Cari lettori, quella di oggi è una ricorrenza molto importante nel mondo granata. Noi siamo pronti a raccontarvi questa lunga giornata di celebrazioni per il settantesimo anniversario dalla Tragedia di Superga in diretta, minuto per minuto. Il programma prevede innanzitutto la Commemorazione ufficiale che prevede la deposizione di corone e la benedizione di Don Riccardo Robella alle sepolture dei caduti a Superga, alle 15.30 si terrà la Messa solenne al Duomo e alle 17.00 Belotti leggerà i nomi sulla Lapide.
10.15 La cerimonia non è ancora iniziata, è atteso anche il presidente Urbano Cairo
10.17 Presenti Susanna Egri, Franco Ossola e Gian Paolo Ormezzano
10.20 L’intervista a Susanna Egri: “Vedere tutte queste persone a 70 anni dalla Tragedia mi allarga il cuore”
10.30 Il presidente Urbano Cairo è arrivato al Cimitero Monumentale tra gli applausi dei tifosi
10:37 Ora parla il presidente Cairo: “Sono veramente felice di essere qui e sono molto contento di vedere tutta questa gente qui a commemorare i nostri caduti. Il fatto che dopo 70 anni siamo ancora qui a commemorare i caduti di Superga, fa capire cosa significa. Non tanto l’aspetto sportivo, erano dei ragazzi straordinari. Mia mamma mi raccontò che quando seppe di Superga, camminò per mezz’ora piangendo, perché per lei il Torino era qualcosa di speciale. Tant’è che sia le che don Aldo Rabino hanno sempre insistito per rivederlo costruito. Anche io lo vorrei vedere aperto tutti i giorni“.
QUI per la diretta Facebook della cerimonia.
10:40 Leonardo D’Alessandro, che sta conducendo la cerimonia ed è presidente del Circolo Soci, ha chiamato Motto e Valdone, due giocatori della primavera che giocarono dopo la tragedia di Superga, a farsi una foto con Cairo.
10:42 Don Robella chiama a raccoglimento i presenti. Inizia il momento di preghiera e raccoglimento.
10:46 Parla l’assessore Finardi, grande tifoso del Toro: “Vi porto i saluti della città. Sono veramente stupito di vedere così tanta gente. Vuol dire che questa squadra non ha lasciato qualcosa solo nella storia del Toro, ma anche nell’anima dei tifosi. Il Grande Torino appartiene alla storia del calcio“.
10:48 Vengono scoperte le lapidi dei giocatori e termina la funzione.
10:55 Intanto a Superga è arrivata la sindaca Chiara Appendino per rilasciare l’omaggio al Grande Torino a nome del Comune di Torino.
10:59 Cairo è ora nei sotterranei per rendere omaggio ai giocatori del Grande Torino.
11:15 Cairo interviene ai microfoni dei giornalisti. QUI le sue parole.
11:22 Interviene anche Bill Lievsley, figlio di Leslie Lievsley. QUI le sue parole.
11:45 Ora i Sensounico omaggiano il Grande Torino con la loro canzone “Un giorno di pioggia”. QUI il video.
11:53 Interviene ora il poeta, giornalista e scrittore Ermanno Eandi.
11:59 La cerimonie sta volgendo verso la sua conclusione.
14:10 A più di un’ora dalla messa solenne, al Duomo ci sono circa un centinaio di persone ad attendere l’inizio della funzione.
14:27 Continua ad arrivare gente in piazza san Giovanni per la celebrazione della messa in onore del Grande Torino.
14:48 Don Robella fa entrare in anticipo tutti i bambini tifosi del Toro così da poterli avere con sé sull’altare.
14:52 Anche il piazzale di Superga inizia ad affollarsi intanto. Alle 17:00 capitan Belotti leggerà i nomi dei Caduti.
14: 53 Al Duomo intanto è arrivato anche Gianluca Petrachi.
14:56 Intanto le persone davanti a San Giovanni sono circa 200 e ora si aspetta solo il pullman con i giocatori.
15:03 Al Duomo sono arrivati anche Comi e Benedetti.
15:11 Ora ci sono anche i giocatori al Duomo, che hanno appena raggiunto con il pullman.
15:18 La Chiesa si sta riempiendo, sono già oltre 200 le persone presenti, tra cui è presente la famiglia Ferrini, quella di Erbstein, di Operto e Simona Ventura.
15:20 Tra i presenti anche le famiglie di Gabetto, di Loik e il nipote di Bagicalupo; oltre a Claudio Sala e Salvadori.
