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”Toro, problemi noti”

Sabato c'é Torino-Modena, partita di Serie B, squadre e categoria che Gianni De Biasi conosce come le sue tasche. Alla guida delle due compagini, il tecnico veneto ha vissuto esperienze fortissime,...

Redazione Toro News

"Sabato c'é Torino-Modena, partita di Serie B, squadre e categoria che Gianni De Biasi conosce come le sue tasche. Alla guida delle due compagini, il tecnico veneto ha vissuto esperienze fortissime, indimenticabili: una cavalcata da favola con i canarini, un'annata drammatica con i granata che ha portato ad una promozione e a due salvezze, ancora oggi gli unici obiettivi centrati sotto la gestione Cairo. A proposito del presidente: il mister di Sarmede preferisce non dilungarsi nel parlare della società, e rispettiamo la sua volontà. Ci bastano i suoi appunti da uomo che ha vissuto da protagonista gli anni più importanti della storia recente di entrambi i club.

"Anche se é sempre più dura, per entrambe.Oggi é difficile sopravvivere. Oggi, chi ha i soldi e comanda può fare e disfare tutto; e hanno problemi comunque anche quelli, figuriamoci gli altri. Ma forse alla fine uno ha in ogni caso quel che si é conquistato.

"A Torino però le delusioni sono una costante.Dipende sempre dalle aspettative che ci si pone in partenza; se sono quelle ad essere sbagliate, sproporzionate, allora anche tutto il resto suonerà sempre sbagliato, di conseguenza.

"La squadra di Bergodi é all'altezza?Il Modena sta facendo il campionato che doveva fare, é a due punti dal Toro, riesce a restare fuori dalle sabbie mobili delle parti più basse. Una squadra adeguata per la categoria.

"Torniamo in riva al Po: errori ripetuti, sfortuna o che altro?Torino vive problemi che non sono una novità, e che hanno un nome e un cognome. Sono cose che ho detto anni fa prendendomi anche del matto se non peggio, ora vedo che l'opinione generale si é spostata, ma non voglio parlare di cose vecchie e già troppo note.

"E allora, uno sguardo ad un passato che é migliore del presente. Partendo dall'Emilia.Modena é stata una parentesi stupenda, un posto dove lo staff era stato messo in condizione di lavorare e progredire, di pari passo con il lavoro del ds Doriano Tosi. Ereditammo la squadra quando era penultima nell'allora Serie C1, arrivammo un passo alla volta a portarla prima in B, quindi in A, dove riuscimmo perfino a lasciarla, salva. Quando ce ne andammo si era ormai chiaramente chiuso un ciclo.

"Prima a Brescia, poi a Torino, si portò dietro elementi di cui si fidava.Giocatori come Brighi, o chi arrivò all'ultimo giorno di mercato come lui: Stefano Mauri, un ragazzo che ho voluto sempre con me, l'ho fatto esordire in Serie D con me al Meda e poi nella massima serie a Brescia. A Torino ho portato con me alcuni ragazzi affidabili, Balestri, Ungari, c'era anche Orfei, quando si compone un organico ci sono le primissime scelte e poi gli elementi che devono andare a completarlo.

"Quando fu assemblato rapidamente il gruppo, onestamente cosa pensavate potesse fare, quel Toro?L'obiettivo era la salvezza o, nella migliore delle ipotesi, la mezza classifica; l'anno seguente, si sarebbe dovuto provare a vincere. Questo era il programma stabilito in quei giorni d'Estate. Poi, partendo forte fin dal principio, vittoria in casa, vittoria in trasferta e così via, come sempre accade (a chi comanda) l'appetito vien mangiando, gli obiettivi cambiarono in corsa e sembrava di colpo un dramma l'eventualità di non vincere subito.

"Forse anche per i tifosi fu così; e qui torniamo al discorso iniziale, legato alle aspettative...Un esempio che fa capire perfettamente cos'é Torino e la sua pressione. Capita che le situazioni siano passeggere, che i giudizi vengano dati con superficialità e troppa fretta; cosa accettabile se viene dai tifosi, un po' meno se arriva da chi é deputato a prendere decisioni...

"Quindi fa bene Lerda a predicare pazienza?E cos'altro può fare? Invitare alla calma, ad attendere. Non può fare diversamente.

"Eppure é già sulla graticola. Come sempre per tutti gli allenatori nella breve storia del Torino FC.Come sempre, con l'esclusione del suo primo anno di vita. In seguito tutti, dal sottoscritto a chi ha seguito, ci sono passati; ma qui mi fermo, sono già stato deferito per aver espresso un'opinione, a quanto pare non si può.

"Una ripresa é comunque possibile, per i granata? Uno scatto che faccia sollevare il morale a squadra, tifoseria e ambiente tutto.Il primo anno, a Gennaio furono fatti degli investimenti perché si iniziò a crederci. Dopo un momento di difficoltà, si visse una risalita chiusa con quel filotto conclusivo di dieci partite con nove vittorie. L'unica ce la tolse proprio il Modena...accidenti!