di Ermanno Eandi
interviste
Un cuore granata in Venezuela.
di Ermanno Eandi
Vive nella “piccola Venezia” del Sud America: il Venezuela, là, però, i canali sono fiumi e proprio tra le sponde dell’Orinoco e i sogni, a...
Vive nella “piccola Venezia” del Sud America: il Venezuela, là, però, i canali sono fiumi e proprio tra le sponde dell’Orinoco e i sogni, a Caracas, un cuore granata palpita. Questo acquisto della terra di Simòn Bolivar, ha il nome della nostra nazione, si chiama Italo De Caro e ci racconta la sua vita vissuta tra l’America Latina e Toro. De Caro, cosa ci fa un tifoso granata in Venezuela?Ero appena un bambino quando nel 1947 sono arrivato in Venezuela con i miei parenti, tutta la mia vita l'ho trascorsa a Caracas. Gli unici contatti con la mia famiglia in Italia, erano le lettere che mi scriveva mia madre con i suoi fratelli, qualche sporadica chiamata per telefono e tanti viaggi , in nave fino al 1958, dopo in aereo, per riabbracciare i parenti.Quali differenze ha riscontrato tra l'Italia e il Venezuela? Anche se sono mondi differenti, dove la immigrazione spagnola, italiana e portoghese hanno "seminato" le proprie abitudini-, direi che le differenze sostanziali sono: il clima, la lingua e la mescolanza di razze. Purtroppo adesso dobbiamo far notare la insicurezza personale e la brutta situazione politica del paese. Le manca l'Italia? Piú che l'Italia direi che mi mancano i ricordi dell'infanzia, le cose che non ho potuto fare, la mia famiglia, i molti zii e cugini, che pian piano sono mancati, senza che io potessi essere accanto a loro per salutarli e tante piccole cose.È difficile essere in Venezuela? Per niente, la maggioranza non segue molto il calcio e meno il Toro, però quando gli spiego la storia del Grande Torino, le vittorie e la tragica fine, loro si interessano molto, io mi inorgoglisco e mi sento profondamente granata.Ha trovato degli amici per condividere la fede granata, esiste un Toro Club? I pochi amici italiani sono juventini o della fiorentina, é io gli faccio tutti i dispetti che posso, jajaja. Purtroppo non esiste un Toro Club, anche se mi piacerebbe molto riunire un po’ di eroi granata e crearne uno. Viene talvolta a Torino allo stadio? Quando posso vengo volentieri. Nel 1999 sono stato a Benevento quando il Toro è stato promosso. Nell'estate del 2005 ho vissuto a Torino: la promozione, morte e rinascita del Toro è stato allucinante. Nei mesi di Novembre, dicembre 2006 e gennaio 2007 non mi sono perso nessuna partita nel vecchio Comunale.I suoi ricordi più belli? L'ultima partita dei Play Off del 2005 al Delle Alpi, la fiaccolata a Superga nell’agosto del 2005 e la festa del Centenario all'Olimpico, pure il Signore è stato con noi in quella partita.I suoi campioni preferiti?Ero troppo piccolo per vedere il Grande Torino, dal Venezuela seguivo alcune partite per radio. Adesso vediamo le partite in TV e, pur rendendo onore agli invincibili di Superga, direi che i miei campioni preferiti sono quelli che giocano adesso. Cosa pensa del Toro attuale? Ad una squadra cosí "nuova" e fatta così in fretta, non si può chiedere di più. Sono un grande ammiratore di Cairo, penso che non mollerà il Toro, anzi lo porterà molto in alto. De Biasi non mi piaceva, però riconosco che ha dato un giro di 360º alla squadra e sono veramente ottimista per la rimanenza in "A", sono sicuro che faremo un mercato idoneo per affrontare ottimamente il prossimo campionato. Devo riconoscere che ultimamente il Toro sta facendo una Public Relations da fuori classe, le partite dove gioca il Torino qui le riceviamo con relativa frequenza in ESPN, RAI Int., Fox Sports o Meridiano TV, quindi sono informatissimo.Un saluto dal Caracas a tutti i lettori di Toro News? Un saluto "Granata" a tutta la gente di Toro News ed i suoi lettori, grazie a tutti voi per mantenermi informato così bene, vi seguo a diario, certe volte vi invidio perché potete vedere il TORO ogni volta che gioca. Se volete contattare l’amico Italo ed aiutarlo a fondare il club in Venezuela scrivete a:decaro2005@yahoo.com
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