15:21 C’è anche Chiara Appendino, sindaco di Torino, i parenti dell’equipaggio dell’aereo che si schiantò a Superga e Cesare Salvadori, ex presidente della Fondazione Filadelfia.
15:23 Iniziata l’omelia di Don Robella che inizia ringraziando Chiara Appendino, Urbano Cairo e la squadra.
15:24 Un saluto e un pensiero anche al museo della Fiorentina e del River presenti oggi, oltre alla Chapecoense e al Bastia, che invece sono riusciti a venire.
15:25 Don Robella ricorda anche gli scomparsi Radice e Giagnoni.
15:31 Don Robella inizia la messa: “Salendo a Superga raccontiamo la storia di una vita che si apre non di una morte“.
15:32 Moretti legge un passo della Bibbia, intanto sull’altare ci sono circa 50 bambini.
15:38 Riprende la parola Don Robella: “Il grande Torino è come un bel vaso che si espone con orgoglio, ma anche i vasi sono fragili e sul più bello arriva Superga – a questo punto rompe un vaso davanti a lui con un martello – restano i cocci, il dolore, le lacrime. Con la consapevolezza che quello che è stato rotto non si potrà mai più rimettere insieme, ma noi se non possiamo rinascere, possiamo risorgere. Risorgere non vuol dire rinascere ed essere come prima, ma tornare in vita in maniera nuova e diversa. Come fare risorgere dei cocci? Conservandoli e portandoli nel cuore“. A questo punto consegna un coccio a Mazzarri, uno a Belotti e uno ai tifosi.
15:45 Ora Don Robella dedica due parole anche ai bambini con lui sull’altare: “Nessuno è esclusivo portatore della memoria, questa è condivisa“.
15:57 Intanto continua a riempirsi il piazzale davanti a Superga, circa un migliaio di presenti.
15:58 Ci avviciniamo alla conclusione dell’omelia al Duomo. Don Robella parla del sentimento di fratellanza: “Quando ci si incontra in giro per il mondo ci si riconosce con l’epiteto fratello“.
16:01 Ora i bambini sull’altare si mischiano con i giocatori del Torino.
16:08 E’ il momento dell’eucarestia.
16:12 Ora Don Robella rimanda i bambini dai loro genitori.
16:18 La cerimonia al Duomo è conclusa in questo momento. Ora si sposteranno tutti alla Basilica, alle 17:00 Belotti leggerà i nomi dei Caduti di Superga.
16:27 Chiara Appendino dopo la messa: “Il valore del Grande Torino va oltre la fede calcistica”. QUI l’intervista completa.
16:30 La squadra ha lasciato il Duomo ed è partita alla volta di Superga.
16:57 Il pullman è quasi arrivato alla Basilica.
17:03 Scattano ora i 70 anni precisi da quel tragico giorno e i giocatori stanno per raggiungere la Basilica.
17:05 La squadra è arrivata al colle e ora si dirige alla lapide.
17:20 E’ il momento topico della giornata. Belotti, di fronte alla lapide, legge i nomi dei Caduti di Superga tra la commozione generale.
17:36 La squadra ha lasciato il colle, finita la giornata di commemorazione del 70° anniversario dalla scomparsa del Grande Torino. QUI la partenza della squadra.
Credo che tifare Toro sia qualcosa di unico. Tutti i tifosi in realtà si sentono tali, ma la passione calcistica in realtà tra i granata assume un significato diverso. Difficile spiegare il senso incredibile di appartenenza che tutti noi abbiamo verso la maglia. Difficile perché non c’è un solo tifoso del Toro al mondo che non abbia come principale obiettivo generare nuovi tifosi, in un passaggio generazionale che contribuisca all’immortalità. Sarà perché proprio la morte ha così fortemente interagito con la storia di questa squadra, ma sono sempre più convinto che il nostro colore sia quello dell’eternità. Allo stadio siamo sempre pochini, come abbonamenti tv anche. Ma quando c’è da scendere in piazza per dare una dimensione al nostro orgoglio… nessun altro può tanto. Neanche il Real Madrid. È una sensazione strana essere del Toro. Non è solo fierezza, felicità, passione… che in fondo hanno un po’ tutti i veri tifosi di tutte le squadre. Noi abbiamo un sentimento in più: la gratitudine. Ecco, noi non siamo solo fieri, felici e passionali: siano soprattutto grati di essere tifosi del Toro. Grati nei confronti di un volere superiore, un volere divino, il destino, la Natura, la propria intelligenza… non importa quale sia la motivazione personale, ma di fatto il tifoso del Toro è grato di essere tifoso del Toro. Ed è questa la nostra magia. FVCG!
