tor toro Cairo: “Ho ambizione: finchè non arriva un compratore serio, continuo al massimo”

le voci

Cairo: “Ho ambizione: finchè non arriva un compratore serio, continuo al massimo”

Gianluca Sartori
Gianluca Sartori Direttore 

All'allenatore può promettere un terzino sinistro, un difensore, almeno un trequartista, magari un nuovo attaccante? Insomma, quei 3-4 giocatori che sembrano indispensabili per alzare l'asticella. Altrimenti sono parole al vento e occasioni che vengono create e poi perdute. Purtroppo avete cambiato tanti allenatori anche forse non per limiti degli allenatori stessi."Essendo io un editore che ha giornali e tv che svolgono attività di critica, dico che la critica la accetto tranquillamente, credo sia una cosa giustissima. Quando lei però dice giornalista libero, fa presupporre che qualcuno non lo sia. Da uno della categoria giornalistica non è bellissimo dare giudizi ai colleghi... Nessuno ha qualche tipo di vincolo. Veniamo al 90%: ho detto che lo avrei dato al mister per il ritiro di Prato allo Stelvio perché era il mio assoluto obiettivo. Mio e di Vagnati. Dopodiché non siamo riusciti perché purtroppo il mercato non lo facciamo soltanto noi ma abbiamo degli interlocutori e le dinamiche di mercato sono totalmente imprevedibili o comunque sia ingovernabili. Dunque non ce l'abbiamo fatta. Oggi secondo me a questo 90% ci siamo. Se uno guarda la rosa del Torino di oggi, ci sono tutti quelli che sono i titolari, tutti. In una rosa di 25 calciatori, quindi due per ruolo, tre portieri e altri due, mancano tre giocatori. Poi dipende, se vendi un giocatore ovviamente devi sostituirlo. Ma oggi ci sono le coppie in ogni ruolo a parte il terzino sinistro e l'esterno destro, mi pare. Perché a sinistra ci sono Njie e Aboukhlal, con Ngonge a destra. E poi abbiamo tre attaccanti: Adams, Sanabria, Zapata. Oggi ci manca il terzino sinistro, un esterno che vogliamo prendere e poi dipende da quello che esce. Considerando una rosa di 25 calciatori, ce ne mancano tre. Se non siamo al 90%, siamo all'88%. Abbiamo tutti i titolari, poi è vero che Ngonge negli ultimi dieci giorni prima del Toro non si è allenato con la squadra e ha perso un po' di condizione, ma è uno che la ritrova in un tempo non infinito. Sentivo dire da Zapata che, quando si è presentato a Prato allo Stelvio, Ngonge volava, quindi non è messo così male. Per il resto, c'è la volontà di fare gli interventi che abbiamo detto. Poi, avendo davanti un mese, non è detto che non si possa fare cose anche migliori. Ho detto che avrei voluto arrivare in ritiro col 90% della rosa fatta, non ce l'ho fatta e non è dipeso solo da me. Oggi ci siamo e vogliamo capire quali sono le opportunità per gli ultimi tre giocatori, facendo scelte lungamente ponderate. Aboukhlal è stato visto da nostri osservatori per tutto l'anno scorso, negoziando con il presidente del Tolosa. Ngonge lo conosciamo da una vita. Lo ha allenato il nostro mister per sei mesi; in quell'anno ha fatto 33 partite e tanti gol e assist. L'anno scorso ha invece giocato molto poco, ha tutta la possibilità per fare bene. Ho letto da più parti che il riscatto di Ngonge sarebbe a 18 milioni, non è vero, è a 16 milioni. Poi dipende da quello che lui farà, noi abbiamo fiducia. Da questo punto di vista confermo le cose che ho detto e quello che con il mister e Vagnati ci siamo detti più volte. Quanto agli allenatori, a me sembra che, se guardiamo dal 2011 ad oggi, ho tenuto Ventura cinque anni, veramente belli; ho tenuto il povero Sinisa con cui anche dopo l'esonero siamo rimasti in grandi rapporti un anno e mezzo; poi Mazzarri per due anni, e non l'ho esonerato io ma è stato lui a chiedermi di andare via dopo una bruttissima partita a Lecce perché ho capito che non ce la faceva più. L'ho sostituito con Longo perché un allenatore dovevamo averlo. Con Giampaolo non è andata bene; è stato l'unico esonero a stagione in corso che abbiamo fatto oltre a Sinisa. Nicola è arrivato e ha fatto bene. Poi Juric, che ancora oggi mi dice che per lui sono stato un presidente perfetto, anche se si è lamentato. Infine Vanoli, con il quale abbiamo avuto un'annata di alti e bassi terminata molto male. Il nono è Baroni. Dunque, parliamo di due veri esoneri in 14 anni. Prima che io arrivassi, ci sono stati sette presidenti di me i venti anni a partire dal 1984: Rossi, Gerbi-De Finis, Borsano, Goveani, Calleri, i genovesi, Cimminelli".