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Toro, parola ai club: “Finalmente un derby giocato alla pari senza soggezione”

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Tre domande a settimana sulla situazione in casa granata, dall’altra parte del microfono tre presidenti di Toro Club in giro per l’Italia

Redazione Toro News

Tre domande, tre pareri e un dibattito tra il pareggio nel della Mole ed uno sguardo al futuro. Torna “Parola ai Club”: il format pensato da Toro News per dare voce ai Club granata sulla prima e più importante testata giornalistica online dedicata al Torino FC. Tre diversi presidenti di tre Toro Club sparsi in giro per l’Italia sono i protagonisti di questo format. Per questa puntata parola a Lorenzo Pistamiglio (Toro Club Sauro Tomà), Romano Delmastro (Toro Club Castelnuovo Don Bosco) e Giorgio Santo (Toro Club Magia Granata).

Nel derby è arrivato un pareggio che sta stretto ai granata: vi è piaciuta la prestazione della squadra?

Pistamiglio - "Sì, mi ha convinto. La prestazione è stata buona, solo che noi non dovremmo perdere delle partite alla nostra portata: quest'anno stiamo buttando al vento diversi punti, si vedano le partite di Udine o con il Sassuolo".

Delmastro - "Sì, decisamente sì, dopo anni in cui al Torino veniva chiesto di “perdere” e con brutte prestazioni, giocarsela alla pari è stato un bel vedere. Tralasciando l’errore del portiere Milinkovic-Savic, l’abbiamo giocato al meglio delle nostre capacità e quindi sono più che soddisfatto".

Santo - "Sì, è stata decisamente una bella partita. E' stato un derby giocato in modo diverso rispetto dagli ultimi anni, dove si andava in campo a volte anche in soggezione. Si è giocato alla pari e abbiamo anche rischiato di vincerlo".

È tornato al gol Belotti: che cosa vi aspettate dal Gallo in questo finale di stagione? E quanto sarebbe importante riuscire a trattenerlo?

Pistamiglio - "Importante a dir poco, sarebbe importantissimo. Ma deve essere convinto di rimanere con noi. Quest'anno si è visto che nelle partite ci manca un attaccante come lui, se decide di andarsene dovremo trovare un sostituto all'altezza. Bisogna comprare un giocatore ad almeno venti milioni per avere un altro Belotti, a questo punto conviene investire sullo stipendio del giocatore per insistere e convincere il Gallo".

Delmastro - "Di Belotti penso che lui si sia comportato e si stia comportando da grande professionista: penso che da parte sua ci sarà impegno fino alla fine della stagione, anche nel caso in cui non dovesse rimanere. Sicuramente fossi nella società non me lo lascerei scappare: lo terrei stretto perché un giocatore come lui, tornato da due mesi di stop e che ha ritrovato subito 2 gol in 2 partite (contando anche il gol con il Venezia annullato per ragioni ormai palesi), potrebbe fare la differenza in una squadra come il Toro. Sicuramente al momento avrà anche altre ambizioni, ma lui nel suo personale dovrà valutare se lasciare una squadra - per la quale diventerebbe una bandiera senza ombra di dubbio - per un’esperienza in cui magari non sarebbe messo al centro del progetto".

Santo - "In tutta onestà penso sinceramente che con Belotti a disposizione dall'inizio del campionato, ed in forma, non dico che adesso potremmo lottare a tutti gli effetti per le coppe europee, ma ci saremmo veramente vicini. Credo che sia difficile valutare il Gallo e la sua situazione, anche se penso abbia già deciso. Non credo sia una questione di soldi, ma che ci siano stati screzi con il Presidente già in passato, per questo si è arrivati a questo punto. Ma ovviamente sono cose che non si potranno mai sapere".

Con Juric la squadra ha ritrovato un’identità precisa: credete si possa aprire un progetto a lungo termine per rivedere un Toro in lotta per le posizioni europee?

Pistamiglio - "Ce lo auguriamo tutti. Abbiamo perso un po' il treno quando c'era da prendere Gasperini, avremmo potuto iniziare il cambio di passo con lui. Tra una vicenda e l'altro lui è andato all'Atalanta e noi siamo rimasti a bocca asciutta. Adesso speriamo in Juric e soprattutto che il presidente abbia capito di prendere i giocatori che gli servono. Non bisogna cercare i fenomeni ma giocatori giovani e di prospettiva, ma senza vendersi. Anche Bremer è un giocatore che hai fatto maturare e devi tenere, a meno che sparino cifre da 60 o 70 milioni che sarebbero irrinunciabili. Ma Cairo ha dimostrato che vende giocatori di livello e poi compra solo calciatori di poco conto: con questa politica non andrai mai avanti in classifica e permetti alla gente di disinnamorarsi del Toro".

Delmastro - "Sì, è possibile. Con Ivan Juric il Torino ha ritrovato una precisa identità, quella grinta che mancava da un po’ di tempo, e soprattutto è riuscito a recuperare dei giocatori che sembravano "perduti", esempio Rodriguez e Djidji, che era retrocesso con il Crotone. Poi sicuramente il mercato di gennaio è stato svolto anche in merito all’obiettivo Europa, tutte le mosse di Vagnati hanno avuto una “visione futura”, e sicuramente i nuovi arrivati potranno essere d’aiuto".

Santo - "Se la dirigenza segue Juric, allora sì, è possibile. Però bisogna ascoltarlo e rinforzare la squadra come lui stesso chiede. Bisogna farlo, non come gli ultimi anni, perché ha ampiamente dimostrato di essere una persona valida e che capisce di calcio".

Interviste a cura di Beatrice Andreello, Luca Bonello e Alberto Giulini

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