Mi piace essere tifoso del Toro perché ho la certezza di essere sul lato giusto della strada. Quello con più ostacoli e senza una fine ma che di me fa una persona migliore.
Oggi giornata indimenticabile per commemorare gli invincibili e’ sempre una grande emozione.Sembra che qualcosa si sta muovendo e specialmente dopo le ultime partite abbiamo piu’ consapevolezza nei nostri mezzi.Adesso avanti tutta e portiamo a casa le ultime tre partite poi si vedra’.Cairo per il prossimo anno non vendere I pezzi pregiati ma fai innesti mirati per portare il Toro ai livelli alti di classifica come questi meravigliosa
Oggi è stata una grande giornata, condivisa con tante persone che vivono di una sensibilità unica. Riportare le nostre emozioni in piazza non può che farci del bene. Impariamo ad essere più uniti e più forti. Dopodiché sarebbe bello condividere tutto questo con una marcia comune, anche di pochi km.oggi ho visto tantissime persone salire fino alla basilica in auto, in moto, in autobus… ci mancava solo il jet privato o l elicottero! Camminare in mezzo ad un inutile ingorgo da ferragosto mi è sembrata la cosa meno granata di tutte! Proviamo a migliorare?
Oggi per la prima volta salgo a Superga il 4 maggio.
Con mio padre. Un’ora e più di salita a piedi fino alla Basilica.
Il pullman con la squadra ci supera all’ultima curva, manchiamo la lettura dei nomi dei Campioni per una manciata di minuti.
Ma non importa! È stato bellissimo!
Tutto il Popolo Granata concentrato e svagato, sudato ma felice, commosso ma consapevole. Pieni di speranza, sento qualche matto parlare di Champions, che lo Stadio tra poco non basterà più, ce ne vorrà uno più grande, il doppio!
Siamo tanti, siamo belli. Soprattutto, nonostante tutto, ci siamo!
Bellissimo, grazie a tutti.
Quando sono nato erano passati vent’anni da quel tragico giorno e sembrava già una vita, ora ne sono passati 70 e l’emozione è sempre più forte.
Oggi in particolare si respira un’atmosfera diversa: e che a rendere omaggio agli Invincibili sia una squadra che, nel suo piccolo, ne sta incarnando lo spirito, è per me motivo di grande orgoglio.
Un grazie di cuore a tutti coloro che hanno reso possibile che questa sintonia si realizzasse, affinché duri il più a lungo possibile.
FORZA VECCHIO CUORE GRANATA SEMPRE!!!
Ricordo ancora quando, da piccolo (sono del ’77), iniziai a tifare Toro per emulare mio padre. Lui mi disse di cambiare squadra, che avrei pianto e sofferto molto, vinto poco. Sono convinto che lo abbia fatto apposta, perchè sapeva quanto orgoglioso e cocciuto fossi. Detto fatto, da quel giorno il Toro è diventato irrimediabilmente il NOSTRO Toro. Ho pianto tanto e vinto poco, ma non smetterò mai di ringraziare mio papà per avermelo iniettato. FVCG!
Sta ritornando un entusiasmo d’altri tempi. Giuro che non l’avrei mai detto. Lo respiri nell’aria, come il profumo della Primavera e ti riempie il cuore di gioia. Troppi, troppi anni nella polvere, non ce la facevamo più. Siamo la storia di questo sport e un pezzo importante della storia di questa Nazione, che nessuno, e ribadisco nessuno, lo dimentichi MAI.
Onore agli Invincibili e a questa squadra che ci sta ridonando prestigio.
W il Torino!
Caro marchese, ciò che hai scritto è molto bello, nonché dimostra a voce alta che si può essere critici, magari oltremodo, ma con il cuore granata che batte forte.
Ti saluto con rispetto.
Grazie Glenn, un caro salute anche a te!
Noi siamo il toro quelli con le maglie color sangue quelli che anno la pelle d oca solo a sentire la parola toro quelli che sono indiani contro i più forti quelli che ogni anno vanno al Colle a rendere omaggio agl’invincibili quelli che commemorato Maroni e Guerrini, quelli che vanno in finale senza perdere una partita prendere tre pali e venire a casa con un pugno di mosche,quelli che alzano la sedia e dicono siamo unici siamo leggenda siamo il toro e il toro non può perdere perché te noi siamo immortali.
