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Vanoli pre Como-Torino: “Loro un esempio, noi a giugno scelte sbagliate”

Irene Nicola
Irene Nicola Redattore 

Come valuta il lavoro del Como? Il lavoro che sta facendo Fabregas è un lavoro che è accompagnato da una società che sta dimostrando di voler crescere, inserire giovani importanti, prendere giocatori funzionali alle idee dell’allenatore. È la chiave di tutti i club per arrivare in avanti. Non servono solo i soldi, ma anche le idee. Il Como lo sta dimostrando, gli investimenti mirati sono funzionali alla crescita. Fabregas viene da un calcio che lo fa essere anche manager, sta interpretando bene questa figura” 

Come ha visto Vanja in settimana? Lei ha un episodio clamoroso da raccontare di un autogol clamoroso nella sua carriera? "Mi metto a ridere, anche io ne ho passate. In Under 17 volevo far capire ai miei ragazzi di cercare i gol più belli che ho fatto, quando hanno cercato 'Paolo Vanoli gol' è uscito il primo autogol memorabile che feci in Scozia. Ridevano tutti, sono andato in fondo al pullman e ho chiesto se avevano visto come si faceva gol e mi hanno risposto 'Sì, nella porta sbagliata' (ride, ndr). Sapete com'è Vanja, che personalità ha. La sua forza può essere anche una debolezza come domenica, devono tutti crescere. Non c'è bisogno di dirgli che ha sbagliato. E' sereno e concentrato, sa che sta facendo un'ottima stagione. Tante volte ci ha salvato. Ero arrabbiato, l'ho detto ai ragazzi, per i primi quarantacinque minuti, ci è successo con Lecce e Monza anche. Non è approccio, ma mentalità di come si affronta una squadra che ti sappia aspettare: è un passaggio che dobbiamo fare, uno step. Dobbiamo imparare a fare la partita. Ho fatto però anche i complimenti: sbagli un rigore, un errore grave poi che poteva ammazzare chiunque ma i ragazzi hanno reagito e in dieci sono andati anche a cercare una vittoria. A volte le finali si perdono, a volte non vanno bene. Ma la reazione è un punto su cui questa squadra è cresciuta molto".

Lei non guarda l’aspetto patrimoniale dei giocatori per la formazione, conferma?“Giustissimo” 

Lei come Juric parla sempre bene delle altre società, il discorso su idee e soldi sottintende altro?“Lo penso, è quello che cerco anche qua. Dove non si arriva dal punto di vista economico, ci si arriva tramite le idee. Qua cerco quei dettagli che servono per fare un passo in più. Ora non so questo passo dove sarà, dobbiamo trovare soluzioni. Non voglio alibi dai miei giocatori e non ne trovo nemmeno io. Io non parlo sempre bene delle altre società, ma è giusto e doveroso prendere come esempio chi fa le cose fatte bene. Anche l'Atalanta si è visto cosa ha fatto. Io penso che in ogni società dove sono andato ho sempre cercato di lasciare una società migliore, poi posso dare il massimo e cercare soluzioni. Quando non ci sono i soldi ci devono essere idee, sto cercando in tutti i modi di far crescere il club"

Biraghi ha parlato della mentalità che trasmette. Quanto è soddisfatto che le sue idee gli siano già arrivate essendo da poco a Torino?“Quando vai a cercare giocatori funzionali a quello che stai facendo le cose si possono migliorare. E' quello che sto cercando di imporre in prospettiva futura. Quello che abbiamo un po’ sbagliato serenamente è forse stato fatto a giugno, prendendo giocatori non funzionali a quello che stiamo facendo. La bravura di un allenatore è anche capire che si poteva fare meglio. Il mio compito non è solo valorizzare ma far rendere, abbinare l’obiettivo economico a quello sportivo”