprarlo ho subito pensato che sarebbe stato un ottimo acquisto e poi è molto reattivo e bravo coi piedi...''
Per chiudere, invece, come procede la carriera attuale di Massimo Taibi da direttore sportivo dietro una scrivania? ''Per il momento sono stato col Montebelluna (serie D gir B, ndr) fino a gennaio e adesso sono in trattativa con alcune squadre di Lega Pro: sono in trattativa con un paio di società perchè sto cercando un progetto serio, anche con poco budget, ma con le idee chiare''.
© RIPRODUZIONE RISERVATA