MONDO GRANATA

Torino: un nuovo omaggio per Gigi Meroni alla Saletta dei Ricordi

Saletta dei Ricordi Cantalice
Al Centro Congressi dell’Unione Industriale, è stata annunciata l’imminente inaugurazione di una stele in onore di Gigi Meroni
Redazione Toro News

Al Centro Congressi dell’Unione Industriale, è stata annunciata l’imminente inaugurazione di una stele in onore di Gigi Meroni, il campione granata dal talento irripetibile e dallo spirito libero, che ancora oggi vive nel ricordo indelebile dei tifosi del Toro.

La stele verrà collocata nel piccolo orto botanico che si apre davanti alla Chiesa di San Gregorio Magno Papa,  nella suggestiva cornice della Saletta dei Ricordi. Un’iniziativa che parte da un’idea del fondatore del Museo e che ha trovato immediata e piena condivisione nel Direttore Artistico Enrico Di Sisto e nel regista Paolo Quaregna nonché dell' Associazione Culturale "Saletta dei Ricordi', presieduta da Stefania Santarelli.

Questa nuova installazione arriva idealmente in continuità con la cerimonia tenutasi lo scorso 6 dicembre, quando, alla presenza dell’Ambasciatore del Belgio Pierre-Emmanuel De Bauw, dell’Onorevole Fabio Porta (presidente onorario del Museo), del Sindaco di Cantalice Gianluca Leoni e dello stesso Quaregna, venne inaugurata una lapide commemorativa in memoria dei caduti di Superga del Terminillo.

La Chiesa di San Gregorio Magno, dove sarà posta la stele di Meroni, custodisce anche una rarità archeologica: un’insegna funeraria in rozza breccia che menziona il consolato romano di Caio Cassio e Publio Licinio. Una testimonianza del tempo che si fonde con la memoria granata, dove la storia del Toro si intreccia con quella di un’intera città.

Gigi Meroni non è stato solo un calciatore, ma un simbolo. Un artista del pallone, un anticonformista, una meteora luminosa nella storia del Torino. Questa stele, più che un semplice monumento, sarà un luogo del cuore, dove i tifosi potranno fermarsi e ricordare, con affetto e gratitudine, uno dei figli più amati della leggenda granata.

Una nuova pietra, dunque, si aggiunge al cammino della memoria. Una pietra viva, perché il ricordo di Meroni, come il Toro, non muore mai.