"È arrivata la conferma in prima persona delle dimissioni di Cesare Salvadori, di cui già vi avevamo parlato. Il compito del presidente che passerà alla storia per aver visto il Fila rinascere è compiuto, anche se non completamente: c'è ancora da lavorare sul contratto d'affitto che il Torino dovrà stipulare per riprendere possesso della propria casa. Negli ultimi giorni, infatti, come ammesso dallo stesso presidente "Non c'è stata l'auspicata fumata bianca; avevamo convocato il Collegio dei Fondatori venerdì apposta. C'è ancora da lavorare su diversi dettagli".
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Filadelfia, Salvadori: “Confermo le dimissioni future. Sul contratto in ballo diversi dettagli”
Mondo granata / Passi incontro tra Fondazione e Torino, ma ancora non c'è la fumata bianca. Punto ristoro, il CdF non si muove
"Quanti? "Molti". Comprensibile, per quello che si appresta a essere un vero e proprio passo storico: "È un contratto che rimarrà nel tempo, per questo va curato nei minimi dettagli. Tra questi, si è convenuto sulla durata: 20 anni con opzione per 6".
"Un risultato che pesa, visto che era uno dei nodi principali. Sul famigerato punto ristoro sotto la tribuna, invece, per aprire il quale ci sarebbe bisogno di una modifica dello statuto a maggioranza dei 2/3 del Collegio dei Fondatori, "Nessuna novità".
"Infine, il punto delle dimissioni: "Sì, le confermo. Una volta firmato l'accordo mi dimetterò, l'ho annunciato in CdA. Sia il Comune sia gli altri lo sapevano già, ho fatto in modo non fare una cosa improvvisa. Si apre una nuova fase dopo l'accordo, ci tengo a chiudere questa io. Ci vogliono nuovi entusiasmi, nuove energie, nuove competenze. Sono però disponibile a collaborare in Fondazione, ma non come presidente". Un contributo che potrà essere prezioso, come lo è stato quello da numero 1 della Fondazione. Quel numero 1 che si porta dietro l'onore di aver visto il Fila rinascere sotto i propri occhi. Ora l'ultimo, decisivo passo, prima che - come logico che sia - la palla passi altrove.
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