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Toro, l’ex Volpati ora vaccinatore volontario in Trentino

Volpati giocò col Toro dal '79 all'81, poi lo scudetto con l'Hellas Verona e la carriera da dentista

Redazione Toro News

Due stagioni in maglia granata in cui ha collezionato 53 presenze e due gol, poi gli studi in medicina e la carriera da dentista. Oggi Domenico Volpati, alla soglia dei 70 anni e in pensione dal 2019, torna in campo per una nuova sfida: sconfiggere il Coronavirus.

Dal 6 aprile si è aggregato infatti agli altri volontari per somministrare i vaccini anti-Covid nel centro allestito sul Lago di Tesero. «Essendo ancora iscritto all’Ordine dei medici, mi è sembrato assurdo non mettermi a disposizione. Mi sono proposto perché lo ritengo un dovere civico. Io stesso ho già fatto anche il richiamo per la seconda dose di Pfitzer», ha dichiarato a "Il Corriere del Veneto".

Originario di Novara, una carriera da calciatore in cui, oltre alle stagioni col Toro, ha vestito le maglie blasonate di Brescia, Como ed Hellas Verona, con cui ha conquistato uno scudetto nell'84/85. Poi il prosieguo come dentista con studi a Cavalese - in Trentino - e soprattutto a Termeno, dove ha esercitato per 28 anni, prima di andare in pensione nel 2019.

La passione per il calcio gli è rimasta viva, anche se il modo di giocare di oggi spesso lo annoia: «A volte devo inchiodarmi alla poltrona per non cadere addormentato e posso giurare che non è colpa dell’età - scherza -. Il nostro, era un calcio diverso, più verticale. Le marcature erano una partita nella partita e i calciatori non erano inavvicinabili come oggi. Ai miei tempi, la porta dello spogliatoio era un confine invisibile e i giornalisti ci entravano senza problemi, cosa oggi impensabile. Peggio essere alle prese con un ascesso o marcare Maradona? L’ascesso lo puoi curare con l’antibiotico mentre Diego non potevi marcarlo da solo. Era imprendibile e ti anticipava sempre».