Quando dico che sono tifoso del toro,la domanda é sempre la stessa.Perche’ un calabrese tifa Toro?Ed immancabilmente,tengo a precisare che c’è un perché. Perché il Toro oltre ad essere stata la squadra italiana più forte di tutti i tempi e stato ed è ancora un simbolo di unità nazionale di riscatto,tenacia per raggiungere i nostri obbiettivi. Ci sarebbe tanto da dire,ma voglio lasciarvi dicendoci che non siamo noi a scegliere il Toro,ma é il Toro che sceglie noi perché ci portiamo dentro quello spirito combattivo e determinato che distingueva i nostri eroi dal resto del mondo
Onore al grande Torino
Avevo 10 anni album figurine panini completo la pagina attaccando Paolo Pulici ed entra nel mio cuore questa squadra. Io di Mestre non avevo nessun mentore che potesse insegnarmi il granata. Scelto il Toro vengo a sapere della tragedia del 4 maggio da mia nonna che viveva a Torino in quegli anni e che aveva in garage un pezzo d ala di quell aereo. Provai a cercarlo ma invano quel pezzo insignificante di lamiera per qualcuno era andato buttato.
1976, ero sul divano, 90 esimo minuto dava le prime immagini dal comunale, torino cesena, avevo 10 anni. Le persone piangevano dalla contentezza, non sapevo perche ma piansi anch’io, cercai di non farmi vedere dai miei genitori, perche non avrei saputo spiegare la mia emozione…..mi vergognavo….di aver scoperto di essermi innamorato …del Toro.
Succedeva a 3 regioni di distanza dal Piemonte ed ora anche qui a Treviso sono tra gli indiani, in riserva, ma orgoglioso di tifare per una storia, non per una squadra.
Forza Toro, sempre.
Ogni anno un’emozione diversa anche se i nomi ripetuti son sempre quelli. Ogni anno maggior consapevolezza della grandezza assoluta del Grande Torino.
‘L TOR….un concetto che non si può spiegare, si può solo vivere.
cari amici di tifo, vi invito a cercare sul web la poesia di Giovanni Arpino sul grande Torino. Per i non piemontesi ci sono dei siti in cui è tradotta in italiano…spacca il cuore ma è fantastica
per me 53 anni di amore e commozione; da poco sei lassù insieme a loro ma grazie papà ti sarò grato per sempre per avermi insegnato la storia, trasmesso i valori di una grande squadra e per avermi fatto amare i colori del Toro! W il Torino! FVCG
Grandissimo servizio da parte di toronews.
Bellissimo servizio con commenti appropriati e di sentimento, foto splendide e suggestive, grazie di cuore e per sempre solo e tanto Toro, oltre il tempo…
La maglia granata del TORO ha una storia unica e una leggenda magica, la quale si tramanda di generazione in generazione.
Ribadisco, tale storia è assolutamente unica e ineguagliabile anche nelle terribile tragedie che purtroppo l’hanno tristemente caratterizzata, e mi riferisco non soltanto agli Invincibili del Grande TORINO ma anche alla “Farfalla Granata” Gigi Meroni, tragicamente scomparso a soli 24 anni di età.
Grande unico TORO, autentica leggenda del calcio nazionale che rende orgogliosi tutti i tifosi granata sparsi nel mondo, non soltanto in Italia, nel perenne ricordo di quella magica squadra che il Grande TORINO è stato e sempre sarà… . Alè TORO !
“W il Toro”
mi piace questa frase che ho riletto nel messaggio del tifoso che mi ha preceduto qui sotto.
Sa di antico, sa di puro, sa di bello.
W il Toro !
Oggi più degli altri giorni.
saremo sempre la squadra più bella del mondo
Presidente ha detto parole importanti,spero che non sian le solite cose da marinaio,non sarebbe la prima volta,anzi.
onore ad Umberto Motto,incarnazione genuina dei nostri valori
Ringrazio Toro News per il servizio offerto in questa giornata del ricordo dei Grandi del Toro. Non abito piú a Torino ma ricordo in modo vivo il giorno in cui, bambino, appresi della disgrazia entrando con mia madre in un negozio di alimentari di via Po.
E io ringrazio te per il commento che hai appena lasciato…perche’mi ricorda i miei nonni… scusa ma sto piangendo. ..davvero…forza vecchio cuore granata…w il toro